Virus (14.3) Ognuno di noi può essere un colibrì

Più appropriato oggi il racconto del piccolo colibrì

(Maria de falco Marotta)   L’ho letta più volte, la fiaba o come volete chiamarla voi- il racconto del piccolo colibrì. Evidentemente, visto gli accanimenti politici ed inutili, non vi avevo prestato molta attenzione. Ma ora mi sembra più appropriata, scossa dalla bellezza dei canti da tutte le finestre napoletane ed altri simili eventi, per ringraziare i medici di tutta Italia per il loro lavoro così continuo e prezioso contro la battaglia del coronavirus che non si arrende ancora! Non dobbiamo arrenderci: bisogna avere la forza di sorridere di fronte a questo scempio che ci ha colti tutti di sorpresa. Forza e coraggio. Intanto – per chi non la conoscesse- continuo la storia del piccolo colibrì, un uccellino piccolissimo ed inerme. Nella foresta scoppiò un poderoso incendio e tutti gli animali cercarono rifugio dove potevano, solo un piccolo colibrì si gettò ne pozzo d’acqua e con una goccia nel becco la lasciò cadere sul fuoco. Lo videro tutti gli animali e – per conseguenza- i più piccoli, riempirono le loro attrezzature per somigliare al colibrì. I grandi- a questo punto- si vergognarono e corsero all’opera anche loro. In breve l’incendio fu domato e il re leone chiamò il colibrì per lodarlo. Ma lui si rifiutò e disse che aveva fatto solo il suo dovere. Oggi ci sono molte persone che fanno il loro dovere, senza pubblicità, sacrificandosi anche nelle abitudini quotidiane (mangiare, bere, dormire…) e nessuno lo sa. Però il cuore degli italiani è grande e l’hanno dimostrato i “cantanti” napoletani che dai mille balconi e finestre delle loro case hanno voluto dire “grazie” ai loro fratelli/ e per quanto stavano dando della loro vita per salvare i loro simili dal maledetto coronavirus.

Maria de falco Marotta
Costume