Cartelli per divieti strani

1.   Cani
Nei giardini di Piazzale Toccalli fa bella mostra di sé quel cartello perentorio, ad altezza proporzionale a quella dei soggetti interessati, che la nostra foto dimostra. Dunque è bene sapere che è “Vietato l'ingresso ai cani”. Misura saggia che evita deiezioni sul prato frequentato in particolare dai bambini. Non completa. Pare infatti indispensabile o sullo stesso cartello o su uno nuovo che affianchi l'esistente inserire una traduzione del messaggio in modo che i destinatari del divieto ne siano a conoscenza (Google traduce in un sacco di lingue, ergo sarà in grado di farlo anche in linguaggio canino).
Ci sono poi i conservatori che preferirebbero invece la via classica e dunque cambiare testo così: “Vietato ai proprietari consentire l'ingresso ai cani”.

2. Aiuole.
Nel giardino di Via Piazzi c'era un cartello esemplare nella sua prima parte: “La conservazione delle aiuole è affidata all'educazione dei cittadini”. Poi però c'era la seconda: “I contravventori saranno puniti a norma di legge”. Ma i contravventori a che? “Alla educazione dei cittadini?”
 

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