VOLONTARIATO LOMBARDO IN CRESCITA

Saffioti: "Servono strumenti e occasioni per coinvolgere di più i giovani"

Il volontariato lombardo è in
crescita e in continua espansione: a confermarlo è una ricerca
dell'Irer presentata in Commissione regionale "Sanità e
assistenza", dalla quale si evince come nel 2003 le
organizzazioni di volontariato operanti sul territorio lombardo
siano aumentate del 7% rispetto all'anno precedente.

Complessivamente operano oggi in Lombardia 3.478
organizzazioni di volontariato ufficialmente iscritte al
registro regionale del volontariato, per un numero di volontari
attivi in modo continuativo pari a 126.530 unità. Se poi
si aggiungono le associazioni non iscritte ai registri
regionali, ecco che il numero supera le 4mila realtà operanti,
per un numero di volontari superiore ai 200mila. La provincia
con il maggior numero di organizzazioni di volontariato attive è
quella di Milano, con
1036 associazioni, seguita da Bergamo con 523, Brescia con 417,
Mantova con 282, Varese con 265 e Cremona con 230. Troviamo
quindi Lecco a 164, Como a 156, Pavia con 132 e Lodi con 84:
fanalino di coda Sondrio con 61 associazioni.

La ricerca evidenzia come all'interno delle organizzazioni di
volontariato lombarde prevale la componente femminile e come il
livello di istruzione non ha incidenze particolari, anche se
negli ultimi anni si evidenzia una crescita nella
professionalizzazione dei volontari. Unico aspetto negativo è la
crescente difficoltà a coinvolgere e rendere partecipi le
giovani generazioni, con un'età media dei volontari che di anno
in anno tende a crescere sempre di più.

"E' questo -commenta il presidente della "Commissione Sanità"
Carlo Saffioti (FI)- l'aspetto più allarmante. Dobbiamo trovare
occasioni e strumenti per coinvolgere maggiormente i giovani,
condizione indispensabile per assicurare un futuro ad un
patrimonio estremamente prezioso come il volontariato".

Tra i suggerimenti emersi per sostenere meglio la crescita
dell'intero movimento del volontariato lombardo, è stata
evidenziata la necessità creare maggiori forme di coordinamento
tra le varie realtà e associazioni nei rispettivi ambiti di
servizio e impegno, potenziando all'occorrenza il ruolo dei
Centri di Servizio e creando una rete di lavoro e di dialogo
diretto tra associazioni, enti locali e Regione.

Daniele Marconcini


GdS 28 II 2005 - www.gazzettadisondrio.it

Daniele Marconcini
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