Operazione W, intervista con il testimone G.M. (x)

(x) di Roberto MALINI e Federico DAZI

Dalla vicenda dei coniugi
Barney e Betty Hill ai nostri giorni sono trascorsi più di
quarant'anni. La casistica relativa al fenomeno dei
rapimenti alieni, definiti nei Paesi di lingua inglese come
"abduction", annovera ormai centinaia di casi, studiati non
solo dagli ufologi, ma anche da psicologi, psicanalisti,
medici. Le sedicenti vittime di ratto a bordo di UFO
riferiscono vicende simili in tutto e per tutto:

- il loro prelievo forzato a opera di esseri dalle sembianze
umanoidi, in genere con grosse teste, grandi occhi neri a
mandorla, lineamenti del viso poco marcati e inespressivi,
arti esili, statura minuscola: i famigerati "Grigi",
onnipresenti nella letteratura ufologica dedicata agli
incontri ravvicinati con presunti extraterrestri;

- la loro esperienza a bordo di astronavi metalliche e a
contatto con scienziati alieni, i quali avrebbero eseguito
sui soggetti rapiti ogni tipo di analisi medica e in alcuni
casi interventi chirurgici, strane inseminazioni, impianti
di microchip dalla tecnologia e dal funzionamento
sconosciuti;

- la loro sintomatologia successiva all'evento,
caratterizzata da forme depressive, disturbi caratteriali,
allucinazioni, a volte perdite di sangue e altri problemi
fisiologici.

Ma cosa sappiamo realmente riguardo ai rapimenti alieni,
dopo tanta ricerca? Poco. Si tratta di un fenomeno elusivo
almeno quanto quello degli UFO. Nessuno può ancora
affermare, in realtà, se si tratti di accadimenti che
interessano la sola sfera psichica dei soggetti analizzati o
se qualcosa di anomalo avvenga anche sul piano fisico.

L'Operazione W, condotta dal team di Ufoitalia, si propone
di contribuire a tale delicato e complesso ambito di studi,
monitorando contemporaneamente la realtà fisica in cui
avviene -se avviene- l'abduction e il mondo
metafisico/psichico che riguarda il soggetto durante lo
svolgersi degli episodi di presunto rapimento che egli vive
o ritiene di vivere.

Per migliorare la conoscenza di uno dei testimoni che hanno
accettato di collaborare al nostro esperimento, gli abbiamo
posto una serie di domande, in un clima improntato -come
sempre- alla serenità e alla ricerca obiettiva della verità.
G.M. ha 25 anni, è uno studente universitario, si interessa
di fisica e convive da molti anni con il verificarsi di
episodi notturni di abduction che lo riguardano.

Domanda: Il fenomeno delle abduction, cosa è per te e
come lo spieghi?



Risposta: Cosa sia per me... be'... non è facile spiegare...
il problema che di solito mi pongo, e che credo molti
trascurino, è che si tratta di fenomenologie presenti da
lungo tempo nella storia. Spesso erano viste e vissute come
interferenze di angeli o demoni, nel senso più ampio del
termine, mentre oggi si crede che si tratti di "visite" a
scopo di studio. Credo sia un errore fondamentale. L'uomo ha
imparato una quantità tale di informazioni sulla biologia,
negli ultimi decenni, da rendere inaccettabile l'ipotesi che
una razza o più razze capaci di imprese tecnologiche così
elevate debba ancora "imparare" qualcosa. I nostri progressi
scientifici ci consentono di conoscere sempre meglio il
funzionamento del corpo e della psiche dell'uomo,
migliorandone gli equilibri e le prestazioni. Non credo
questi visitatori siano da meno, senza contare che
affrontare un viaggio del genere solo per amor di scienza...
no, vabbe', questa è quasi una battuta, ma credo sia
plausibile che se fossero scienziati pacifici e senza niente
da nascondere non si terrebbero tanto nell'ombra, no?
Cioè... di solito a nascondersi sono i ladri, poi magari da
qualche parte, là fuori, vige un'etica diversa... se fossero
medici, studiosi... saprebbero che collaborare sarebbe molto
più semplice, e proficuo, per entrambe le razze...

