Per un appalto 9335 parole e 64.810 caratteri!

Ci perviene una nota avente per oggetto “Presunte attività irregolari dell'Ufficio Tecnico della Provincia di Sondrio” che non pubblichiamo per – motivi.
Intanto la firma: Cliosrl e basta non è sufficiente, basti pensare che avrebbe potuto inviarla chiunque. In secondo luogo perchè sembra un romanzo per la sua lunghezza. Terza ragione noi non entriamo in questioni di questo genere, anche se, in deroga da questa linea, ci  pare di osservare che di irregolarità facciamo fatica a vederne.
E allora perchè ne parliamo?
Perchè in tempi come gli odierni in cui una volta ancora emergono le storture non da burocrati ma da burosauri merita di essere visto quest'appalto. Per ottenere il lavoro, per vincerlo in una rosa che pare ormai nei pubblici appalti superi il centinaio abbiamo trovato un malloppo di 9.335 parole. Per dare un'idea concreta diremo che dall'inizio di questo testo (“Ci perviene... ecc.) le parole sono 136. Veda dunque il lettore al quale diamo anche il numero di caratteri: 64.810, precisando che non è sul bando degli imputati chi ha indetto l'appalto ma quel Codice degli appalti che enormi danni ha fatto al Paese.
Si capisce cioè perchè ci sono opere e interventi per una cifra colossale che non vanno avanti. C'è da sperare dunque in una salutare inversione di tendenza lasciando ai burosauri auspicabilmente di subire nell'Ottavo cerchio dantesco, quello delle Malebolge, quanto loro hanno fatto subire agli altri.
GdS

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