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1)
TRENITALIA ABBANDONA
I PICCOLI COMUNI
Sono oltre cinquecento le stazioni ubicate nei piccoli comuni
chiuse da Trenitalia nel silenzio della politica italiana e
delle istituzioni. Un patrimonio enorme dal punto di vista
edilizio e culturale, chiuso per decreto nel nome della
privatizzazione e dei costi benefici. Per centinaia di piccoli
comuni italiani dalle valli alpine, alle aree interne della
Puglia, Campania, Basilicata e Calabria che hanno avuto nelle
piccole stazioni un sicuro punto di riferimento l'ennesimo atto
di abbandono e di dichiarato declino. Un patrimonio di valori,
di cultura, di storia custodito nelle piccole stazioni, anziché
essere valorizzato attraverso un percorso turistico culturale
alternativo, di quell'Italia non vista e non letta, proprio con
la realizzazione di piccoli musei della memoria realizzati dalle
varie Regioni per garantire ai milioni di cittadini la
possibilità di conoscere un pezzo di storia del nostro Paese,
rischia invece inesorabilmente l'oblio. Emblema di questo
colpevole abbandono è proprio la Stazione di Rocchetta
Sant'Antonio, glorioso scalo merci, strategico nel Mezzogiorno
d'Italia, fortemente voluto dal Ministro Francesco De Sanctis
nel 1895 ed oggi letteralmente abbandonata in maniera
indignitosa. Per non parlare della tratta ferroviaria
Avellino-Rocchetta Sant'Antonio considerata ormai un ramo secco,
come altre migliaia di km di strada ferrata in tutta l'Italia,
nonostante la presenza della più grande area industriale del Sud
con la Fiat Sata a San Nicola di Melfi (Pz) e la posizione
strategica di punto di equilibrio per il mare Adriatico e il
mare Tirreno. Le Regioni ad avere il primato di chiusura delle
stazioni, sono proprio la Puglia, la Basilicata e la Calabria
con un ritardo infrastrutturale pauroso che relega il nostro
Mezzogiorno agli ultimi posti nelle aree del Mediteranno per
quanto concerne la dotazione ferroviaria. Un patrimonio enorme
della nostra storia e del nostro futuro abbandonato senza una
prospettiva, un progetto e la politica italiana tace
colpevolmente assente.
Virgilio Caivano
2) Complimenti a CIAMPI per la grazia a JANNUZZI
Il Coordinamento nazionale dei piccoli comuni esprime sentimenti
di gioia per la grazia concessa al Senatore Lino Jannuzzi ed
immensa gratitudine al Presidente della Repubblica, Carlo
Azeglio Ciampi per averLa concessa. "Ancora una volta il nostro
Presidente CIAMPI, commenta il Portavoce del Coordinamento,
Virgilio Caivano, ha dato prova di grande sensibilità e senso
dello Stato. La grazia al Senatore Jannuzzi, continua Virgilio
Caivano, chiude una brutta pagina della nostra Repubblica e
rassicura le nuove generazioni sullo stato di diritto nel nostro
Paese. Il Presidente Ciampi, conclude Virgilio Caivano è il vero
garante e difensore delle legittime prerogative di chi opera nel
difficile mondo della comunicazione sociale, sempre più
strategica nelle società complesse del terzo millennio".
Virgilio Caivano
3) UNA NUOVA STAGIONE DELLA COMUNICAZIONE
"L'incontro romano con il Segretario della Commissione di
Vigilanza Parlamentare Rai, l'On. Davide Caparrini della Lega
Nord, per riflettere sulla buona comunicazione, e sul rilancio
dell'informazione locale come strumento indispensabile per i
piccoli comuni è stato per il Portavoce del Coordinamento
Nazionale dei piccoli comuni italiani, Virgilio
Caivano, soddisfacente e soprattutto importante per il futuro. "Alle sollecitazioni, per un servizio pubblico più attento alle
risorse dei piccoli comuni come valore aggiunto da promuovere,
afferma Virgilio Caivano, l'On Caparrini ha risposto
positivamente delineando il profilo della Rai dei prossimi anni,
sempre più attenta ad una comunicazione sensibile alle
specificità locali ed attenta ai valori. Anche per la piccola
comunicazione, sottolinea il Portavoce del Coordinamento, per il
segretario della Commissione di Vigilanza, le proposte del
Coordinamento di lavorare ad una premialità per chi realizza
programmi di qualità, sarà motivo di attenta analisi, anche se
un primo abbozzo è già previsto negli attuali ordinamenti e
nella stessa finanziaria. Sicuramente, conclude Virgilio
Caivano, abbiamo aperto dal basso una seria riflessione sul
ruolo della comunicazione in Italia, incentrata sulle linee
guida del Direttorio della Conferenza Episcopale Italiana e le
prossime iniziative del Coordinamento, come una Conferenza
nazionale sulla buona comunicazione, serviranno per
sensibilizzare sempre di più la pubblica opinione nazionale sul
ruolo strategico della comunicazione e sul bisogno di
salvaguardare concretamente l'enorme patrimonio culturale e
sociale presente nei piccoli comuni che rischia l'oblio".
Intanto ,parte l'iniziativa della Consulta Nazionale della buona
comunicazione proposta dal responsabile dell'area cinema e
comunicazione del Coordinamento, Pino Tordiglione, ed aperta a
tutte le forze sensibili presenti nel Paese. " Una consulta che
coinvolge cittadini, docenti universitari e operatori della
comunicazione presenti su tutto il territorio nazionale e che
vuole, afferma Pino Tordiglione, monitorare continuamente il
livello di qualità dell'informazione offerta e soprattutto gli
obiettivi che i programmi realmente raggiungono".
Andrea Gisoldi
GdS 28 II 2005 - www.gazzettadisondrio.it