D: Abduction un fenomeno che fa cambiare la vita?


R: Quando penso a questa domanda mi viene sempre in mente
una vecchia vignetta di Bonvi... due soldati che
chiacchierano via radio, ed uno chiede: "Ma come fai ad
adattarti con tutta quella pioggia, da voi?"... l'altro
risponde, con candore disarmante: "Aspetta, mi levo una
briciola dalla branchia e ti rispondo...". Credo renda
l'idea... I primi tempi in cui uno potrebbe notare qualcosa
di strano è troppo presto, l'età è talmente tenera che
credere a Babbo Natale o agli UFO ha lo stesso valore per la
persona in

questione... chi ascolta una "pulce che sbadiglia", come si
suol dire, un

bimbetto che magari viene a dire che i personaggi dei
cartoni che vede al

pomeriggio giocano con lui la notte, o che la notte prima,
prima di

addormentarsi, ha volato, o ad Halloween i fantasmi nella
stanzetta del

bucato lo sollevano per aria?

A parte che non ero il tipo di bambino che le raccontava in
casa... troppa vergogna... poi viene il primo periodo della
scuola e quindi l'adolescenza... uno ha davvero altro per la
testa e scoppi di nervi, insonnia, mal di testa... tutte
cose normali, a quell'età... sono senz'altro, secondo tutti,
causati da fattori ormonali, o dal nervoso in casa,
professori pinkfloydiani e altre amenità del genere... fino
al liceo, o comunque, l'età adulta... uno prende coscienza
di molte cosine... "Ma perchè mi sanguina sempre il naso?
Perchè sogno sempre UFO, o mi metto a tremare a vent'anni se
mi capita di vedere l'immagine, anche disegnata, di un
Grigio (ora so che si chiamano Grigi)?" Ricordo di una
trasmissione di Piero Angela sui dinosauri (uno dei terrori
di mia madre, tra l'altro...), durante la quale mostro una
statuetta in cui un artista aveva raffigurato, con dei
biologi, come sarebbe stato un dinosauro evoluto in forma
antropomorfa... ho avuto un mezzo collasso davanti alla TV,
quella sera... uno mette assieme, e comincia a dirsi...
"Sono esaurito... non ne posso più, devo studiare meno...
trovarmi un hobby, una ragazza..." finchè si sviluppa, con
il tempo, un interesse nuovo... uno comincia, da solo, a
leggere di UFO... un pezzetto a destra, uno a sinistra... e
nota coincidenze... l'amore per le discipline orientali, il
sangue dal naso, i sogni... e lì comincia un calvario che si
sintetizza in una domanda... "Sono pazzo o no?"... sapete,
venti indizi non fanno una prova...

D: Con quale pensiero un abdotto la notte va a dormire
col rischio di

rivivere quei momenti inspiegabili?



Personalmente, provo due sentimenti contrapposti... il
primo, il più forte, è terrore... non so come si possa
descrivere, un panico che blocca il pensiero... resti
sveglio fino alle 2, le 3 e non riesci a chiudere occhio...
aspetti, aspetti... finchè non crolli, fisicamente e
spiritualmente... non mi vergogno a dire che a volte cerco
scuse per non dormire da solo in camera (vado, per esempio,
in stanza con mio fratello), o cerco di andare a letto molto
stanco, in modo che il sonno abbia presto il sopravvento su
tutto il resto... non è facile dire cosa si aspetti...
raramente mi è capitato ciò che sto per descrivere da
sveglio, ma non è impossibile... cominci a paralizzarti, a
non poterti muovere, ma sei cosceinte... non come in quei
sogni in cui corri e non ti muovi, perchè, be', non è un
sogno, è una cosa che avviene, o una fase in cui ti
svegli... sei lucido abbastanza, a parte la paura, da poter
fare tutte le cose normali, tranne muoverti... come un peso
di tonnellate che ti prema da tutti i lati, come essere una
statua... non senti il tempo, per niente, e di solito,
cerchi di rompere l'incantesimo, di muoverti... a me è
riuscito, una volta... non muovermi, intendiamo... ma come
se, mentre mi sforzavo, fosse finita all'improvviso la
paralisi... mentalmente, non c'è stata transizione, solo, il
corpo era di nuovo libero... e dopo, di solito, non hai
neppure il coraggio di andare al bagno...

