Basta col mogano Un decisivo passo avanti per il mogano e le foreste primarie

Roma, 14 novembre 2002. Greenpeace saluta oggi la storica
decisione da

parte della convenzione CITES (Convenzione internazionale sul
commercio

delle specie minacciate*) di proteggere il mogano, inserendolo
nell'

Appendice II tra le specie che devono essere protette. In questo
modo si

offre una opportunita' di salvezza al mogano e alle foreste
incontaminate

dell'Amazzonia dove esso cresce.

Il voto di oggi alla Conferenza delle Parti della CITES
inserisce il mogano

in un quadro di stretti controlli sia sull'esportazione che
sull'

importazione.

"Da dieci anni Greenpeace si batte per la protezione del Mogano
ed e'

orgogliosa del risultato raggiunto oggi" ha commentato Paulo
Adario di

Greenpeace Amazzonia. "E' un successo per il mogano, per
l'ambiente e per

tutte le comunita' locali che in America Latina vivono nella
foresta.

La proposta di proteggere in modo piu' rigoroso il mogano era
stata avanzata

dal Nicaragua e appoggiata dal Guatemala. Brasile e Bolivia
hanno fortemente

osteggiato la proposta, sostenuta invece dai paesi dell'Unione
Europea e del

Centro America. Le procedure stabilite dalla CITES proteggeranno
ora il

mogano, ma metteranno al sicuro anche i consumatori dal pericolo
di

acquistare legno illegale

Greenpeace chiede ora ai governi di Brasile e Bolivia di
accettare la

decisione della CITES, e di assicurare che i propri paesi ne
sviluppino le

misure di controllo.

Il mogano di buona qualita' si trova ormai solo in aree di
foresta

incontaminata, e per estrarlo si distruggevano ampie aree di
foresta

amazzonica, aprendola ad ulteriori fattori di distruzione. Lo
scorso

settembre, Greenpeace aveva denunciato la mafia che governava il
mercato del

mogano, estratto illegalmente in territorio indio, per essere
poi venduto

sui mercati internazionali. Queste denunce erano costate serie
minacce di

morte nei confronti del responsabile della Campagna Amazzonia
Paulo Adario,

ma hanno portato anche ad una serie di ispezioni congiunte (di
Greenpeace e

polizia federale) in segherie clandestine nel cuore della
foresta, al

sequestro di ingenti quantita' di mogano e infine al blocco
delle

esportazioni di questo legno dal Brasile.

"La decisione di oggi rappresenta un chiaro segnale al mercato

internazionale: i consumatori richiedono legno ottenuto secondo
criteri di

buona gestione dal punto di vista ambientale e sociale e il
mercato deve

cambiare orientamento" ha aggiunto Sergio Baffoni, di Greenpeace.


GdS 18 XI 02 -
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