Monte dei Paschi di Siena problema nazionale

Una sorta di nemesi storica, tutta senese

E ora chi paga? Sono aperte le scommesse-

29 anni prima della scoperta dell'America, in Siena veniva aperto, prima banca al mondo, il Monte dei Paschi. Una storia prestigiosa, posizioni di avanguardia almeno fino a qualche anno fa. Oggi la pubblica opinione viene informata che, dei 544 anni dalla fondazione bisognerebbe cancellare gli ultimi solo dopo aver fatto totale verifica e provveduto quel che si deve nei confronti dei responsabili.
C'è un precedente nella storia dell'Istituto. Siamo nel 1628 e i reggitori senesi – anche allora non è che le indagini fossero celeri e possiamo escludere che venissero utilizzate le intercettazioni telefoniche - si accorgono  che il Camerlengo dell'istituto in carica tra il 1602 e il 1622, e cioè Armenio Melari, si era intascato una somma pari a circa due milioni di €uro attuali. Non ci furono allora né l'appello né il ricorso in Cassazione ma ci si limitò ad una sentenza di impiccagione che pare non sia stata eseguita, chissà se per via di una corruzione del boia...
678 anni fa Ambrogio Lorenzetti (Siena, 1290 circa – Siena, 1348)  uno dei maestri della scuola senese del Trecento) si mise la lavoro, un lavoro del tutto particolare, finito l'anno successivo, su tre pareti per una lunghezza complessiva di circa 35 metri nella Sala dei Nove del Palazzo Pubblico di Siena. Un capolavoro, le Allegorie del Buono e Cattivo Governo e dei loro Effetti in Città e in Campagna,
Sulla parete di fondo della sala si trova l'Allegoria del Buon Governo dove ogni aspetto del governo (quale la Giustizia, il Comune di Siena, i cittadini, le forze dell'ordine, etc.) e le virtù loro ispiratrici (sapienza divina, generosità, pace, virtù cardinali e virtù teologali, etc.) sono rappresentati da figure umane. Tutte queste figure interagiscono secondo un preciso ordine a rappresentare una scena assai complessa.
Sulla parete di destra è presente l'Allegoria degli Effetti del Buon Governo in Città e Campagna, con una rappresentazione allegorica del lavoro produttivo entro la città di Siena e nella sua campagna.
Infine, sulla parete sinistra (x) è presente l'Allegoria del Cattivo Governo, con personificazioni degli aspetti del malgoverno e dei vizi e dei suoi effetti in città e campagna.
Monte dei Paschi oggi
Il ciclo di affreschi è da sempre studiato da critici ed appassionati non solo di storia dell'arte, ma anche di storia e del pensiero politico, di urbanistica e del costume. Di fatto fu uno dei primi messaggi di propaganda politica in un'opera medievale.

Chiarissima l'allegoria di un pittore che, senza saperlo, ha anticipato tempi, come vediamo. L'Allegoria del Buon Governo” ha fatto crescere il primo Istituto del mondo facendolo arrivare sino a noi. Sono bastati pochi anni -  Allegoria del Cattivo Governo – per sfasciare tutto con costi astronomici
Autore Ambrogio Lorenzetti - Data 1338 – 1339 - Tecnica affresco su parete - Dimensioni 200×770 (parete di fondo) / 1440 (pareti laterali) cm - Ubicazione Sala dei Nove, Palazzo Pubblico, Siena
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(x) (guarda caso proprio a sinistra una nota un po' maliziosa ma pertinente ci vuole visto che è stato Renzi a dire che nella catastrofe del Monte dei Paschi di Siena ci sono responsabilità sia locali che nazionali della sinistra – ndr)

Altro: Gli affreschi hanno un chiaro effetto didascalico, confrontando l'allegoria del Buon Governo (sulla parete di fondo) con quella del Cattivo Governo (sulla parete laterale sinistra), entrambe popolate da personaggi allegorici facilmente identificabili grazie alle didascalie. A queste seguono due paesaggi di una medesima città (Siena), con gli effetti del Buon Governo dove i cittadini vivono nell'ordine e nell'armonia (sulla parete laterale destra), e gli effetti del Cattivo Governo dove si vede una città in rovina (sulla parete laterale sinistra). Il ciclo è una delle prime opere di carattere totalmente laico nella storia dell'arte. Gli affreschi dovevano ispirare l'operato dei governatori cittadini, che si riunivano in queste sale. Il risultato appare infatti denso di riferimenti storici artistici e letterari e nasce da un progetto molto ambizioso con toni polemici e perentori nei contenuti, che intendeva coinvolgere il pubblico in riflessioni che investivano direttamente il coevo contesto socio-politico.

Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo, 1337-1340, Palazzo Pubblico, Siena

 

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