CINGHIALI, ISPRA PUBBLICA I DATI DELLA "STRAGE" (per noi no "strage" ma "invasione - ndr)

SECONDO OIPA: «SI ATTESTA CHE PIÙ NE ABBATTI PIÙ SI MOLTIPLICANO» - Una vera e propria resurrezione?!?, ma per piacere! Inventatene di meglio! ndr"

La soluzione è nella prevenzione. Purtroppo anche le categorie che dovrebbero adottare misure dissuasive preferiscono poi lamentarsi e chiedere rimborsi pubblici. La politica degli abbattimenti è ascientifica, cruenta, non etica

I dati diffusi ieri dall’Ispra sulla popolazione dei cinghiali in Italia e sulla strage che se n’è fatta attestano quel che diciamo da sempre: «Più ne abbatti, più si moltiplicano». Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).

Un parere degli esperti dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) in tema di peste suina africana afferma che “la caccia non è uno strumento efficace per ridurre le dimensioni della popolazione di cinghiali selvatici in Europa”.

«Negli ultimi anni si è ragionato solo su come sguinzagliare i cosiddetti “selezionatori” fuori e dentro i parchi anche protetti e, da ultimo, persino nelle zone urbane. La caccia e la “selezione” non sono la soluzione al problema della proliferazione dei cinghiali, ma la causa», dichiara il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Non lo diciamo solo noi: lo attestano etologi, zoologi, naturalisti. «Il problema della presenza dei cinghiali in città è dovuta a una scorretta raccolta dei rifiuti: dov’è attuata la raccolta porta a porta i cinghiali non si presentano negli abitati. Inoltre, ancor più a monte, vi è la politica dei “ripopolamenti” degli anni passati: i cinghiali che popolano oggi l’Italia, più grandi e prolifici degli autoctoni, sono stati introdotti dai paesi dell’Est Europa a uso e consumo dei cacciatori, cui ora si ricorre per risolvere un problema che loro stessi hanno determinato».

Per arginare il fenomeno la politica dovrebbe adottare azioni di prevenzione come la pulizia del territorio, la corretta raccolta dei rifiuti, l’uso di dissuasori, fino alla sterilizzazione farmacologica, oggi allo studio del Ministero della Salute. Purtroppo anche le categorie che dovrebbero adottare misure dissuasive preferiscono poi lamentarsi e chiedere rimborsi pubblici.

Ufficio stampa OIPA Italia Odv

Noi pubblichiamo perchè tutti abbiano a che fare con chi ha a un che fare quotidiano per danni ma anche con rischi per le persone. A noi dispiace la sorte di questi animali ma è stato dimostrato come non sia possibile chiudere gli occhi di fronte a quella che non è una strage come sostengono gli animalisti ma una invasione vera e propria e non solo nelle città. Per inciso inoltre potrebbe interessare tutti, noi compresi, la sterilizzazione farmacologica e forse non solo dei cinghiali ma comunque in larga scala se realizzabile (ndr)

 

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