La Regione ha, unanime, varato la sua prima legge “no slot”

La IV Commissione Attività Produttive della Regione, presieduta da Angelo Ciocca , ha recentemente approvato all’unanimità  il progetto di legge contenente le “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico”. Il testo racchiudeva e sintetizzava i progetti di legge 58, 7, 45 e 46 depositati in precedenza dai gruppi consiliari di Fratelli d’Italia, Lega Nord e PD e dalla Giunta. Il lavoro di sintesi era stato affidato ad un tavolo ristretto di lavoro coordinato da Fabio Rolfi (Lega Nord). Il nuovo progetto di legge verrà ora sottoposta al vaglio definitivo dell’Aula il prossimo 15 ottobre. Così si scriveva. Oggi, 16.X, il Consiglio unanime ha approvato la legge, un modello di riferimento per tutto il Paese.

Gli undici articoli del provvedimento contengono novità in materia di contrasto al gioco d’azzardo patologico e di assistenza ai giocatori dipendenti: viene istituito un numero verde per segnalazioni e richieste di aiuto, è promossa la formazione per i gestori di slot e per la Polizia locale, è prevista la realizzazione, entro sei mesi, di un marchio regionale “no slot”, è imposta la presenza nei locali che ospitano slot di materiale informativo sui rischi della dipendenza da gioco, è inserita la possibilità di concedere agevolazioni fiscali ai fini Irap, viene introdotto un “contributo etico obbligatorio” per i gestori di apparecchiature legate al gioco d’azzardo, viene previsto il divieto di pubblicizzare il gioco d’azzardo sui mezzi di trasporto pubblico, vengono imposte norme rigide per l’accesso ai locali dove siano presenti più di tre slot machine, viene determinata in 500 metri la distanza minima dai luoghi sensibili (scuole, oratori, centri sportivi, strutture socio-sanitarie, etc…), vengono ampliati i poteri di intervento dei Comuni sulla collocazione dei luoghi dove sono presenti slot e concessi ai sindaci possibilità di prevedere forme premianti per disincentivare il proliferare delle apparecchiature, sono definite le linee di interveno delle Asl e le attività di formazione e prevenzione nelle scuole.
I gestori dovranno partecipare obbligatoriamente a corsi di formazione e sono previste sanzioni fino a 15.000 euro nei casi di violazione delle norme.

“La Lombardia ha avuto il coraggio che è mancato allo Stato – ha detto il presidente Ciocca, che ha anche distribuito a tutti i commissari una maglietta ad hoc sul provvedimento approvato – In questo modo la Regione contrasta non un gioco, ma un pericolo e una patologia. Ora ci mettiamo al lavoro anche per intervenire a livello nazionale, ma nel frattempo incassiamo punti importanti come le distanze dai luoghi sensibili, il divieto di pubblicità, il numero verde e la stretta collaborazione con le Asl”.

“Abbiamo ridato protagonismo alle Amministrazioni locali fornendo loro uno strumento normativo in grado di supportarne le scelte, scommettendo anche sulla professionalità degli operatori, i primi ad essere a contatto con questo problema, fornendo elementi di conoscenza utili a riconoscere i primi sintomi di questa grave patologia – ha aggiunto il vicepresidente della Commissione, Carlo Malvezzi (PdL) -  Della necessità di questa norma mi ero già convinto quando, amministratore del comune di Cremona, avevo registrato il limite con cui gli enti locali possono intervenire su questo fronte”.

“Esprimo la soddisfazione del mio partito che aveva presentato già nella scorsa legislatura una proposta per normare l’aspetto sanitario – ha detto il consigliere segretario, Enrico Brambilla (PD) – Di particolare importanza è anche la clausola valutativa che consentirà alla Regione di valutare l’effettiva efficacia di questo provvedimento”.

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