CI SI SPOSA DI MENO, SI CONVIVE DI PIU'. A SONDRIO MENO CHIESA E PIU' MUNICIPIO 2012.agosto.10.37
A fronte dei 420.000 matrimoni 40 anni fa nel 2010 si é scesi a 217.700 nonostante l'aumento della popolazione da quasi 54,2 milioni a 60,3. Calo con parallelo aumento delle convivenze. Tendenza dovuta a ragioni di costume, economiche, maggiore ruolo della donna nella società. Il rito civile ha avuto un forte incremento eppure nel Paese con 79.501 non va oltre qualcosina oltre il terzo, in questo numero considerando anche il secondo sposalizio dei divorziati. Sono per converso quasi due terzi gli sposalizi in chiesa, 138.199.
In controtendenza Sondrio dove nel 2010 il rito con fascia tricolore ha superato nettamente quello con la stola: 39 a 30 per dilatarsi ancor di più nel 2011: 39 a 21.
Preoccupante il continuo incremento delle separazioni arrivate nel 2010 a 307 su mille matrimoni con l'85% delle coppie che ha scelto la separazione consensuale. Stabile la % dei divorzi, circa 80 su 1000, anche qui con larga prevalenza (72%) della scelta consensuale.
Dati che lasciano una sensazione di malinconia, soprattutto pensando ai figli. Un'altra la lasciano quelle 21 coppie, le sole che hanno scelto l'altare, il più evidente dei segnali della scristianizzazione della società, tendenza diffusa soprattutto in Europa che ha un vero punto nero nel fatto che al posto di quelli che sino all'altroieri erano i valori di quasi tutti resta il nulla, resta il vuoto, quasi quel 'nulla' di Wolfgang Petersen, regista di quel capolavoro che é 'La storia infinita' In diverse parti del mondo, cristianamente sacri luoghi d'Israele compresi, gradualmente il vuoto si sta diversamente riempiendo con i campanili che lasciano il posto ai minareti, oggi senza più lassù il muezzin sostituito dagli altoparlanti.
Un vuoto che preoccupa non per noi ma per l'avvenire dei nostri figli in un mondo 'plutocratico".rispolverarndo - é il colmo! - il termine usato un tempo dal fascismo. Allora strumentalmente oggi mera constatazione ribadita telegiornale dopo telegiornale nei titoli di testa.
L. Alessandrini