HALLOWEN NON RIENTRA NELLE NOSTRE TRADIZIONI

Controcorrente: torniamo alle nostre!

Si apprende dalla stampa valtelliense che sarebbe fortemente diminuita la richiesta di materiale di vario tipo oer Hallowen.

La notizia non dispiace affatto.

E’ vero che probabilmente anche in Valtellina la si celebrava, ma qualcosa come 4000 anni fa in quanto per i Celti era una data importante: l’inizio dell'anno nuovo. E non solo. Il 31 ottobre infatti nell'ora esatta in cui tramonta il sole, iniziava la veglia di Samhain o Hallowen, nome magico contrazione delle parole celtiche "All Hallow's Eve", veglia di Ognissanti. Era il momento in cui si faceva sottile il velo fra vita e morte per cui i trapassati potevano superarlo e vagare nel nostro mondo.

La festa, originariamente dunque europea e piena di significato, divenne un appuntamento tipicamente americano esaltando invece il lato ludico rispetto al significato originario, “dolcetto – scherzetto”, e con la produzione sempre più su larga scala di prodotti di ogni tipo legati all’evento.

L’usanza, lontana dai nostri costumi e dalle nostre tradizioni, non era sbarcata in Italia fino a qualche anno fa ma poi la forza persuasiva delle caratteristiche commerciali l’ha imposta, sia pure entro certi limiti, anche da noi. Non solo persuasiva ma anche disinvolta in quanto in un certo senso sacrilega perché volutamente dimentica del significato originario di culto dei morti

E’ successo così anche per l’albero di Natale, tradizione nord-europea, sempre più diffuso a scapito della nostra tradizione dei Presepi, nonché per “Babbo Natale” (versione Haddon Sundblom – Coca Cola, massima espressione dell’incultura!), sempre più diffuso a scapito della nostra tradizione del Gesù Bambino o della Befana o di Santa Lucia. (Per converso la più cupa tradizione nord-europea, traslata anche oltre-Oceano, non riconosce il carnevale con la sua allegria, proprio dei Paesi latini e degli altri ove vi è stata l’esportazione della cultura latina).

Difficile andare controcorrente ma è giusto provarci. Magari cominciando dal prossimo Natale con qualche Babbo Natale in meno e qualche Presepio in più.

Comitato Cittadini Consumatori Valtellina

CCCVA