Industria del sesso e potere mediatico

L'Unione Europea ha lanciato
l'allarme che l'industria del sesso ha sviluppato nel mondo un
giro d'affari superiore al pur ricco settore degli armamenti: da
cinque a sette miliardi di dollari che passano di mano anche
attraverso lo sfruttamento di quattro milioni di persone vittime
del traffico di esseri umani. Se è vero che le armi producono
morte fisica, è azzardato pensare che il sesso esasperato porti
ad una lenta morte morale? L'industria del sesso, attraverso
l'uso sottile dei media, ha infuso nelle masse la convinzione
che senza sesso (spinto) non si può vivere, e che chi rifiuta
questa logica è solo vittima di scrupoli religiosi.

Pornografia,
prostituzione, scambi di coppia, pedofilia, chat erotiche... costituiscono
solo la punta dell'iceberg del pianeta sesso.

Sarà forse a causa
del ritrovato spirito animalista, che anche gli esseri umani
hanno scoperto che per vivere in spensieratezza e senza
pensieri, è meglio usare meno attributi cerebrali, e più quelli,
dalla cintola in giù? E poi qualcuno dice, che dal mondo
animale, non ci sia nulla da imparare...
Gianni Toffali


Gianni.Toffali@inwind.it


GdS 20 IV 2004 - www.gazzettadisondrio.it

Gianni Toffali
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