CALCIO: INFLESSIBILITA'. COLPEVOLI AL CONFINO 12.5.30.60

Nel campionato di calcio di serie A 2009/2010 gli spettatori sono stati complessivamente 9.205.259, tutta gente, salvo forse qualche decina col pelo sullo stomaco, andata allo Stadio per sgolarsi a favore della propria squadra e per vederla, possibilmente, vincere.

9 milioni e rotti di persone tradite.

L'autogol può capitare come è successo da quando si gioca con la palla rotonda. Una prestazione infelice può capire a chiunque, anche ai più grandi campioni. Un passaggio vitale può finire alle ortiche e un gol fatto non succede. Basti pensare a Carapellese che il 30 novembre del 1949 ha la grade occasione. L'Italia non ha mai vinto una partita con 'i maestri' del calcio inglese. Manca poco più di un quarto d'ora alla fine e la nazionale regge. Non basta lo zero a zero. Attacca. Nicolò Carosio, storico radiocronista, concitatamente descrive l'azione travolgente dell'Italia. Carapellese: "a due metri dal portiere. Tiro. Rete!". Tutta Italia è davanti alle radio. La gente vola letteralmente per aria per l'entusiasmo ma Carosio gela tutti: "Rete! ….....quasi". Moltissimi nei bar perchè allora sono ancora pochi quelli che posseggono un apparecchio radiopfonico nella prima cocente delusione per quel pallone da due metri tirato sopra la traversa. E poi la seconda con il gol inglese al 75° e il secondo poco dopo.

Può succedere.

Ma se succede perchè qualcuno ha deciso così quei 9.205.259 di tradimenti vogliono al minimo giustizia. 9.205.259 sono andate allo Stadio per amore del calcio. Sono 9.205.259 i tradimenti perchè ognuno di quelli, anche se la vigliaccata è successa in altro stadio, vede venire meno lo spirito sportivo, perdippiù con il tarlo del dubbio, se cioè la partita alla quale sta assistendo abbia o no un esito predefinito.

Come si fa ad andare al Brumana dove i nerazzurri hanno esaltato il calcio con una rimonta spettacolosa dopo i sei punti di penalizzazione per vederli ancora, seppur solo due, anche nel prossimo campionato. E che dire di Doni, idolo della Bergamo calcistica per due anni fermato dalla Giustizia sportiva? E che dire di tutti gli altri?

Chi viene giudicato responsabile di alterazione, o collaborazione per l'alterazione, dei risultati sportivi, al di là del codice penale - che pure deve essere rigidamente aplicato . Deve avere una sola strada davanti, quella del confino. Libero di andare dove vuole, codice penale permettendo s'intende, ma al confino. Al largo cioè da stadi e da qualsiasi impianto sportivo e non solo come giocatore ma anche come spettatore.

Il taja e medega squalificherebbe chi lo aplica.

Luca Alessandrini

Luca Alessandrini
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