Molestie sessuali. e avances. Scandali di ieri e di oggi. Il paradosso dell'asilo

E la 'castrazione chimica' che fine ha fatto? I Paesi che la prevedono

Non è un film quello che vede il produttore cinematografico Harvey Weinstein accusato di aver molestato donne su donne, attrici su attrici. E' una realtà però con i contorni del dubbio che viene quando Tizia decide di rendere pubblica la molestia subita. Si noti, non la sera prima in una discoteca, ma 10 o 15 anni prima e magari sul set. Malignare è peccato – diceva Andreotti – ma magari si indovina. Possibile che una abbia tenuto il segreto così a lungo? In certi casi magari sì per evitare di dover affrontare un periodo estenuante fra stampa, TV, radio, giornali, Ingredienti però che capita che possono anche – rovescio della medaglia – essere ricercati proprio per la pubblicità che assicurano. Del clan di quelli per i quali “che parlino bene o male non interessa. L'importante che parlino”.
Vengono fuori in questi giorni tuttavia particolari interessanti di segno opposto. Hanno citato in TV Virna Lisi che sul set subì una molestia da un grandissimo attore americano. A dimostrazione che il cielo non è tutto fosco la reazione immediata della grande attrice – è stato  ricordato da una grande attrice italiana – fu tale che a momenti gli portò via le labbra con un morso.

Torniamo a  Harvey Weinstein. Certo che se fosse vero tutto quel che si dice, meglio quel che le donzelle dicono, al suo confronto Priapo sarebbe un meschino dilettante. Difficile inoltre pensare che preso da cotale attività potrebbe restargli del tempo per pranzare, cenare e magari occuparsi anche di qualche interesse professionale. .Affari loro, se ne ricorrono gli estremi della giustizia USA. Noi comunque li mettiamo in secondo piano in quanto in primis contano i valori, conta l'etica di fronte ad un arco che va dall'amoralità all'immoralità, sempre in funzione di un tasso di disinvoltura nei e dei costumi sessuali particolarmente per quelli che non sono conseguenza di sentimenti.

Siamo in periodo di scandali, dicono, ma in realtà non è così perchè gli illustri precedenti non mancano, Un esempio fra tanti. Nella primavera del 2011 ci ha rimesso le penne Dominique Strauss-Kahn direttore del Fondo monetario internazionale, finito addirittura in galera accusato di violenza sessuale da una cameriera oggi ristoratrice a New York. Pare gli piacessero le donne ma il guaio è che ha fatto saltare quella prospettiva politica attesa da molti francesi. I socialisti avevano chanches notevoli di conquistare l'Eliseo con lui Presidente della Repubblica. Ha stravinto Macron, socialisti fuori dal ballottaggio.
Scandali. Non è che prima ce n'erano meno di oggi, è che avevano minore risonanza ed inoltre c'era una sorta di velo nero che calava su una donna che aveva il coraggio di denunciare violenze (di molestie non se ne parla. Erano più che tollerate dalla morale corrente e ce ne dava dimostrazione la Fiera tiranese di Pentecoste). Con quel velo si insinuava l'ombra del dubbio che poteva condizionare oltre che il cammino della giustizia anche l'atteggiamento dei concittadini. Andando più lontano era legittimato il delitto d'onore, destino delle donne non degli uomini...

Scandali e troppe chiacchiere, alcune fondate, molte altre.
In tutti i canali TV sono materia del giorno le molestie sessuali con la tizia X racconta della sue negativa esperienza di 20 anni fa. Quell'altra che dice di aver subito. L'altra ancora che non poteva non cedere perchè le saltava il lavoro. Si va dalla violenza, a quella per cui può ricorrere il detto, giuridico, latino che assolve “si vis grata puellis”. Si va dall'odioso stupro alla mano calata sulla ginocchia. Eccetera. Un accenno però ci vuole. Molestia può esserci per il tatto, per il liguaggio, per l'abbigliamento. A questo proposito il discorso vale in tutti i  due sensi, come da esempio concreto. In un pubblico ufficio di Sondrio con forte afflusso di uomini lavorava una ragazza molto bella, alta, slanciata. Dovevano mancarle i soldi perchè non poteva comprarsi una gonna normale. Doveva accontentarsi di una con meno stoffa e quindi molto più corta. Incantava chi arrivava in quell'ufficio polarizzando le attenzioni in relazione anche a quale direzione prendesse lavorando. Saranno stati abituati i colleghi di lavoro. Supponiamo di si ma in ogni caso non era anche quella una molestia sessuale?
Ritorno a bomba:
E' come se a una donna di mezza età – mescolando fatti reali e fantasie - venisse ora in mente, (sempre stando sul versante molestie, non violenza) di dover partecipare agli/alle altri/e un turbamento ricordando, oggi: 
1.   quella festa di goliardi in cui molti 'fraternizzavano'
2.   quella gita scolastica con il Liceo
3.   il vedere una compagna talvolta costretta a farsi una foto, di quelle automatiche tirando su la camicetta
4.   la cotterella da terza media
5. Le prime simpatie alle elementari.
6. E perchè poi non ricordare anche quel bambino, tempo lontano, che voleva sempre gli abbracci. Era molestia sessuale anche quella? Il titolo lo richiama strumentalmente...
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Talora serve pur su temi importanti in discussione uno stacco. Un momento di relax psicologico per poi tornare ricaricati al tavolo del dibattito. L'abbiamo fatto con l sei punti precedenti, Torniamo al tavolo.
Partiamo dalla efficace posizione di Monica Bellucci secondo la quale occorre distinguere tra avances e molestie. Una posizione chiara ed efficace.

Va integrata con la considerazione che c'è violenza sessuale e violenza sessuale. Entrambe odiose, entrambe esecrabili, entrambe meritevoli di pene severe. Ma non sono tutte uguali, e veniamo al tema che abbiamo già altre volte affrontato. La violenza di quel ragazzo nei confronti delle due quattordicenni – con l'incredibile dichiarazione del padre secondo il quale si farà due o tre anni dentro per poi uscire – di lui e di tutti coloro per i quali la Giustizia applica le aggravanti dovrebbe avere quella pena che è contestualmente espiazione e monito ovvero la castrazione chimica.

Perchè è calato il silenzio su questo tema che invece vedeva tanti parlamentari favorevoli così come la stragrande parte dei cittadini?
Ce l'hanno Canada, Danimarca, Francia, Germania, Norvegia, Polonia, Regno Unito, Russia, Spagna, Svezia, Stati Uniti.
Perchè l'Italia no?

GdS

 

Costume