Greenpeace vince la battaglia per avere giocattoli di plastica senza composti tossici
I giocattoli di plastica venduti in Europa
dovranno essere più sicuri dopo la decisione di oggi del
Parlamento Europeo di bandire sei sostanze impiegate per
ammorbidire la plastica.
Dopo le prime denunce di Greenpeace 8 anni fa, interminabili
manovre dell'industria chimica, voluminosi studi, bandi
temporanei, i bambini europei saranno protetti da 6 tipi di
ftalati, un gruppo di sostanze chimiche sospettate di causare
danni ai reni, al fegato, al sistema riproduttivo.
Tre ftalati (DEHP, DBP, BBP), identificati come dannosi per il
sistema riproduttivo sono stati banditi da tutti i prodotti per
bambini senza limite di età, mentre altri tre (DINP, DIDP and
DNOP) sono stati proibiti solo per giocattoli e altri articoli
per l'infanzia destinati ad essere introdotti nella bocca.
"Abbiamo aspettato davvero troppo per questa decisione e ci
auguriamo che il prossimo passo sarà l’inserimento nella nuova
normativa chimica europea, REACH dell’obbligo di sostituire i
composti chimici pericolosi con alternative più sicure. Se i
genitori vogliono essere più sicuri, intanto, non devono
comprare nulla in PVC o vinile, perché le leggi non ci
proteggono ancora abbastanza" afferma Vittoria Polidori,
responsabile campagna inquinamento.
Greenpeace ha testato una serie di giocattoli di plastica come
bambole, paperelle per il bagno e giocattoli per la dentizione
nel ’97 e due anni dopo il Parlamento europeo approvò un primo
bando temporaneo agli ftalati, mentre in Italia un decreto
ministeriale ne vietava l’impiego in alcuni articoli per bambini
al di sotto dei 3 anni.
“Il bando raggiunto sottolinea quanto sia lento l’attuale
processo di regolazione dei composti chimici e allo stesso tempo
mostra l’urgente bisogno di una normativa più stringente.
L’industria chimica europea, nonostante sia la maggiore al
mondo, ancora immette sul mercato sostanze non testate in modo
appropriato”, commenta Polidori.
Lo scorso aprile, in Italia, Greenpeace ha analizzato dei
giocattoli, tra cui Spiderman Flip ‘n zip e Barbie Fashion Fever
di Mattel, trovando concentrazioni elevate in particolare di
di-isononil ftalato (DINP), un altro ftalato indesiderato.
Sul sito www.greenpeace.it ed in tutta Italia, grazie
all’impegno dei Gruppi Locali di Greenpeace continua la raccolta
di firme per chiedere una chimica più sicura, una normativa
REACH più forte che preveda l’obbligo di sostituzione delle
sostanze pericolose.
"Oggi abbiao l’opportunita’ di arrivare ad una effettiva tutela
dell’ambiente e dell’uomo se REACH non verra’ ancora indebolito
dalla pressione della industria chimica che ha gia’ ottenuto la
esclusione della maggior parte dei 100.000 composti immessi sul
mercato europeo"
conclude Polidori.
Gabriele Salari
GdS 20 VII 2005 - www.gazzettadisondrio.it