Lettera aperta ai “giovani padani”

Riceviamo e pubblichiamo:

Carissimi giovani,

La stampa locale ha riportato notizia della apertura di un
centro culturale islamico a Sondrio, qualcuno sussurrava che
fosse una moschea ma pare di no.
La notizia fu subito ripresa da un esponente di primo piano
della Lega Nord, il quale minacciava di voler dimettere i
rappresentanti del suo partito dalla giunta comunale se il
sindaco avesse rilasciato l’autorizzazione all’apertura.

Questo fatto, ovviamente, è balzato subito sulle prime
pagine della stampa e dei media locali e, tra le
informazioni dei pro e dei contro, è apparso anche un Vostro
comunicato nel quale esprimete una tesi a sostegno della
posizione assunta dai maggiorenti del vostro partito, sul
problema in questione. Fin qui la cronaca.

Io però desidero entrare nel merito delle tesi che avete
espresso perché mi sembrano degne di essere discusse
seriamente in considerazione, anche, del fatto che Voi
pretendete “una seria riflessione da parte di tutti,
Amministrazioni Comunale e Provinciale comprese”.

Voi dite che siete preoccupati del fatto che sia in atto (da
parte degli islamici) “una strategia a lungo raggio che mira
a colonizzare prima Sondrio, poi la padania, infine tutta
l’Europa”.

Sostenete che l’apertura di un centro culturale islamico è
solo una finzione scenica perché in realtà vogliono (gli
islamici) influenzare le politiche (quali politiche non lo
specificate). Sollecitate la Valtellina a “prendere delle
decisioni sul suo futuro, sapendo che le decisioni prese
oggi avranno conseguenze sul domani” (a che proposito non lo
dite). Infine, avete la pretesa di porre una specie di
ultimatum alle Istituzioni, dichiarando: “si deve scegliere,
o una società multietnica con l’estinzione della nostra
gente, oppure una società dove i valori portanti siano
quelli trasmessi con fatica dai nostri avi, tra cui quelli
cristiani”.

Scritto da una associazione politica giovanile, il
comunicato di cui sopra, lascia molto sbigottiti e, per
certi versi, anche preoccupati. Sbigottiti per il
conservatorismo che esprimete, preoccupati per le cose che
dite in quanto appartenenti ad un partito politico, per
giunta al governo del Paese oltre che locale.

Solitamente lo spirito giovanile è più improntato alla
trasgressione, alla rottura con il passato, alla ricerca di
nuovi traguardi, alla creatività culturale e artistica, alla
sperimentazione di nuovi percorsi, alla costante e generosa
offerta di volersi misurare con scelte inedite, eccetera.

Dal Vostro comunicato, viceversa, traspare conservazione,
timore del nuovo, fiacchezza di idee e paura del futuro. In
buona sostanza il Vostro proclama assomiglia più al grido di
dolore di un branco di mercanti gottosi d’altri tempi,
timorosi di perdere i loro averi e i loro privilegi,
piuttosto che frutto della fantasia di baldi e speranzosi
giovani che guardano al futuro .


Fa specie anche il Vostro riferimento ai valori cristiani
trasmessovi dagli avi. Forse dipende dalle letture che avete
fatto, diverse dalle mie, o dall’educazione religiosa che
avete ricevuta, ma a me pare che il Vangelo (fonte
inesauribile di tutti i valori cristiani) sia farcito di
valori inneggianti alla fraternità con tutti, alla
tolleranza, alla solidarietà, al rispetto dell’uomo, di
qualsiasi uomo, in quanto fatto a immagine e somiglianza di
Dio.

Gesù ha scacciato dal Tempio tutti quelli che lo
volevano solo per sé e ne hanno fatto una spelonca di ladri
e di trafficanti. Ha voluto (Gesù) che il Tempio fosse
aperto a tutti, che fosse scevro dalla contaminazione degli
affari, dove ognuno potesse liberamente pregare assieme agli
altri, dove ognuno potesse esprimere e confrontare con i
propri simili il proprio pensiero e le proprie idee.

Come tutti gli uomini di questo mondo, anche gli antenati
(gli avi) valtellinesi, hanno lasciato buoni e cattivi
esempi, buoni e cattivi ricordi e hanno praticato buoni e
falsi valori.

Se siamo arrivati sino ad oggi, però, migliorando la nostra
qualità della vita e partecipi del progresso che è alla base
del nostro sviluppo civile, sociale ed economico, lo
dobbiamo al fatto che siamo per lungo tempo vissuti in pace
e armonia con tutti, assumendo il meglio e il buono degli
esempi e dei valori che ci hanno tramandato gli avi. Loro,
con i loro sacrifici immani, ci hanno insegnato, per
esempio, che la guerra non risolve alcun conflitto, anzi
prepara solo il successivo. Tanti nostri avi hanno pagato
col sangue e con la vita il riscatto per essere uomini
liberi in una nazione libera in un’Europa liberata dal moloc
della tirannide, del pensiero unico e della discriminazione
razziale.

Attenti, quindi, a non commettere l’errore di dimenticare, o
peggio di travisare o male interpretare gli insegnamenti e i
valori di coloro che vorremmo sempre ricordare e amare come
esempi a cui riferirci per non smarrire la giusta via verso
il bene comune.

Infine, consentitemi una considerazione sulla vostra
militanza politica. Sono profondamente convinto della
dignità e del ruolo essenziale della politica: in un mondo
dove l’80% dell’umanità è escluso dal sistema, la politica
non è un optional, è il luogo dove si prende la decisione se
il povero può vivere o no; se al povero è riconosciuta o
meno la dignità dovuta ad ogni uomo.

Immaginare il mondo in modo diverso e impegnarsi a
trasformare la realtà esistente, partendo dal proprio
quotidiano è una impresa alla portata di tutti, anche
Vostra. Dovete però fare lo sforzo di abbandonare l’idea
della “esclusione a priori” verso l’altro, perché domani per
qualsiasi motivo anche nobile,“l’altro” potreste essere Voi.


Solo quando avrà ripreso le misure su un’antropologia più
profonda e sarà fondata su una differente visione del mondo,
la politica potrà riacquistare il suo ruolo insostituibile
di costruzione della convivenza umana. L’alternativa è il
caos.

Cari ragazzi, scusate la confidenza, il futuro è Vostro,
tocca a Voi oggi rimuovere gli ostacoli che ancora ci sono
per renderlo migliore. Ricordatevi solo che la pace, la
solidarietà, la tolleranza e l’amore sono le condizioni
irrinunciabili per una proficua convivenza civile e umana.
Valerio Delle Grave


GdS 10 II 03  www.gazzettadisondrio.it

Valerio Delle Grave
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