ELEZIONI COMUNALI 2008 DI SONDRIO. PROPOSTE ISTITUZIONALI

COMUNE DI SONDRIO: DALL'ALTROIERI A DOMANI

Modernizzare la Pubblica Amministrazione? Ne parlano continuamente tutti ma in genere vale il vecchio adagio secondo il quale l'erba del vicino è sempre più verde. Ovviamente " bisogna cominciare da dove serve e non da qui dove non c'è bisogno di cambiare…-". Qui, si sa, tutto va bene, e poi ci viene ricordato che chi lascia la via vecchia per la nuova sa quel che lascia e non sa quel che trova…

La resistenza al cambiamento è terribile. Ma non solo per l'attuazione. Comincia non appena qualcuno, che sa esercitare la fantasia (purché accompagnata da adeguata conoscenza delle cose) propone di cambiare. Anche se con abbastanza scetticismo circa il loro destino proprio per la citata resistenza al cambiamento, offriamo un contributo, per forza di cose sintetico, a quanti stanno per scendere in campo, obiettivo Palazzo Pretorio, dando naturalmente per acquisito quanto in precedenza scritto e diffuso di cui diamo i riferimenti con il titolo dato a tutta pagina dal quotidiano "La Provincia di Sondrio" e ripreso dalla Gazzetta di Sondrio.

- FUTURO SINDACO DI SONDRIO, ISTRUZIONI PER L'USO

Approfittando del Ferragosto e quindi della minore attenzione generale per questi temi ecco in un'analisi di ben 20382 battute (una pagina del quotidiano "La Provincia di Sondrio") le indicazioni da ex Sindaco a futuro Sindaco e futuri amministratori

Nel numero 22 (e poi 23) de "La Gazzetta di Sondrio" del 14 e poi 20.8.2007

http://www.gazzettadisondrio.it/11724-futuro_sindaco_di_sondrio__istruzi...

Vediamo ora alcuni aspetti solitamente trascurati e invece fondamentali. Il cambiamento, il rinnovamento in genere è inteso come avvicendamento di persone. Poi queste magari si cambiamo e gli strumenti invece restano quelli d'un tempo, obsoleti

Il vecchio Testo Unico

Per lungo tempo o Comuni hanno avuto come binario istituzionale il Regio Decreto 3 marzo 1934, n. 383, Testo unico della legge comunale e provinciale, definitivamente abolito solo con il Decreto Legislativo n. 267, di cui avanti.

La prima rilevante novità, nel 1975

L'Amministrazione guidata da chi scrive, avendo come riferimento la posizione del "quel che la legge non prevede si può fare" al contrario di molti, parte della burocrazia compresa, secondo cui "quel che la legge non prevede non si può fare" introdusse nel Consiglio Comunale di Sondrio una serie di novità, la più rilevante delle quali le commissioni permanenti. Una novità, - in una con altre - da chi scrive del resto in precedenza sperimentata con successo a livello politico nel ruolo ricoperto, che rivelò subito la sua efficacia con positivi risultati per l'Amministrazione e quindi per i cittadini.

Le altre novità, solo legislative

Le altre novità intervenute sinora sono invece dovute essenzialmente alle innovazioni legislative, con l'elezione diretta del Sindaco, la potestà statutaria e via dicendo.

Il Comune di Sondrio oggi

Il Comune di Sondrio, in base all'ordinamento attuale che il Consiglio Comunale si è dato, ha recepito le innovazioni legislative. Non ha introdotto innovazioni aggiuntive.

Il Consiglio Comunale ha un Presidente che svolge un ruolo notarile. Le sedute seguono l'antico clichè, anche peggiorato con una serie rituale di interrogazioni e un esercizio formale delle competenze.

Il Comune di Sondrio domani

Richiamiamo in appendice alcuni aspetti del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali" per evidenziare le potenzialità tuttora inespresse, che ora svilupperemo con una serie di proposte.

PRIMA PROPOSTA: SINDACO

Il Sindaco ha oggi poteri vastissimi, compreso quello di determinare lo scioglimento del Consiglio Comunale, oltre a nominare e revocare gli assessori, avendo poi in forza di legge - salvo rarissimi casi - una larga maggioranza in Consiglio. Il Sindaco può essere solo (in qualche occasione negli anni scorsi lo si è visto). Va, statutariamente, e per sua scelta, fiancheggiato. La soluzione c'è, valida, semplice, efficacissima. Non la indichiamo in dettaglio solo per non bruciarla.

SECONDA PROPOSTA: PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNALE

Un Presidente del Consiglio Comunale che eserciti un ruolo notarile è inutile. Il Consiglio per legge sarebbe dotato "di autonomia funzionale e organizzativa" ma questo ruolo è stato sinora esercitato nei soli aspetti formali. Il problema non è politico o legato alle persone preposte a tale funzione ma istituzionale. Ergo previsioni statutarie, ai limiti regolamentari per semplificazione operativa, di:

- tre sessioni dedicate al grado di avanzamento del bilancio - che è problema degli amministratori e non dei funzionari preposti -,

. due sessioni dedicate ai problemi urbanistico-edilizi - che sono anche problema degli amministratori e non solo dei funzionari preposti -,

- una sessione dedicata al settore dei lavori pubblici - per logica di informazione e di controllo

Per quanto attiene alle competenze, fermo restando che la gestione è attribuite ai funzionari, sta il fatto che gli indirizzi competono agli amministratori, comprese le interpretazioni ove esse esulino dagli stretti aspetti tecnici

