Ferrari e Azzurre del volley: metodo valtellinese

               
Domenica trionfale - Le campionesse del mondo - La Ferrari

                                          
E cosa c'entra la Valtellina?


DOMENICA TRIONFALE

Domenica scorsa
gli italiani, anche chi solitamente non segue le cose dello
sport, si sono entusiasmati per due vicende: la conquista del
campionato mondiale da parte delle ragazze della pallavolo e la
doppietta della Ferrari a Monza. E' bene parlarne per poi trarre
qualche valutazione, magari anche un po' strumentale, in chiave
valtellinese.


LE CAMPIONESSE DEL
MONDO


Cominciamo da queste ragazze che alla partenza per la Germania
avrebbero fatto la firma per arrivare nelle semifinali, anche
soltanto al quarto posto, quella posizione cui l'Italia non era
mai arrivata. Rappresentanti di un movimento che vede impegnate
10.763 squadre nelle quali militano oltre 164.000 ragazze, le
campionesse che é giusto citare nominativamente: Lo Bianco, Rinieri, Leggeri, Togut, Piccinini, Mello, Cardullo, Sangiuliano, Mifkova, Anzanello, Borrelli, Paggi.


Giusto citare anche l'allenatore Bonitta che é stato il grande
regista. Uomo oltre che di non comune valentia anche di
carattere. Lo aveva dimostrato del resto lasciando a casa una
delle più brave giocatrici che però aveva assunto ruoli certo
legittimi ma non in linea con un'etica sportiva.

Un esempio, anche di simpatia, ma soprattutto di una grandissima
serietà.


LA FERRARI


Proseguiamo con la Ferrari. A Monza alla vigilia sembrava
proprio che la straordinaria stagione, un unicum nella e della
Formula Uno, non potesse essere suggellata da un ulteriore
trionfo. E invece, ancora una volta, di fronte a una folla
impazzita di gioia, le due monoposto del Cavallino rampante sono
sfilate in parata sotto lo striscione d'arrivo portando a
livelli stratosferici le situazioni di classifica (Tra i
costruttori, ricordando che ci sono anche i motori forniti dalle
più importanti Case mondiali, un vantaggio abissale 189 punti
Ferrari, 85 Williams, 57 McLaren, 20 Renault.e via via le altre.
Incredibile pensare che la Ferrari ha più punti di quanto non ne
abbiano, sommate insieme, le tre altre macchine che seguono! Tra
i piloti Schumacher ha più del doppio dei punti del secondo, il
ferrarista Barrichello, e quasi il triplo di quelli di Montoya,
più del triplo dei punti del fratello Ralph).

Bravura dei piloti certo, ma simbiosi perfetta di vari soggetti
in un significativo impegno corale.

Un esempio, anche di simpatia, ma soprattutto di una grandissima
serietà.


E cosa c'entra
la Valtellina?


E cosa c'entra la Valtellina?

Abbiamo parlato di metodo.

Le ragazze del volley alle prese con i "mostri sacri".
Paradossalmente hanno rischiato all'inizio con squadre molto più
deboli.

La Ferrari alle prese con il meglio esistente al mondo.

I successi non sono venuti all'improvviso. Sono stati costruiti,
passo dopo passo, procedendo con serietà e straordinario
impegno.

Guardiamo, una volta tanto, entro e dietro di noi. La Valtellina
- intendendo ovviamente anche la Valchiavenna) é, come si ripete
spesso, demograficamente un quartiere di Milano, meno di un
trecentesimo della popolazione italiana. Il capoluogo é
superato, per abitanti, non solo da quasi tutti gli altri
capoluoghi, ma anche da una nutrita serie di città e paesi.

Scorriamo il lungo elenco dei personaggi che la Valtellina ha
dato al Paese, qualcuno anche al mondo. Vediamo ancora oggi
quanti figli di questa Terra la onorano in posizioni di assoluto
prestigio. Pensiamo a dove sono arrivate le nostre due banche,
cooperative, partendo dai nostri paesi per entrare nel Gotha
finanziario, e ai primi posti secondo i vari parametri di
efficienza. Valutiamo la posizione conquistata nel mercato da
nostre aziende, tutte contraddistinte da qualità superiore dei
prodotti.

Come per le azzurre o per le rosse i successi non sono venuti
all'improvviso. Sono stati costruiti, passo dopo passo,
procedendo con serietà e straordinario impegno.

Non c'é da mettere distintivi, per tenere anche conto del vero
significato etico del famoso detto "noblesse oblige". Ma non c'é
da dimenticarsene per tenere anche conto che se é vero che al
meglio non vanno posti limiti, magari é anche opportuno sapere
che il confronto non deve avere come riferimento l'utopia, ma
gli altri nella realtà di tutti i giorni.
Amarilli


GdS 18 IX 02 -
www.gazzettadisondrio.it

Amarilli
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