No alla Mostra sacra. Offende (!) i non cattolici. E questi sarebbero educatori?

Sotto i riflettori una scuola elementare, docenti 'illuminati' (?), preside alla burosauro

La Mostra
Organizzata da: Fondazione Palazzo Strozzi in collaborazione con l'Arcidiocesi di Firenze e con il sostegno di Banca CR Firenze, a cura di: Lucia Mannini, Anna Mazzanti, Ludovica Sebregondi, Carlo Sisi l'eccezionale Mostra che sino al  24 gennaio E' quindi Palazzo Strozzi a ospitare “Bellezza divina”, tra Van Gogh, Chagall e Fontana, un’eccezionale mostra dedicata alla riflessione sul rapporto tra arte e sacro tra metà Ottocento e metà Novecento attraverso oltre cento opere di celebri artisti italiani, tra cui Domenico Morelli, Gaetano Previati, Felice Casorati, Gino Severini, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Emilio Vedova, e internazionali come Vincent van Gogh, Jean-François Millet, Edvard Munch, Pablo Picasso, Max Ernst, Stanley Spencer, Georges Rouault, Henri Matisse.
I bambini delle terze della Scuola Elementare Matteotti avrebbero dovuto andare a visitarla, occasione d'oro viste le opere ospitate. E' stata diffusa la notizia che il Consiglio di Interclasse – che ci dicono non abbia il potere di farlo – ha pensato di fare una grande opera meritoria aggiungendo a quelle della Mostra la sua, quella del niet. Niente Mostra, si offende la sensibilità dei bambini non cattolici (sic!!!).
Reazioni, polemiche, commenti quasi a senso unico ovviamente anche da laici e persino da 'laici-laici'. Uno dei verbali della riunione di interclasse è finito sotto i riflettori, e materia ce n'era: “ "La visita alla mostra Bellezza Divina è annullata per tutte le terze per venire incontro alla sensibilità delle famiglie non cattoliche visto il tema religioso della mostra". C'è stata, pare, una smentita ma cosa si vuole, che si creda che non sia successo niente?
Il Preside
“Alessandro Bussotti, dirigente scolastico della scuola elementare “Matteotti” di Firenze, (mettendola di fatto sul piano formale come nulla fosse successo, ndr), nega le accuse in una lettera al direttore del quotidiano La Nazione, che ha riportato la notizia”. Una lettera in perfetto burosaurese con pochezza di argomenti e senza la frase che veramente conterebbe: “gli alunni delle terze andranno a fare visita alla mostra”. Sarebbe stato e sarebbe in sua facoltà di deciderlo (magari scegliendo fra Padre Cristoforo e Don Abbondio...).
Se al posto del suo burosaurese avesse dunque fatto semplicemente esercizio di buon senso sarebbe poi bastata la conferma della visita alla Mostra con una postilla del tipo “la partecipazione  non è obbligatoria”.
Agli illuminati docenti è arrivata la bastonata del Sindaco, che certo non è un leghista, con la definizione di “insensata decisione” coerente con una riprovazione pressochè generale. Lo spirito 'ecumenico' che ha ispirato costoro ha però un merito, quello di avere dimostrato quanto sia necessario per la scuola italiana dedicare molta più attenzione al problema della formazione dei docenti di cui evidentemente c'è molto bisogno, quantomeno là dove si manifesti una spannometrica “insensatezza”.

Imparino
Dato che non c'è limite alla Divina Provvidenza, - anche nei confronti di chi la piegherebbe a problemi “di sensibilità” verso chi pure non è stato obbligato a venire da noi -, non si sa mai che gli illuminati decisori, contriti, gementi e piangenti, possano trarre alimento per le loro future grandi decisioni da quanto andiamo a raccontare.

MAMMA MUSULMANA DOCET
Da “La Gazzetta di Sondrio”: Don Sposato e mamma musulmana
Qualche anno fa al parroco di Dubino (SO) dal cognome non proprio da prete ovvero Don Sposato, fu inibito dalla Direttrice didattica di procedere alla abituale benedizione pasquale della scuola durante le ore di lezione: l'avrebbe potuta fare solo al pomeriggio quando non c'erano scolari presenti, in particolare due islamici.
Polemiche notevoli. La Giunta Comunale protestò recandosi dalla Direttrice che sciorinò carte, leggi, norme e quant'altro dimostrando di avere ragione. Dimostrammo invece allora, e ne riferimmo sul giornale che dirigevo, che la posizione della Direttrice non era motivata "dalla legge" ma "dalla sua interpretazione della legge", interpretazione che analizzammo demolendola. Quello che conta è il seguito..
La madre musulmana
La madre dei due bambini musulmani scrisse al quotidiano 'La Provincia di Sondrio'. Precisò di non avere nessuna responsabilità per quanto accaduto, ma portò un'argomentazione singolare, sorprendente e pedagogicamente eccezionale. "Io mando i miei figli" - scrisse - "all'oratorio a lezioni di catechismo. Non per convertirsi perché siamo fedeli alla nostra religione, ma i miei figli vivono e crescono in Italia ed è quindi giusto che imparino quello che imparano i loro compagni".

Un rimedio

Quella madre aveva forse la quinta elementare ma per il suo comportamento - scrivemmo allora - avrebbe meritato di essere lei alla Direzione didattica. Non solo. Aggiornandoci il rimedio: meriterebbe di essere invitata dalla Scuola Matteotti di Firenze per insegnare a quei docenti che sono così preoccupati di non ledere la sensibilità dei bambini non cattolici (quella dei cattolici sotto i piedi?!?) come invece ci si deve comportare usando buon senso e apertura mentale, requisiti che non sono così automatici con il conseguimento di una laurea e poi con la conquista di una cattedra.
GdS

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