) Il caso Buttiglione 2) considerazione sull'omosessualitA' "CONTROCORRENTE"

Riceviamo e pubblichiamo:

1)

Il caso Buttiglione

Bella faccia tosta questa sinistra italiana. Prima ha votato
contro Buttiglione (solo perchè cattolico), poi si è lamentata
per la pessima figuraccia del governo italiano. Come dire: prima
ti metto un dito nell’occhio, e poi ti accuso di essere cieco!
E' proprio il caso di dire che i novelli allievi di Aristotele
(che non disdegnava l'omosessualità) hanno superato il loro
insigne maestro nell'esercizio della sublime arte della
retorica.

2)
Considerazione sull'omosessualitA'

"CONTROCORRENTE"


Caro Direttore, il caso Buttiglione ha riacceso il dibattito
sull’omosessualità. Il “guaio”, è che nell’odierno panorama
culturale, l'omosessualità maschile, sdoganata dall'area dei
tabù, ammicca dai cartelloni pubblicitari e dagli spot
televisivi, viene gridata nei gay-pride, ma viene sottaciuta
nella sua dimensione di sofferenza individuale. E' nota la crisi
dell'identità maschile e la crescente incertezza della
definizione di "genere sessuale", ma prevale lo stereotipo
politically correct per cui bisogna vivere e accettare
serenamente il proprio essere gay. Il malessere legato alla
percezione della propria omosessualità è poco riconosciuto e
considerato non tanto una drammatica incognita interiore, ma il
risultato di una chiusura moralistica-religiosa della società e
della Chiesa. Chi si prodiga a difendere i "diritti"degli
omosessuali, in realtà perpetra verso essi una spregiudicata
azione di indifferenza e cinismo, mascherata sotto le mentite
spoglie della comprensione e della solidarietà. Paradossalmente,
non si rende un buon servizio alla causa dell’omosessualità,
favorendo o assecondando tale innaturale condizione, a meno che
si abbia voglia di scherzare, raccontando che l’amore “sterile”
(impossibilità di generare autonomamente vita) tra omosessuali
generi alcunché di buono. Avere a cuore gli omosessuali
significa avere il coraggio di indicare vie e soluzioni meno
facili ed ipocrite . Alcune risposte stanno arrivando dalla
psicologia cosiddetta "ricostitutiva", basata sugli studi
empirici della identità sessuale. Autorevoli psicologi che da
anni lavorano in questo campo possono documentare numerose
"prese di coscienza"di persone gay che hanno iniziato una
terapia psicanalitica seria, e sono completamente usciti dal
tunnel di una personalità incompiuta (vera radice
dell'omosessualità). Certo, per gli omosessuali il primo passo
da fare sarà gettare alle ortiche le bandiere ideologiche
dell’orgoglio gay e riconoscere umilmente e senza complessi il
proprio bisogno d'aiuto. La società invece, dovrebbe avere il
coraggio di infrangere il luogo comune imposto dai media,
secondo cui bisognerebbe arrendersi al fatto che omosessuali si
nasce. Il problema dell'omosessualità non si affronta, ne
demonizzando, ne assecondando, ma tentando il recupero,
liberamente e senza costrizioni.
Gianni Toffali


PS: In caso di pubblicazione, ai lettori che ne facessero
richiesta, posso fornire gli indirizzi di chi si occupa del
"recupero"degli omosessuali. Chi facesse dell'ironia su questo
nuovo approccio , posso allegare testimonianze di persone
"rinsavite, e di altre che mi hanno contattato per tentare la
"guarigione".
Gianni.Toffali@inwind.it Verona


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Gianni Toffali
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