09 11 20 1) ILLUSTRARE I PERSONAGGI DELLE STRADE DI SONDRIO (Il libro di Giancarlo Bianchi ne fornisce l'occasione) 2) NON COMMETTERE L'ERRORE DI DEMOLIRE LO STABILE DI P.LE BERTACCHI A SPESE DEL VERDE - L'ALTERNATIVA

Nota 40 del 17.11.09 del Comitato Cittadini Consumatori Valtellina

1) PERSONAGGI

Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina ritorna su un tema già affrontato qualche anno fa ma oggi facilitato rispetto ad allora. Il CCCVa aveva infatti proposto che si nominasse una commissione formata da persone di cultura per una ricerca sui personaggi della toponomastica cittadina. Tale ricerca sarebbe stata finalizzata a predisporre sintetiche illustrazioni da porre in ogni via o piazza come alcuni esempi di targhe oggi esistenti dedicati agli itinerari con ricorsi storici. L'idea piacque a tanti, anche in Comune, ma non se ne fece niente.

Il libro del compianto Giancarlo Bianchi, recentemente riproposto dal quotidiano 'La Provincia di Sondrio' semplifica il problema eliminando la necessità della ricerca e lasciando solo ad una eventuale commissione, in questo caso sicuramente bypartizan e senza scontri, il compito di sintesi. Fatta questa si tratta, poco alla volta, di realizzare le targhe. Non occorre evidentemente spiegare chi siano Garibaldi, Cavour, Moro, Vanoni e così via ma è utile far sapere a tanti che non lo sanno chi sono Piazzi, i Besta, Torelli, De Simoni, Carbonera, Parravicini, Lavezzari, Botterini Benaducci, Lambertenghi, Bassi eccetera eccetera. L'occasione potrebbe inoltre essere propizia per onorare sondraschi e sondriesi intitolando loro o vie o infrastrutture oggi o anonime (il campus, diverse palestre, l'auditorium alla Pistra, giardini ecc.) o con nomi impropri (l'Auditorium non è intitolato a Torelli ma vien chiamato così in quanto annesso alla Media di ugual nome e il palazzo della Provincia chiamato Besta in realtà lo si chiamava così perché sede dell'Istituto Besta). Il CCCVa è disponibile a fornire nominativi di persone disponibili per questo obiettivo.

Comitato Cittadini Consumatori Valtellina

2) LO STABILE (x)

E' largamente non condivisa, come risulterà certamente anche all'Amministrazione visto che il dissenso, sentendo i cittadini, è comune su entrambi i versanti politici, l'idea di demolire lo stabile di Piazzale Bertacchi a suo tempo realizzato per dare sede dignitosa ai bagni pubblici. Innanzitutto appare opportuno ricordare come nel recente libro di Leo Guerra con l'interessantissima analisi sull'architettura del capoluogo si trova la scheda di tale edificio, opera dell'ing. Corrado Merizzi. Nelle due pagine l'analisi, la foto e la pianta. Vale la pena di ricordare che all'architettura post-bellica, quindi nell'ultima sessantina d'anni, la scelta dell'autore è stata limitata ad una trentina di schede in tutto.

Demolendo e ricostruendo solo sul sedime si avrebbe in ordine di grandezza un migliaio di metri cubi in tutto. Il gioco non varrebbe la candela per cui è lecito pensare che si debba sacrificare, in pieno centro, parte del verde a favore del cemento. Non sufficit. Un paio di piani sottoterra di garages (ma solo garage? Dipende da chi interverrebbe…) richiederebbero rampa di accesso e esteso grigliato di ventilazione. Ovvio - e prescindendo da valutazioni di tipo politico - il generalizzato dissenso che si manifesterebbe certamente se si arrivasse ad un referendum.

Non basta però il NO.

La ragione per la quale il Comune intende intervenire in siffatto modo - per la cronaca del tutto antagonista rispetto all'Amministrazione Venosta che realizzava il verde dove erano previste edificabilità o destinazioni funzionali - verrebbe dalla opportunità di far riqualificare quell'area verde ai privati in cambio della cessione del suolo con relativa volumetria.

L'alternativa

Se questa è eventualmente la ragione, anche se può eventualmente dispiacere a eventuali privati eventualmente interessati a questa eventuale simonia di indici urbanistici, c'è il modo di intervenire senza demolire niente e senza pregiudicare parte del verde nonché, dopo il cedro di Piazza Campello, il grande e sanissimo platano nell'angolo NE.

C'è in Via Sauro un edificio oggi inutilizzato dopo la trasmigrazione del Provveditorato. Pare che la conversione ad altre destinazioni, come ad esempio l'Ufficio Tecnico e uffici vari, richieda un costo elevato e quindi difficilmente attuabile.

A questo punto due piccioni con una fava, anzi tre. SI VENDA QUESTO EDIFICIO, salvaguardando le due opere in facciata del grande Cassinari.

Con il ricavato non solo ce ne sarebbe per riqualificare il verde di Piazzale Bertacchi ma potrebbe essere realizzata la Galleria ideata dall'arch. Stefanelli in Corso Italia e ne avanzerebbe ancora. (Eventuali obiezioni richiamando il patto di stabilità sono superabilissime).

A. Frizziero (x)

(x) Questa nota, non essendo stata ancora discussa in Comitato, è di carattere personale.

CCCVa
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