Droga, problema serio, molto serio
Scrivo per affrontare un argomento difficile e dannoso: io,
sabina-collevecchiana trapiantata ad Ostia, moglie di uno
statale e madre di due ragazzi vorrei, infatti, parlare della
droga che è un problema serio, molto serio. La droga oramai è
intesa quasi come «mezzo», e non più come fuga dalla realtà. Una
scelta al servizio del successo personale, della produttività
della vita sociale e professionale. Un aiuto per sostenere
perfomances elevate, rapporti più facili e disinibiti con gli
altri. Quasi un bene di consumo come tanti altri, meglio se
assunto alternando diversi tipi di sostanze, utilissimo per
stare al passo con traguardi che impongono una sorta di fitness
artificiale continuo.E poiché risultati e traguardi seducono già
nella fase dell'adolescenza, sono i giovani ed i giovanissimi i
nuovi consumatori di droghe: cresce la domanda di ecstasy,
derivati anfetaminici, cocaina. Un campionario di nuove droghe
"pulite", in procinto di soppiantare siringhe ed eroina, e che
ha già imposto un ripensamento generale degli strumenti di
intervento di servizi sociali e comunità terapeutiche. Simonetta
D'Ippoliti
Simonetta D'Ippoliti
GdS 30 X 2005 - www.gazzettadisondrio.it