Gli OGM, oscuro acronimo geroglifico
All'alba del terzo millennio,
un nuovo spettro sembra disturbare il sonno degli italiani:
gli OGM, oscuro acronimo geroglifico che inquieta non meno
della misteriosa sigla UFO. Eppure di contagiati, di malati
o di trapassati non se ne sono visti, ciononostante l'incubo
regna incontrastato!
Sino ad oggi, nessun autorevole studio scientifico ha potuto
dimostrare che la modificazione genetica delle piante sia
dannosa per la salute degli esseri umani. Gridare al Lupo,
suona quindi strumentale!
Purtroppo a sostenere le irragionevoli ragioni di chi
diffonde disinformazione è anche quella falsa convinzione
presente nell'immaginario collettivo, per cui tutto ciò che
proviene dalla natura (quindi naturale) sia necessariamente
buono, niente di più falso. La natura in sè, non è ne buona
ne cattiva, bensì neutra. Lasciata a se stessa, la natura
degraderebbe nell'entropia e al caos indifferenziato. Senza
l'intervento dell'uomo le specifiche coltivazioni non
esisterebbero. Si è mai visto nel bel mezzo di una giungla
un campo di frumento o un vigneto DOC di alta qualità?
La natura buona è solo una romantica leggenda metropolitana!
Non a caso l'uomo, nel corso dei millenni, ha sempre scelto,
selezionato e perfezionato i prodotti della terra, seppure
con tecniche primitive e rudimentali; oggi, con l’evoluzione
della scienza e della tecnica non si fa altro che continuare
in quella direzione.
Il paradosso è che chi diffida degli OGM si nutre
quotidianamente di frutta e verdura irrorata da
anticrittogamici, pesticidi e veleni di ogni sorta, con
buona pace di produttori e rivenditori esentati dall’obbligo
di indicare sulle etichette i veleni impiegati.
“Inconvenienti”che sarebbero del tutto eliminati con
l’avvento delle tecnologie OGM. Per non parlare poi,
dell’utilità che ne ricaverebbero i Paesi poveri privi di
acqua e di prodotti atti alla sana crescita delle piante.
Chi si nasconde allora dietro chi fomenta queste fobie
collettive con vere e proprie campagne di “terrorismo”
psicologico?
Davvero una galassia molto ampia.
In primis, alcune (non tutte ovviamente) organizzazioni
ecologiste anticapitaliste, che non potendo demolire tout
court il sistema liberal-capitalista, si accontentano di
colpire le multinazionali che finanziano le ricerche OGM,
additandole come nuove streghe dell’era moderna.
Anche la stessa Unione Europea per evitare cadute del
mercato interno, in seguito alla penetrazione di questi
prodotti a prezzi più bassi provenienti dal mercato
americano (maggiori produttori mondiali OGM), ha tutti gli
interessi per impedirne la diffusione. Pure a livello
Regione o locale, i prodotti OGM costituirebbero un pericolo
alla valorizzazione dei prodotti tipici, cosiddetta
tipicità. Nonché le grandi industrie chimiche, che non
venderebbero più i loro veleni, con l’attuale sistema
produttivo, oggi più che mai necessari.
Evidentemente, erigersi a paladini della salute pubblica è
ritenuta per tutti gli “attori” anti-OGM, un’efficace
strategia di tornaconto immediato. Peccato che a rimetterci
siano solo i consumatori, che con siffatta disinformazione,
non possono scegliere liberamente cosa mettere nei loro
piatti. Gli OGM non sono mostri, ma risorse insperabili per
il futuro, i mostri, quelli veri, si alimentano di paure
irrazionali, di atavica memoria.
Gianni Toffali
Sulla Gazzetta Ufficiale del 22
agosto u.s. - supplemento ordinario 138 - è stato
pubblicato, a proposito del tema di quest'articolo, il
Decreto Legislativo 8 luglio 2003, n. 224, “Attuazione della
Direttiva 2001/18/CE concernente l'emissione deliberata
nell'ambiente di organismi geneticamente modificati”. NdR
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