C'è però l'altra faccia della medaglia... un pensiero che si
affaccia ogni

tanto, affascinante... mi dico... "Tanto, vengono in ogni
caso... perchè non

collaborare, e farla finita, con i dubbi e le domande?".
Sarebbe bellissimo, ma morirei di paura... uno teme che a
dirlo accada... il dubbio può essere un tormento ed un
sollievo... almeno, così, ti puoi sempre dire "Mah... sono
solo un nevrotico... piantiamola con le paure...".E così, a
volte, a letto, magari dopo un po' di rilassamento, è come
se fossi pronto... tranquillo... come se sapessi cosa dire,
e fare, se dovesse capitare qualcosa... accetti, fermo, e
consapevole che il tuo disaccordo è noto... non rispettato,
non ammirato per questo atteggiamento, da nessuno, ma
fermo... e pronto... se decidi di accettare una certa
realtà... be'... se credi di capire cosa succede, lo accetti
più facilmente... il brutto è che non so chi abbia veramente
capito qualcosa, finora...

D: Hai mai parlato delle tue esperienze con familiari o
conoscenti?



R: "Sai, amore, domani sera non so se posso uscire... ho
un'abduzione per le 2 e devo lavarmi, prima, e mettere il
pigiama buono...". Avrete capito che ho un modo di fare
piuttosto ironico, ma il tasto, qua, è dolente... molto.
Qualche amico, certamente, dei più fidati (che non sono
magari quelli che mi conoscono da più tempo, ma gente,
diciamo, selezionata) ha ricevuto le confidenze dei miei
sogni... solo con uno ho parlato chiaramente di abduction, e
be'... non ci ha dormito bene, ma quando sono piuttosto
teso, per questo motivo, almeno ho qualcuno a cui fare una
telefonata...

La mia ragazza? Non sa niente, né posso dirglielo, credo...
per molti motivi, personali alcuni, ovvi altri... credo che
per una persona anche intelligente possa essere difficile
accettare una cosa del genere, e pensare a qualcosa di
diverso rispetto ad una nevrosi... per non parlare, poi, di
cosa potrebbe succedere se ne parlasse in casa, o la voce
corresse in giro... vi potete immaginare che bella vita mi
aspetterebbe... Con i miei parenti, genitori... beh... vivo
con loro, sanno qualcosa, ma non ne parliamo... l'argomento
è delicato, hanno accettato di pagarmi la psicoterapia, ho
imparato a star zitto, ed a parte gli incubi, l'insonnia ed
il sonno agitato, non credo che abbiano in testa ci possano
essere altri problemi... poi, le epistassi di mia madre, il
sogno durante il quale si svegliò nel corso di un'operazione
d'appendicite, gli indizi di mio fratello, piccoli e
incerti, ma presenti... credo di essere l'unico a d aver
fatto due più due... e così, meglio un cauto silenzio ed una
vita diurna normale, che non rischiare una visita alla
neuro, di essere mollato dalla fidanzata, a cui tengo molto,
o di diventare un fenomeno da baraccone...

D: Cosa ti provoca la sensazione di non essere solo?
Attribuire un certo grado di verosimiglianza all'ipotesi
riguardante l'esistenza di altri esseri che ci contattano e
ci studiano?


