Lapo e le droghe. La testa andrebbe certamente usata per altre cose!

Le semplici droghe sembrano non bastare più

Dopo l’episodio di Lapo Elann (responsabile dei marchi del
Lingotto), recentemente ricoverato in terapia intensiva nel
reparto rianimazione di un ospedale di Torino, si ripropone il
problema della droga.

Io, mamma di due figli -uno di 19 anni,
Gabriele e l’altro di 11 anni, Alessandro- ritengo che sia molto
pericolosa la diffusione dell’eroina e della cocaina. Ho sentito
dire che un dibattito sull’argomento dovrebbe incentrarsi anche
sulla ricerca di soluzioni alternative che potrebbero favorire,
almeno per alcune droghe, cosiddette leggere, l’istituzione di
un sistema di regolamentazione legale della produzione, consumo
e commercio. Come mamma ritengo, invece, che la dipendenza da
droghe non è una questione umorale o di debolezza d’animo, non è
una malattia che si cura, come l’anoressia, ma è un cappio
chimico che toglie al consumatore la libertà di scegliere. La
dipendenza da droghe è l’opposto della libera scelta. Del resto
si legge sempre più spesso sui giornali che in Italia continua a
crescere l'uso delle sostanze illegali, specialmente tra gli
studenti grazie alla diffusione di una droga sintetica come
l'ecstasy.

Sembra anche che i vecchi stupefacenti come la cannabis e l’oppio stiano lasciando sempre più spazio a sostanze
prodotte in laboratorio. Medicine che creano confusione e
dipendenza. E che adesso viaggiano su Internet, tramite siti che
vendono benzodiazepine e anfetamine, ovviamente senza
prescrizioni mediche. Parlando con le mie amiche, ho saputo
anche che da qualche tempo tra i ragazzi le semplici droghe
sembrano non bastare più. C'è infatti chi aspira gas di vario
genere per inalazione, con mezzi rudimentali. In questo modo si
rischia di danneggiare parti vitali dell'olfatto e di intaccare
il cervello. La testa andrebbe certamente usata per altre cose!

Simonetta D'Ippoliti



GdS 20 X 2005 - www.gazzettadisondrio.it

Simonetta D'Ippoliti
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