Negli anni '80 e '90 si parlava parecchio di Leva ed Obiezione di coscienza
Parecchi di Voi hanno
letto la mia precedente su
Giovanni Paolo II ed il concetto cristiano di Pace che NON è
quello di talune forze di sinistra.
In questi giorni, per far posto ai miei numerosissimi libri,
nella nuova casa di Chiesa Valmalenco, devo eliminare molte
riviste superate. Tra cui la "Rivista Militare" degli anni
passati.
Sfoglio tutti i numeri per verificare se vi sia qualcosa
d'interessante.
Ebbene ho trovato di che pensare, negli anni '80 e '90.
Vi si parla parecchio di Leva ed Obiezione di coscienza: era un
argomento all'ordine del giorno, a quei tempi. E,
sull'argomento, vi sono pareri autorevoli d'ecclesiastici, tra
cui monsignori e cardinali che certo non avranno scritto contro
le idee del Vaticano.
Non solo ma vi sono i primi "fuochi" dell'incendio (secondo me
troppo presto dimenticato) che presto devasterà i Balcani.
Torniamo all'Esercito ad al concetto di Difesa militare.
Scrive il Cardinale Biffi, nell'articolo "Coscienza cristiana e
mondo militare":
"... i testi del Concilio Vaticano II in materia sono
significativi per la sobrietà e moderazione. Vi si dice - La
guerra non è scomparsa dall'orizzonte dell'uomo. E fintantoché
esiste il pericolo di guerra e non vi sarà un'autorità
internazionale competente MUNITA DI FORZE EFFICACI, una volta
esaurite tutte le possibilità di un pacifico accomodamento, non
si potrà negare ai governi il diritto LEGITTIMO di legittima
difesa (Guadium ed spes, 79) - ..."
Il Cardinale così prosegue "...il Concilio dunque ritiene che
1- è legittimo un esercito per la difesa, nella concretezza
della situazione attuale
2- la situazione attuale è deprecabile e bisogna auspicare
l'avvento di un'autorità internazionale capace di risolvere le
vertenze tra gli Stati
3- anche quest'auspicata autorità internazionale AVRÀ
LEGITTIMAMENTE UN ESERCITO, perché siano garantite le ragioni
del diritto contro ogni tipo di prevaricazione ...".
Il Cardinale aggiunge, più sotto, che l'Obiezione di Coscienza
al servizio militare (di leva), per un Cristiano, è un FATTO
PERSONALE e che quindi è scorretto citarne l'autorità con altri,
di diverso avviso.
Anzi il Cardinale ritiene che in quanto fatto del tutto
soggettivo, non sia una "vera" obiezione di coscienza. Che, per
un cristiano, al contrario, è un valore assoluto, come la
contrarietà all'aborto, che non può essere valutata a livello
personale ma E' e basta (per un Cristiano).
Ancora citando il Concilio, Biffi, così definisce il Servizio
Militare:
"...coloro che si dedicano alla vita militare, si considerino
anch'essi come ministri della sicurezza e della libertà dei
popoli; e, se rettamente adempiono il loro dovere, concorrono
veramente alla stabilità della Pace ...".
Attiro l'attenzione di tutti Voi che questo scritto, con
abbondanti citazioni, è del numero di gennaio/febbraio del 1992,
quando i "muri" erano già caduti e la "guerra fredda" liquidata.
Quindi si parlava di un Mondo e di un'umanità quale quella di
oggi.
Anzi, migliore: perché la guerra balcanica era solo agli inizi e
nessuno al tempo pensava che arrivasse a provocare ciò che poi
ha originato. Ne, tanto meno, vi era stato l'11 settembre del
2001.
Eppure il Cardinale (citando il Concilio) diceva chiaro e tondo
che l'Esercito è indispensabile ed utile e che l'uso della
forza, a certe condizioni, è legittimo.
Allora, cari Amici, come la mettiamo con le idee attuali di
larga parte della sn radicale che vuole la pace "senza se e
senza ma"?
Tali pensatori non accettano, in questo campo, neppure
l'autorità dell'ONU che, bene o male, assomiglia a quella
"autorità internazionale" sperata dal Concilio.
Infatti, secondo le loro idee, tale autorità non ha il potere di
"mettere in riga" uno stato, anche con la forza.
Ebbene, la Chiesa NON è d'accordo.
E credo che neppure Giovanni Paolo II lo fosse. Altrimenti, come
ho già scritto, non avrebbe chiesto - e con forza -
"l'Intervento umanitario" per ristabilire la Pace, nei Balcani.
Ed, a proposito di Balcani, sul numero di settembre/ottobre
1994, sempre de la "Rivista Militare", ho trovato un'intervista
nientepopodimeno che con Furio Colombo, oggi più noto come
recente ex direttore del quotidiano Unità, sovente su posizioni
assai radicali.
Mi ha sbalordito leggere che il ns Furio dice "...continuo a
credere, forse per un fattore generazionale, che il passaggio
dei giovani attraverso le FFAA sia un FATTO FORMATIVO, il modo
di mettere insieme delle persone che nella vita forse non si
incontrerebbero mai ...".
Avete capito, il ns super-radicale? Favorevole alle leva
formativa!
Ma c'è dell'altro.
Buon conoscitore del mondo USA, il ns Furio bolla a fuoco gli
Stati Unito (siamo nel '94) perché non sono ancora intervenuti
nei Balcani (come poi faranno, trascinando i riottosi ed
esitanti europei...).
Quindi, anche per lui, "l'intervento umanitario" è in certi
casi, lecito, anzi è auspicabile.
Ed allora, visto da chi arrivano queste idee, sarebbe il caso
che la sn ed taluni cattolici "impegnati" la smettessero di
sognare un mondo che NON C'E'.
Il mondo reale è pieno di guerre (in gran parte dimenticate e
del tutto ignorate dai media).
E' un mondo instabilissimo e pieno di terroristi (le ragioni
poi, sono un'altro discorso).
In un tale mondo dire "no alla guerra senza se e senza ma" non
ha senso.
Sarebbe come se una società rinunciasse al diritto di difendersi
da ladri ed assassini. E rinunciasse ad imporre, con le buone o
le cattive, il rispetto delle leggi.
Non va, non funziona, è una forma di nichilismo e di
autoillusione.
E spero fortemente (...ma ho dei dubbi ...) che, nel prossimo,
assai probabile governo di centrosn, i "riformisti" riescano ad
imporre il buon senso. Il buon senso che portò il buon D'Alema a
mandare aerei e soldati in Kossovo, al fianco d'europei ed USA,
per fermare la strage. Altro intervento umanitario (...e non
votato dall'ONU ...).
Dice una massima, di Burke , che trovo eccellete:
" Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino
all¹azione"
Cari saluti a tutti.
Nemo Canetta
GdS 20 IV 2005 - www.gazzettadisondrio.it