ELEZIONI COMUNALI 2008 DI SONDRIO. ELEMENTI PER UNA STRATEGIA

COMUNE DI SONDRIO: DALL'ALTROIERI A DOMANI

Tutti hanno una ricetta per i problemi della città, le proposte su cosa si debba fare, quali siano le priorità. Si tratta di notazioni che hanno ovviamente carattere politico, in alcuni casi politico-partitico. Alcune magari condivise da diversi gruppi, altre proprie solo di qualcuno. Non tutti distinguono le cose di carattere strategico dai problemi, anche rilevanti, di gestione. Anzi, non tutti valutano nella giusta misura l'esigenza di collocare qualsiasi intervento, talora anche i minori, nel quadro di una visione strategica. Un esempio volutamente "minore": la eventuale scelta del ventilato doppio senso in Via De Simoni non è - quanto meno non è solo - un provvedimento di carattere funzionale rientrante nell'ordinaria gestione ma dipende dalla visione a monte, dallo scenario prescelto, dalla strategia che si è andata definendo.

Le direttrici devono come sempre coesistere. Recupero, riassetto, sviluppo ma tutte e tre inquadrate nel contesto. Recupero: è tale in edilizia ma è tale in cultura, in ruolo. Riassetto copre 360 gradi e per ogni dove, persino anche nella dinamica dell'attività comunale come viene analizzato in altra nota. Sviluppo postulala messa al bando di un pragmatismo episodico che può dare risultati nel breve termine, anzi magari solo nell'immediato, ma pregiudica il futuro (e di esempi ce ne sono; basta citare il peggior intervento a guardarsi degli ultimi decenni sulla collina del Moncucco).

Quali gli elementi possibili per una straregia? Tot capita e tot sententia, per cui ci limitiamo a toccare aspetti che nessuno ha finora affrontato.

OBBLIGATORIO PER LEGGE PENSARE AL DOMANI

La legge per fortuna obbliga il Comune di Sondrio entro il prossimo anno - meta irraggiungibile - a dotarsi del Piano di Governo del Territorio, il nuovo (si fa per dire visto che è nato quasi due anni fa) strumento urbanistico in sostituzione del Piano Regolatore Generale pensionato dopo quasi 65 anni di onorato servizio. Il PGT prevede un Documento di piano, il Piano dei servizi e quello delle regole secondo criteri del tutto nuovi: partecipazione dei cittadini; compensazione, perequazione, incentivazione urbanistica. Farà piacere ai cittadini di Sondrio sapere che QUESTI NUOVISSIMI CRITERI, DEL TUTTO INNOVATIVI, ERANO GIÀ STATI APPLICATI A SONDRIO DURANTE IL DECENNIO 1975/1985 quando chi scrive era Sindaco e responsabile diretto di urbanistica, Territorio, Ambiente, con una serie di scelte e interventi CONCRETI E VERIFICABILI, riconosciuti d'avanguardia nel Paese. Questo per sottolineare che la novità non deve certo preoccupare visti i precedenti anche se poi solo nel breve e recente assessorato dell'avv. Sava è tornato a farsi sentire, e positivamente, il respiro urbanistico nella sua valenza strategica anche, in essa, con interpretazioni correnti da crescita armonica /vedasi il no alla soluzione Moncucco), quella poi realizzata.

L'aspetto positivo è che il primo atto da farsi per legge è il Documento di piano e siccome questo deve abbracciare un periodo ampio, di fatto da qui almeno al 2025, diventa necessario per tutti, anche per i riottosi o per chi pensava e pensa che sia una perdita di tempo pensare al domani, spremere le meningi per delineare uno scenario che sia futuribile, vale a dire un futuro possibile.

Sondrio ha due scenari, uno a medio termine, e uno a breve di grandissima rilevanza sia pure per linee e aspetti diversi cui si aggiungono tre leve pure di grandissima rilevanza a disposizione del futuro Sindaco, seppure da verificarsi e una linea-guida di tipo urbanistico.

SCENARIO A MEDIO TERMINE

Le proposte, innovative, per lo scenario a medio termine avranno la loro formulazione quando i tempi saranno maturi, e cioè quando andrà definendosi la metodologia del PGT. Si tratta di uno scenario "mobile" ma secondo gli analisti ineluttabile. Una serie, a nostro modo di vedere di "sistemi" e alcuni "sub-sistemi", già tracciati con nostre elaborazioni, potrebbero contribuire a dare al PGT una spinta di qualità. Tema di elevato spessore culturale prima ancora che politico-organizzativo, richiede un approccio sistemico appropriato perché gli obiettivi per Sondrio sarebbero elevati. L'importante è che ci sia. Ancor più importante che a Palazzo Pretorio si abbia la consapevolezza della necessità di predeterminarne uno.

SCENARIO A BREVE TERMINE

Diverso il discorso a breve termine.

