CCCVa INFORMA. L'ORSO E' TORNATO SULLE NOSTRE MONTAGNE. ECCO COSA E' UTILE SAPERE PER EVITARE PERICOLI 12.5.20.71

Assicurazioni, risarcimenti, protezione bestiame

L'orso c'è. Dove sia e se si tratti di un solitario o meno non si sa. Ci sono indiscutibilmente due problemi. Il primo riguarda la pubblica incolumità. La Provincia Autonoma di Trento ha redatto un dossier che pubblichiamo in quanto di grande utilità per chi va in montagna.

Prima però ricordiamo che laRegione Lombardia ha attivato una polizza assicurativa a copertura dei danni provocati a cose e animali". Ci sono allevatori interessati da recenti predazioni che stanno già definendo i risarcimenti. Intanto proseguono le attività di formazione del personale e di elaborazione di protocolli operativi previste dal Progetto Life Arctos che consentiranno a Regione Lombardia di provvedere alla tutela dell'orso bruno in maniera efficace evitando l'insorgere di conflitti con la presenza delle attività antropiche. A tal proposito il progetto Life prevede la cessione a titolo gratuito di apposite recinzioni elettrificate - a protezione dei greggi - che possono essere richieste attraverso il sito web (www.life-arctos.it/).

L'ORSO BRUNO E' PERICOLOSO?

L'immagine dell'orso è normalmente positiva anche per il fatto che molti di noi, nell'infanzia, hanno avuto il proprio orsacchiotto da stringere, hanno ascoltato canzoni, favole e storie sull'orso "buono".

Effettivamente non è un animale aggressivo, anche se la grossa mole e la forza fisica lo rendono potenzialmente capace di ferire o uccidere una persona; gli attacchi (rarissimi) non sono comunque mai il risultato di un comportamento predatorio, ma piuttosto di autodifesa. E' dunque fondamentale conoscere le sue abitudini e il suo comportamento per evitare inutili situazioni rischiose.

La casistica.

In Italia, nelle Alpi e negli Appennini, non sono documentate aggressioni deliberate nei confronti dell' uomo negli ultimi 150 anni.

Uno studio scandinavo basato su numerose documentazioni e testimonianze, ha evidenziato che in Svezia la penultima vittima di un attacco risale a più un centinaio di anni fa, un cacciatore di orsi attaccato da un individuo ferito, mentre l'ultima è del 2004, anche in questo caso un cacciatore. In Norvegia l'ultima vittima risale al 1906, quando un giovane pastore sorprese un orso ad una carcassa. Più di recente, tra il 1976 e 1995, ci sono stati 21 incontri, con 7 feriti: di questi, 6 erano situazioni di caccia e in un caso fu coinvolta una femmina con i piccoli. Ancora, nel 1998, si è registrato in Finlandia un incidente mortale occorso ad un uomo mentre faceva footing.

Nel Progetto Scandinavo sull'Orso bruno, sono stati documentati negli ultimi 15 anni in Svezia (popolata da circa 3.000 orsi) 114 incontri, nella maggior parte dei quali l'animale è scomparso, senza attacco alcuno, appena percepita la presenza umana (si veda in questo sito la pubblicazione "L'orso bruno è pericoloso?" Comunicazione - Materiale informativo)

In Russia, in uno studio specifico, sono stati documentati 704 incontri negli ultimi anni; nessuno di questi ha implicato aggressività o ferimenti. Da ultimo nel 2010, si è registrato un incidente mortale nella parte nord occidentale del Paese.

In Romania invece il dato è in controtendenza; si registrano infatti diversi casi di aggressione e anche alcuni decessi. In questo Paese l'orso è specie cacciabile e quindi viene tenuto artificialmente a densità altissime, viene cacciato e molti degli incidenti sono riconducibili all'attività venatoria. Inoltre molti orsi sono stati allevati in cattività (senza quindi nessun timore per l'uomo) e successivamente immessi in natura. Ancora, in Romania la comunicazione e l'informazione sull'orso sono ancora molto carenti. Infine va registrato che spesso gli orsi vengono alimentati artificialmente anche nelle periferie di alcune grandi città (Brasov) al fine di essere osservati, fotografati e filmati, ed anche questo è fonte di pericolo per l'uomo.

Un altro studio, in Austria, dove è stata realizzata una immissione di orsi sloveni, tra il 1989 e il 1996, ha registrato 516 casi di incontro, tra cui 5 "falsi attacchi", ma senza alcuna conseguenza.

Quando l'orso può essere pericoloso.

L'orso bruno non è pericoloso se non in rare e particolari condizioni:

1.esemplari feriti

2.femmine con i cuccioli

3.esemplari sorpresi su carcasse o altre fonti di cibo

4.esemplari sorpresi all'improvviso, spaventati

5.esemplari disturbati in tana

6.in generale, esemplari molto confidenti con l'uomo.

E' importante ricordare che è assolutamente negativo e pericoloso sia per l'uomo che per l'orso cercare di attirare quest'ultimo con esche alimentari allo scopo di osservarlo, fotografarlo o filmarlo. Questa pratica è vietata dalla legge e come tale sanzionabile. Con questa pratica il plantigrado perde il timore nei confronti dell'uomo, associando anzi la presenza umana alla possibilità di reperire cibo in modo facile. In rari casi succede anche che questi comportamenti siano effettuati in buona fede, nella convinzione di "aiutare" gli orsi. Deve essere chiaro invece che alla lunga questi atteggiamenti finiranno col nuocere gravemente sia al singolo animale sia alla popolazione intera. Un orso che perda il timore verso l'uomo, che si avvicini a fonte di cibo di origine antropica mostrando una sorta di dipendenza, alla lunga verrà catturato e rinchiuso in cattività, nella migliore delle ipotesi, o addirittura abbattuto.

Solo un po' di attenzione.

L'orso è per natura un animale cauto e diffidente, specialmente con l'uomo, suo principale nemico. Quando lo incontra si comporta solitamente in modo schivo e timoroso e, come la gran parte degli animali selvatici, preferisce evitarlo. L'orso non attacca, se non è in qualche modo provocato. Bastano dunque poche semplici norme di comportamento per ridurre al minimo i già di per se improbabili rischi di aggressione.

Se lo si incontra a breve distanza.

Stare calmi e non allarmare l'orso gridando o facendo movimenti bruschi.

Parlare a voce alta. Se l'orso si alza in piedi e annusa è solo per identificare meglio ciò che lo circonda, non è un segno di aggressività!

Se opportuno, tornare indietro lentamente, non correre. La corsa può indurre un inseguimento, come succede spesso con i cani.

Lasciare sempre all'orso una via di fuga.

CCCVA