TERZA PROPOSTA: L'ALTRO

Il sistema elettorale porta quasi sempre nei Comuni al ballottaggio fra i due candidati maggiormente votati al primo turno che si dividono i consensi della comunità. Questa investitura da parte dei cittadini resta ovviamente per il Sindaco ma scompare per il competitore che chiamiamo "l'altro" non piacendo il termine "Leader dell'opposizione". Uno sbaglio. Mutuiamo il modello inglese. In situazione particolare la Regina chiama Premier e Leader dell'opposizione. Il competitore soccombente assuma, statutariamente o per via regolamentare, questo ruolo. Ci sono situazioni nella vita cittadina che richiedono interventi del Sindaco in maniera discreta, altri in cui la soluzione dei problemi richiede particolari approfondimenti. In tali casi il momento della consultazione a tre Sindaco - Presidente del Consiglio Comunale, "l'altro" sarebbe di grande utilità, naturalmente senza confusione di ruoli.

QUARTA PROPOSTA: LA GIUNTA

La Giunta, con scarsa fantasia e molto spirito di conservazione anche da parte dei più avanzati progressisti, nonostante le innovazioni legislative, la divisione dei compiti tra amministratori e personale, le modalità della sua nomina, l'estraneità dei componenti rispetto al Consiglio Comunale, continua ad essere organizzata secondo uno schema, al minimo di 60 anni fa ma di fatto ancor di più, di deleghe verticali (assessore ai lavori pubblici, ai servizi sociali ecc. ecc.). La managerialità nella Pubblica Amministrazione è slogan frequentissimo (verbalmente), rarissimo (concretamente applicato).

Si vuole pensare un secondo a uno schema di "staff and line"? Gli otto assessori divisi in due gruppi di quattro, ciascuno guidato da un Vicesindaco (non si facciano obiezioni formali che sarebbero risibili). L'uno dedicato alle tematiche territoriali, ambientali ecc.), l'altro ai servizi alla persona. E il bilancio? Ovvio, della terna Sindaco-Vicesindaci. Omettiamo le motivazioni peraltro evidenti e i dettagli per semplicità.

QUINTA PROPOSTA: LA SANITÀ

Il Sindaco di Sondrio è il Presidente della Conferenza dei Sindaci, peraltro sinora non particolarmente attiva. Superfluo sottolineare il ruolo di tale organismo ai fini di una corresponsabilità negli indirizzi. Necessitano:

- un organismo, snello e non burocratizzato, guidato dal Sindaco di Sondrio con la presenza di alcuni Sindaci, dei Presidenti delle CC.MM., della Provincia, se lo ritiene, e un incaricato permanente esplicitamente dedicato a seguire la situazione e istruire i punti da discutere

- un ufficio, sia pure modesto e con anche un solo addetto, all'interno delle strutture sanitarie, prevalentemente per acquisire e selezionare la documentazione, in ogni casio di supporto all'incaricato di sui sopra.

SESTA PROPOSTA: INFORMAZIONE

Istituzionalizzazione di almeno una "conferenza cittadina" di informazione dell'attività e discussione con i rappresentanti delle istanze associate della città. (A parte l'attività ordinaria nella quale dovrebbe rientrare anche la telematica).

Si tratta di proposte. Ci può essere chi ne ha di migliori per far funzionare meglio la macchina del Comune. Chissà che non vengano fuori. In ogni caso possono servire a stimolare la fantasia dei più giovani (quelli di età e anche quelli di spirito e d'intelletto).

Per il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina: Alberto Frizziero

Sondrio febbraio 2008

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(segue Appendice)

APPENDICE: NOTE SULL'ORDINAMENTO

Si richiama il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali", pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 227 del 28 settembre 2000 - Supplemento Ordinario n. 162, ed in particolare:

- ART. 3, "Autonomia dei comuni e delle province", comma 1°, 2°, 4°.

1. Le comunità locali, ordinate in comuni e province, sono autonome.

2. Il comune e' l'ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo.

4. I comuni e le province hanno autonomia statutaria, normativa, organizzativa e amministrativa, nonché autonomia impositiva e finanziaria nell'ambito dei propri statuti e regolamenti e delle leggi di coordinamento della finanza pubblica.

- ART. 6, comma secondo

Lo statuto, nell'ambito dei principi fissati dal presente testo unico, stabilisce le norme fondamentali dell'organizzazione dell'ente e, in particolare, specifica le attribuzioni degli organi e le forme di garanzia e di partecipatone delle minoranze, i modi di esercizio della rappresentanza legale dell'ente, anche in giudizio. Lo Statuto stabilisce, altresì, i criteri generali in materia di organizzazione dell'ente, le forme di collaborazione fra comuni e province, della partecipatone popolare, del decentramento, dell'accesso dei cittadini, alle informazioni e ai procedimenti amministrativi, lo stemma e il gonfalone e quanto ulteriormente previsto dal presente testo unico.

ART. 38, comma terzo

I consigli sono dotati di autonomia funzionale e organizzativa. Con norme regolamentari i comuni e le province fissano le modalità per fornire ai consigli servizi, attrezzature e risorse finanziarie. Nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti e nelle province possono essere previste strutture apposite per il funzionamento dei consigli. Con il regolamento di cui al comma 2 i consigli disciplinano la gestione di tutte le risorse attribuite per il proprio funzionamento e per quello dei gruppi consiliari regolarmente costituiti.

Per il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina: Alberto Frizziero
CCCVA