CAMPANIA ALLO SBANDO PER I RIFIUTI MA IL “GRANDUCA” DI CAMPANIA BASSOLINO NON C’ENTRA

Rifiuti come per “Le Vele” - E che c’entrano “Le Vele”? C’entrano - Se ci fosse stata gente non di sinistra… - Commissario Pecoraro Scanio, o Bassolino, ma…

Da tempo immemorabile Bassolino è il Granduca di Napoli e Campania. Era stato anzi glorificato perché secondo l’oleografia ufficiale e una vastissima corte giornalistica finalmente era arrivato a mettere a posto le cose un Grande, che in poco tempo aveva sistemato tutto, in città e nella regione. Quasi tutto il PCI e poi i DS – qualcuno, più avveduto, usava una certa cautela – ne aveva fatto uso come bandiera politica dimostrando la superiorità della sinistra nell’amministrare, in particolare situazioni difficili.

Rifiuti come per “Le Vele”

Poi, nel tempo, è successo come per “Le Vele”, quelle grandi e orribili costruzioni che un tempo erano celebrate come il massimo dell’architettura progressista, una sorta di paradiso dell’edilizia economico-popolare, vate il celebratissimo Franz Di Salvo

C’è voluta una vita per far convenire al mondo dell’architettura italiana, sinistra dominante e stradominante, sulla inabilità di quegli edifici concepiti in modo astratto e lontano dal modo di vita della gente che quegli edifici doveva abitare.

E così quando nel 1997 le prime due e poi altre nel 2003 e recentemente sono saltate per aria dopo l’intelligente decisione di demolirle, tutta Italia ha applaudito nel vedere in TV l’eliminazione di quello sconcio, ma gran parte della gente ha pensato che fosse la giusta fine per i frutti della speculazione edilizia. In TV, sui giornali, le notizie ma chi erano i padri? Mistero all’insegna del “non c’ero e se c’ero dormivo”.

E che c’entrano “Le Vele”. C’entrano

E che c’entrano “Le Vele” con la questione rifiuti campani le cui immagini stanno facendo il gito del mondo incentivando certamente le masse di turisti desiderosi di vedere Napoli e il Napoletano con le loro, indubbie, bellezze. “Vedi Napoli e poi muori”. Era lo slogan di un tempo. L’umorista, magari di cattivo gusto, può usar la frase spiegando che veder Napoli, andandoci, e poi morire piò sul serio essere una eventualità possibile per via dei miasmi e del resto che le discariche cittadine – ovvero le vie cosparse di rifiuti – profondono in atmosfera.

C’entrano, perché la loro storia è simile a quella di Bassolino. Si è mandato un commissario, e che commissario, quel Bertolaso che si è conquistato tanti consensi con il suo mondo “Zamberlettiano” di intendere e guidare la Protezione Civile. Ma Regione e Province che ci stanno a fare? Ma il Granduca di Napoli e Campania che ci sta a fare?

Se ci fosse stata gente non di sinistra…

Provate ad immaginare se per caso alla testa della Eegione anziché Bassolino e alla testa di Napoli anziché la Jervolino ci fossero stati un Presidente e un Sindaco non di sinistra. Quanti cortei avremmo visto con la richiesta di dimissioni, quanti dibattiti in Parlamento, eccetera eccetera?

Commissario Pecoraro Scanio, o Bassolino, ma…

L’on. Caruso di buona memoria, Pecoraro Scanio, la sinistra estrema ce l’hanno con il commissariamento come Istituto e vogliono il ritorno a procedure “normali”. Da anni le hanno tentate tutte, magari da una parte capeggiando poi i cortei che protestatavano e in prima fila quando si bloccavano strade e ferrovie.. Benissimo. Commissario lo faccia il Ministro dell’Ambiente, o Bassolino, ma… andando a casa se le cose restano allo stesso punto.

Amarilli

Amarilli
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