Multe per orario scaduto illegittime? Sono legittime se...

Per una di quelle imperscrutabili ragioni che sfuggono a chiunque martedì scorso si è accesa sui giornali dal Corriere al Gazzettino, a Libero, al Tempo, alla Gazzetta del Mezzogiorno e via via agli altri quotidiani, a Radio e TV una bagarre sulla questione della sanzionabilità o meno di chi lascia l'auto dopo l'orario consentito, (scadenza del ticket). Siamo la patria del diritto - anche sa da Giustiniano ad oggi più che passi avanti forse si sono fatti passi indietro -, abbiamo 247.040 avvocati (verso la fine del 2012), un numero imponente di cause civili in arretrato, ed ecco che quella che sembra una questione di lana caprina all'improvviso vede accendersi il falò delle polemiche. Dito puntato contro i Comuni che sanzionano, diciamolo  più chiaramente, che danno la multa a chi lascia l'auto in parcheggio oltre l'orario previsto in genere dai parcometri o similari apparati. Comuni che, chiamati in causa, dovrebbero non solo smettere di dare queste multe ma addirittura rimborsare i multati anche se non del tutto perchè l'automobilista dovrebbe comunque pagare la differenza fra quanto aveva versato e quanto corrisponde al tempo di occupazione dello stallo. Esempio: arriviamo all'ora x, mettiamo un ticket da 50 centesimi che dà diritto di restare lì sino all'ora y. Arriviamo a prendere l'auto all'ora z, per la quale avremmo dovuto mettere 80 centesimi, messi solo 50, se ne devono pagare altri 30.
Alcuni Comuni hanno messo in pista legali, altri discutono, molti, fra cui Sondrio, dicono che in fin dei conti si tratta di un semplice parere, ma non si sa mai visto che ogni tanto escono sentenze strane (ultimo esempio quello della Cassazione secondo la quale un negozio non può mettere esternamente le cassette di frutta o verdura). A parte poi la quasi impossibilità tecnica di riscuotere quelle differenze perdippiù con un costo della riscossione enormemente superiore all'introito.
A scanso di equivoci si potrebbe pensare ad un escamotage come il Comune fece quando vi fu la posa dei  primi parchimetri. Uscivano sentenze,il top a Bergamo, che escludevano la possibilità di far pagare la sosta senza custodia perchè con il pagamento del bollo un veicolo aveva il diritto di utilizzare tutto il suolo pubblico. A Sondrio ci furono richieste di eliminazione con minacce di rivolgersi alla Magistratura che, pensavano, avrebbe sentenziato nello stesso modo che a Bergamo. Non era così perchè agli atti risultava che non si era imposto un secondo balzello per l'uso del suolo pubblico. Le monete necessarie venivano introitate dal Comune per il nolo dell'apparecchio misuratore del tempo di sosta onde tutelare e Comune e automobilista... Soluzione all'italiana ma intanto problema risolto.

E ora? La soluzione (all'italiana)
Nel dubbio un altro escamotage. Tutte le zone blu, quelle soggette a parcometro, vengono individuate come zone con divieto di sosta. Con un'aggiunta: “sono ammesse soste ma solo nel tempo indicato dallo scontrino apposto sul parabrezza, senza deroga alcuna”. A questo punto appena oltrepassata la scadenza indicata l'auto si trova in regime di divieto di sosta e quindi sanzionabile senza alcuna interpretazione diversa. Difficile pensare che il suggerimento venga accolto ma comunque un'ipotesi da consegnare al dibattito in argomento. Soluzione all'italiana? Certo ma nel senso della fantasia al servizio del buon senso.

Comitato Cittadini Consumatori Valtellina

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