R: Sono essenzialmente taoista, in questo... mi avrebbe
deluso sapere che

l'intelligenza si è sviluppata solo qua... non sarebbe
equilibrato, così come amerei conoscere usi, costumi, arte,
vita, scienza di chi altri si trovi in questo universo...
sarebbe stupendo... sapere esattamente come sono fatti, cosa
pensano, come vivono... ascoltare, se possibile, la loro
musica, le loro poesie, o magari, se non esistono,
apprezzare anche la loro forza, le

capacità, quelle che considerano virtù, cosa mangiano, come
pensano della pace e della guerra... non so come spiegarlo,
mettersi sul terrazzo e guardare in alto, cercare di vedere
qualcosa... guardare Marte e pensare al deserto rosso, alla
polvere che leviga il viso... il silenzio di certe città...
come sarebbe bello conoscerlo... (Non so spiegare bene
questa risposta, a pensarci bene è incoerente con le
altre... ma è un concetto che è affiorato alla mia mente in
modo spontaneo).

D: Ora alcune domande sull'Operazione W e la tua
partecipazione ad essa.

Grazie della fiducia, innanzitutto. Puoi spiegarci perché il
nostro esperimento ti ha impressionato favorevolmente



R: Perché è il tentativo, finalmente, di cercare prove al di
fuori della testa

dell'abdotto... mi spiego... il sistema più usato oggigiorno
è l'ipnosi regressiva... non so quanto possa essere utile,
non me ne intendo, ma credo che uno, sotto ipnosi, pur non
mentendo, non possa dire che quello che conosce... se faccio
vedere una cosa A mascherata da B a una persona, che egli
sia in ipnosi o no, dopo dirà sempre di aver visto B...
sugli impianti... be'... non ho letto abbastanza da saperne
veramente qualcosa... non mi sembra che decine di impianti
abbiano suscitato tutto il clamore pubblico che invece è
toccato ad esempio, al Santilli Footage... filmato dubbio o
no che sia... Poche persone se ne occupano, non ci sono dati
sufficienti.

D: Che risultati ti aspetti da questo studio che
conduciamo insieme?



R: E' un esperimento... non mi aspetto i risultati che
vorrei vedere... cioè...

non credo che potremmo mai vedere i Grigi che ti entrano in
camera, ti sollevano e ti portano via tipo Sette Nani...
però anche solo se uno si ritrovasse, guardando i nastri, a
vedere un letto vuoto per un'oretta... insomma.. o una
videocamera nuova andare fuori uso all'improvviso... sarebbe
un buon inizio...

D: Che cosa ti ha convinto a partecipare?


R: Il desiderio di levarmi il dubbio, per avere finalmente
qualcosa in mano... diciamo, insomma, che la mia speranza è
che la mia notte diventi più tranquilla, quale che sia il
risultato finale... mi interessa solo la verità... voglio e
devo sapere chi c'è la fuori... cosa vuole, e se lo vuole da
me... e se anche scoprissi che le mie sono tutte
coincidenze, non credo negherei mai l'esistenza del
fenomeno... perché non posseggo ancora abbastanza nozioni
scientifiche, pur essendo piuttosto scettico su molte cose,
da poter credere solo a quel che mi dicono i miei sensi e
lamia ragione... mi affido molto all'istinto, in questo...
il vostro team mi rassicura.

Devo dire dire che fino ad ora non ho trovato errori, né
comportamenti ambigui nelle vostre azioni... sempre
corretti, nel garantire l'anonimato, ed anzi,
incredibilmente pazienti alle richieste di spiegazioni,
delucidazioni, consigli... non ho ancora avuto modo di
lamentarmi, e sì che ho un carattere difficile... come ho
detto, non ci tengo a diventare un fenomeno da baraccone...
L'operazione W è un tentativo di indagine nuovo e
interessante, cui valeva la pena partecipare. Non saprei
come definirla... non ho mai sentito di precedenti veri e
propri, ma ho più di una volta pensato di utilizzare
tecniche come il nastro rovesciato per vedere cosa possa
succedere... quello che posso dire, di cuore, è che serve
una collaborazione costante di molte persone... mi auguro
che tutto vada per il meglio, ma come ho detto prima, è un
esperimento mai tentato ed è impossibile prevederne gli
eventuali esiti...
Roberto MALINI e Federico DAZI




(x)
Sull'abduction articolo nel numero
precedente


GdS 28 XII 03  www.gazzettadisondrio.it

Roberto MALINI e Federico DAZI
Costume