L'USO DEL CELLULARE
Il Centro Nazionale delle Ricerche ha da pochi giorni diffuso il
dato che i cellulari non nuocciono alla salute. Giova però
ricordare che il CNR ha emesso una diagnosi medica prettamente
somatica corporale. E' imperizia antiscientifica ritenere che
un'eventuale diagnosi psicologica avrebbe sortito e consigliato
urgenti ricoveri di massa? A guardarsi attorno, non si direbbe.
Desta "impressione" vedere in ogni istante e in ogni luogo,
migliaia di "adoratori" del totem cellulare, sbraitare
maleducatamente, o intenti a digitare a velocità sconcertante
"importantissimi" e "segretissimi" SMS. E chi non ha visto
ridicole scenette ove coppie di amici, fidanzati, o sposi,
camminano appaiati mentre entrambi conversano amabilmente con
lontani interlocutori? Basti pensare che la patologia della "cellularite
acuta" ha spinto chi non ha la "fortuna" di ricevere senza
soluzione di continuità, squilli e trilli a piè sospinto
(perdendo quindi la possibilità di fare sfoggio di appartenenza
al mondo VIP), a simulare chiacchierate fantasma porgendo con
non-chalance il cellulare all'orecchio, ma rimanendo in silenzio
(guardare per credere). Il cellulare insomma, è diventato un
must, un ammennicolo, un prolungamento del corpo che si deve
necessariamente possedere ed ostentare ad ogni costo. E guai a
non adeguarsi a questa logica, chi non lo fa, è considerato un
disadattato, un antidiluviano ed uno "sfigato" con pochi amici.
Perchè invece non supporre che un uso smodato del cellulare sia
sintomo di un malessere, di un campanello d'allarme
esistenziale, che si vorrebbe "lenire" riempiendosi di parole,
suoni, rumori e di inutili ronzii di fondo?
Gianni Toffali
Gianni.Toffali@inwind.it
GdS 10 XI 2004 - www.gazzettadisondrio.it