CARRELLO DELLA SPESA 2012: SONDRIO CONTIENE L'INFLAZIONE

Da noi si spende l'1% in meno rispetto alla media lombarda. Convenienti anche i servizi

L'inflazione persiste, nonostante la crisi, con ritmi di crescita dei prezzi al consumo nell'ordine del 3%, ma la provincia di Sondrio, tra il 2011 e il 2012, ha potuto beneficiare di un rallentamento della dinamica con un aumento dei prezzi alimentari contenuto entro l'1,2%. Addirittura, tra il gennaio e il luglio di quest'anno, il costo del carrello ha avuto un calo dello 0,2% rispetto al semestre precedente. La differenza con il resto del Paese si manifesta in maniera ancora più evidente se si considera un periodo più ampio, dall'inizio dell'attività di rilevazione, nel gennaio 2010, ad oggi: l'aumento dei prezzi è stato pari al 4,6% in Italia, al 4,3% in Lombardia e solo al 2,6% a Sondrio.

Sono dati confortanti quelli che emergono dalla sesta rilevazione dei prezzi al consumo effettuata da Ref Ricerche, per conto della Camera di Commercio, in collaborazione con Unione del commercio del turismo e dei servizi della provincia di Sondrio e con Confartigianato Imprese Sondrio. Più in generale, le famiglie sondriesi pagano circa l'1% in meno rispetto al resto della Lombardia per il carrello della spesa e, sul fronte del costo dei servizi, Sondrio, pur in presenza di aumenti, rimane una delle città più virtuose.

Il monitoraggio semestrale, condotto nel luglio scorso in 37 punti vendita di Sondrio e dintorni tra ipermercati, supermercati, hard discount, dettaglio alimentare, panetterie e macellerie, ha riguardato 23 prodotti di acquisto frequente, venti alimentari e tre per la cura della casa e della persona, che rappresentano il 45% della spesa per beni di largo consumo confezionato. Complessivamente sono state raccolte 1200 quotazioni di prezzo. Circa la metà dei prodotti del paniere presenta a Sondrio prezzi inferiori rispetto alla media lombarda, e tra questi vi sono prodotti di primissima necessità quali pane, acqua minerale, olio, pasta e diversi prodotti freschi. A Milano, la città più cara della Lombardia, si spende l'8,8% in più rispetto a Sondrio, a Lodi il 3,7% in meno. Per quanto riguarda i prodotti tipici, un parametro introdotto l'anno scorso nelle rilevazioni, tra 2011 e 2012 sono aumentati i Pizzoccheri dell'8,5%, la polenta (prodotto di gastronomia) del 3,7%, e, in misura minore, gli altri prodotti del paniere. Confrontando i dati di luglio 2011 e luglio 2012, l'aggravio del costo della spesa è pari a circa 25 euro l'anno per le famiglie di Sondrio, contro i 57 per quelle lombarde e i 53 euro della media italiana.

Sul fronte delle rilevazioni nel settore dei servizi sono stati visitati 64 punti vendita tra pizzerie, bar, lavaggi auto, gommisti, estetisti, parrucchieri e lavanderie, per raccogliere circa 300 quotazioni di prezzo. Per questi servizi una famiglia spende mediamente 1600 euro all'anno. A Sondrio aperitivi, bevande, brioche, toast e panini al bar costano leggermente meno rispetto alla media lombarda, nonostante le consumazioni al bar siano in generale più care dello 0,7%. Nell'ultimo anni i prezzi sono aumentati meno a Sondrio che nel resto della regione. Discorso inverso per la pizza: un pasto in pizzeria a Sondrio costa mediamente 8,26 euro contro i 9,05 della Lombardia, ma nell'ultimo anno il prezzo da noi è aumentato in misura maggiore. I servizi alla persona forniti da estetisti e parrucchieri sono più convenienti a Sondrio, e in generale i livelli dei prezzi sono migliori rispetto alla media lombarda: a Varese, la più cara, costano il 13,3% in più. Rimane più economico far riparare l'auto a Sondrio, mentre per il lavaggio risultano più economiche altre province: i prezzi dei due servizi, tra luglio 2011 e luglio 2012, da noi calano lievemente, mentre aumentano nel resto della Lombardia.

Oltrepassando i confini regionali, risulta interessante il confronto con i capoluoghi di altre province alpine, come Aosta, Belluno, Bolzano, Trento e Verbano Cusio Ossola, sul paniere alimentare. Per il carrello della spesa, Sondrio si posiziona quale terza meno cara su sei, con un costo del 2,6% inferiore alla media.

CCCVA