Devono curare il verde pubblico i florovivaisti non gli aspiranti profughi

(Lnews - Milano, 01 ago)"Devono essere i florovivaisti lombardi a curare il verde pubblico in Lombardia, non gli aspiranti profughi. E per il loro lavoro quotidiano i professionisti devono essere pagati il giusto. Occuparsi dei parchi e delle piante delle nostre citta' e' una professione, non un passatempo".Questa la sintesi della lettera che l'assessore regionale lombardo all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi FabioRolfi ha inviato al presidente lombardo dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani, Virginio Brivio. 
"Il settore florovivaistico in Lombardia vale oltre 200 milioni di euro, il 9% del totale nazionale. Purtroppo il comparto sta affrontando delle difficolta' che non possono essere ignorate e che anzi gli amministratori pubblici devono aiutare a risolvere. Abbiamo professionisti di assoluto valore che si trovano a combattere in un mercato che per gli appalti pubblici prevede l'assegnazione a chi offre il prezzo migliore e non a chi garantisce un lavoro di qualita'. Certo le nostre imprese e i nostri artigiani non possono competere con chi 'lavora' gratis e viene strumentalizzato per coprire, almeno pubblicamente, gli effetti negativi della mala gestione del problema immigrazione che ha caratterizzato gli anni scorsi" ha aggiunto Rolfi. 
"Ho ricevuto segnalazioni nelle ultime settimane relative ad alcuni sindaci lombardi che invece preferiscono destinare questi lavori ai richiedenti asilo. L'accoglienza degli immigrati e' gia' molto onerosa, non possiamo chiedere un ulteriore immotivato sacrificio agli imprenditori e ai lavoratori lombardi del settore florovivaistico" ha concluso l'assessore. (LNews)

Nostra nota
Il problema non riguarda solo il settore florovivaistico, ma ogni settore ove "per far fare qualcosa agli immigrati" si toglie del lavoro a chi lo fa come attività abituale, aziende, singoli o cooperative.
ndr

 

Costume