Milano, se riuscirà a prevalere su Smirne - e le premesse paiono favorevoli - ospiterà l'Expo del 2015, tema "Feeling the Placet, Energy for Life". Dicono a Milano che la città vuole mettersi al servizio della crescita del Paese, vuole essere la prima ambasciatrice dell'Italia nel mondo. Milano E IL SUO TERRITORIO sono stati definiti dal Comune amvrosiano il candidato ideale, in Italia e nel mondo, per l'Expo 2015 perché:

• sono al centro di un'area con quasi 10 milioni di abitanti, come Londra o Parigi

• producono il 10% del PIL nazionale, un livello pari a Bruxelles o Madrid

• hanno un reddito pro-capite che è quasi il doppio di quello nazionale e un tasso di disoccupazione che è la metà di quello italiano

• registrano il 40% dei nuovi brevetti d'innovazione, la produzione annuale di Boston

• vendono annualmente 10milioni di biglietti per spettacoli d'arte, musica, cinema, in linea, a pari abitanti, con Berlino, Amsterdam, Barcellona

• sono la sede di 650 show-room di moda, in competizione con Parigi e New York

• sono la capitale italiana del volontariato e del terzo settore

Se queste sono le premesse e se il Sindaco di Milano ha coinvolto, oltre al Governo e alle massime Istituzioni, i maggiori Sindaci di una parte consistente dell'Italia settentrionale, considerandolo il TERRITORIO di cui sopra c'è da ritenere che anche "la montagna di Milano", alias Valtellina, abbia titolo e qualità per potere essere coinvolta e pertanto che il suo capoluogo debba avere un ruolo. Certamente oggi come oggi Sondrio non è in grado di candidarsi a meno che non accompagni questa istanza con robuste pezze giustificative, non necessariamente costose e non esclusive, in termini di cose da farsi e di affidabilità. Il documento relativo al Territorio, redatto dopo gli Stati Generali e approvato dal Consiglio Comunale ma rimasto stranamente in un cassetto, costituirebbe un punto di partenza.

Non c'è bisogno di andare oltre, anche con ipotesi di lavoro e proposte, per comprendere gli sviluppi che potrebbero esserci riuscendo a far inserire anche Sondrio nell'atea Expo, nelle iniziative Expo.

LINEA-GUIDA - URBANISTICA

Le dimensioni di Sondrio non sono tali da poter pensare a soluzioni policentriche. Va difeso a denti stretti il centro oggi in una parziale crisi che potrebbe aggravarsi domani.

Al di là di singoli provvedimenti, il problema di fondo è quello di una linea-guida. Ancora attuale pare essere quella di un tempo, vale a dire LA CONSERVAZIONE DEL BARICENTRO. Non certo quello geometrico per vincoli fisici, ma quello delle funzioni, quindi dei flussi. In passato questo obiettivo venne mantenuto con interventi, strategici e contingenti, del Comune tali da controbilanciare spinte e controspinte evitando quindi pressioni involutive sul Centro Storico. Si tratta della cosa che veramente conta anche se di più difficile comprensione per il comune cittadino. Certo, servono anche interventi tempestivi di gestione ma, in questo quadro e per fare un esempio, il problema non è tanto, per fare un esempio, "di più parcheggi", oltre a tutto difficili da realizzare, quanto il "via dai parcheggi centrali il parassitismo". Senza il posteggio parassita, quello giornaliero di chi arriva a Sondrio ilo mattino e se ne va la sera, le zone centrali, e i parcheggi sotterranei, sarebbero liberati da un certo numero di auto, privilegiandosi così chi o per spese o per pratiche da sbrigare dell'auto ha oggettivo bisogno.

Al presente sono due le direttrici che richiederebbero equilibratura (a parte gli interventi di gestione), sia quella verticale nord-sud che quella orizzontale da est.

- Nord-sud: il centro comincia già oggi ad essere squilibrato ma lo sarò decisamente ad area Carini finita perché non c'è un bilanciamento, che comunque potrà essere realizzato seppure non a breve. Una citazione la facciamo in quanto più volte sostenuta ed oggi condivisa sempre da più persone: la copertura di Corso Italia. La Galleria - idea dell'arch. Stefanelli presentata al Concorso per le Piazze - avrebbe una funzione assai importante, certo non da sola ma con un processo di trasformazione tale da coinvolgere commercianti ed imprenditori. Non un'utopia ma un futuribile, un futuro possibile anche in relativamente breve tempo portando avanti la proposta che avevamo formulato tempo fa.

- Da est: i flussi su Castione non sono legati solo all'Iperal ma a tutta una serie di attività che richiamano non solo gente ma anche altre attività mentre la zona artigianale è doppiamente orfana sia per un PIP che progettato e finanziato non è andato avanti, sia per la mancata realizzazione, a suo tempo, del Polifunzionale - da non confondersi con il "Palazzone" a suo tempo appaltato, senza oneri per il Comune, ma poi non realizzato per l'avvenuta rinuncia mai compresa da molti - per il quale dopo un concorso vi era stata anche la progettazione esecutiva (arch, Campanini, vincitore) e la possibilità di realizzarlo a moduli. Il Polo Tecnologico, ovvio, un ruolo lo ha.


Ci fermiamo qui, tagliando il seguito, perché quello entra di fatto nella sfera politica, di scelta cioè di che cosa fare e in che modo farlo.

Ci auguriamo che i prossimi amministratori valutino anche questo contributo, con una sola preghiera, che vale per il nostro come quello di altri che pure volessero esporre le loro idee sulla nostra città. Risolvano le cose in modo diverso, magari anche opposto rispetto a quanto abbiamo illustrato, ma non lascino i problemi nel cassetto. Auguri.

Per il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina: Alberto Frizziero

Sondrio febbraio 2008

Per il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina: Alberto Frizziero
CCCVA