FUMAGALLI, CISL: IL TERRITORIO SOSTENGA LA PROFESSIONE INFERMIERISTICA
Occorre ricordare a tutti la drammatica mancanza di personale del sistema socio-sanitario
La presentazione dei neo-laureati del corso triennale in Infermieristica, per il 2022, della sede
distaccata di Faedo Valtellino dell’Università di Milano-Bicocca è (l’ennesima) occasione per
ricordare a tutti la drammatica mancanza di personale del sistema socio-sanitario.
Nella nostra Provincia i saldi negativi sono impietosi, basti pensare che gli infermieri operanti
nelle strutture ospedaliere della provincia dal 2018 ad oggi sono diminuiti di ben 215 unità, (tra le
quali 46 si sono addirittura cancellate dall’ordine, cessando la professione, non per collocamento
a riposo ma perché non reggevano lo stress lavorativo al quale erano sottoposti) a cui bisogna
aggiungere il fabbisogno necessario di ulteriori 240 infermieri previsti affinché possano
funzionare case di comunità e ospedali.
La situazione per il personale OSS e ASA, anche se differente per alcuni aspetti e criticità, non
versa certo in condizioni migliori, così come la condizione conclamata e dibattuta dei dirigenti
medici che da 443 del 2019 arriveranno a meno di 360 alla fine di quest’anno!
A questo scenario già di per sé pesante occorre aggiungere altri fattori di criticità comuni ad altri
settori:
- L’età media avanzata della popolazione infermieristica ed in generale socio sanitaria (52 anni
nella nostra ASST);
- L’aggravio sempre maggiore dei carichi di lavoro, conseguenza diretta della carenza di organici,
che aumenta e colpisce lavoratrici e lavoratori già stanchi e stressati da due anni di pandemia, il
disagio dei turni di 12 ore, soppressione turni di riposo, etc.
Il comparto socio-sanitario, come più volte ribadito, è complesso, coinvolge diversi livelli
istituzionali e necessita dunque di capacità politiche di visione a medio-lungo termine che non
possono esprimersi solo attraverso la legislazione (LR n° 22/2021) ma attuando e verificando
l’effettiva realizzazione nei diversi contesti in special modo in quelli come la nostra Provincia
riconosciuti “specifici” in relazione alle caratteristiche del territorio che tutti conosciamo.
Malgrado la complessità del quadro che è stato delineato, come portatori di interesse, abbiamo il
dovere di fare la nostra parte contribuendo con delle proposte attuabili a livello territoriale.
Per quanto riguarda la carenza di personale infermieristico occorre elaborare un progetto
articolato finalizzato ad implementare il numero di iscritti valtellinesi alla facoltà di infermieristica
coinvolgente le istituzioni, le associazioni del nostro territorio, le realtà economiche private e gli
enti pubblici dotati di capacità di spesa.
In attesa di realizzare la cabina di regia territoriale per l’offerta formativa della nostra Provincia
occorre coinvolgere gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado in percorsi di
avvicinamento volti ad incrementare la conoscenza della professione infermieristica.
Già a metà del terzo anno di scuola secondaria di primo grado bisognerebbe orientare gli studenti
presentando le scuole di secondo grado che possano permettere di acquisire un bagaglio
culturale tale da favorire il superamento del test di ingresso per le professioni sanitarie.
Successivamente, a fine terzo anno-metà del quarto del ciclo di scuola secondaria di secondo
grado sarebbe auspicabile proporre un orientamento verso il corso triennale in infermieristica.
Altro suggerimento importante sarebbe creare un percorso di preparazione tecnico scientifico
mirato al superamento del test di ingresso alle professioni sanitarie (per aumentare le probabilità
di successo delle future matricole al superamento del test, oggi purtroppo tutt’altro che
scontato).
Ma il cuore del progetto è di riuscire a sostenere, con un importante aiuto economico, gli
studenti universitari durante il percorso di laurea, alleggerendo il peso delle tasse universitarie,
pagando le spese di viaggio e di alloggio in appartamento durante lo svolgimento dei tirocini fuori
sede e contribuendo all’acquisto di testi e materiale didattico e di formazione.
In questo percorso è auspicabile la collaborazione e la partecipazione diretta dell’Opi (Ordine
delle Professioni Infermieristiche) e della stessa Università di Milano-Bicocca.
Il sistema socio-sanitario, quello scolastico e quello infrastrutturale sono elementi che
determinano pesantemente la qualità di vita e di benessere che un territorio può offrire a chi ci
abita. Il tema della attrattività per contrastare i trend dell’urbanizzazione, dello spopolamento e
dell’invecchiamento della popolazione passano quindi dalle scelte che riusciremo a mettere in
campo anche a livello locale per risolvere le diverse criticità tra cui certamente quella in
questione!
Come Cisl ci siamo attivati e ci stiamo impegnando per provare a realizzare quanto sopra.
Per Cisl Sondrio Il Segretario Generale Davide Fumagalli