PERCHE’, MINISTRO BERSANI, SUI FARMACI DA BANCO HA DIVISO L’ITALIA CON CITTADINI DI SERIE A (I PIU’ FAVORITI) E CITTADINI DI SERIE B (I PIU’ BISOGNOSI)?
Egregio Signor Ministro
Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina rivolge cortesemente alla Sua attenzione una lamentela e una richiesta.
- La lamentela: Ella ha previsto nel Decreto che è stato associato al suo nome, la vendita di farmaci da banco in quegli esercizi commerciali che attrezzino appositi spazi e abbiano una presenza obbligatoria di un farmacista. Obiettivo dichiarato una riduzione dei prezzi che la stampa ha ipotizzato oscillare tra il 20 e il 30%. Assicurare la presenza di legge di un farmacista nello stand apposito implica però, al minimo, una duplice assunzione per coprire l’orario settimanale e la costante presenza annuale. Questo solo costo, trascurando la quota parte delle altre spese, comporta la fattibilità unicamente per strutture di vendita di un certo fatturato e quindi di una certa dimensione. Nessun problema nelle aree urbane di notevoli dimensioni i cui residenti potranno fruire dei vantaggi che vengono indicati. Non ci sono però soltanto le aree urbane, signor Ministro. Ci sono le aree decentrate, particolarmente poi nella montagna italiana caratterizzata ovviamente da densità abitativa molto bassa.
Per fare un solo esempio secondo una ricerca dell’ANCI Toscana lo scorso anno i Comuni sotto i 1000 abitanti erano 1974 su 8101, e di questi 1974 erano 1689 quelli montani. Su 1546 Comuni della Lombardia 658 sono sotto i 2000 abitanti, 339 sotto i 1000. Gran parte dei Comuni piccoli sono in montagna (57 BG, 26 BS, 50 CO, 19 LC, 29 SO, 24 VA). Inoltre non c’è soltanto il dato singolo relativo alla popolazione dei piccoli Comuni ma la densità demografica d’area. L’esempio viene dalla provincia di Sondrio che si stende su un arco alpino di quasi 200 km per 3212 kmq, circa metà dei quali oltre i 2000 metri con una densità demografica di neppure 56 abitanti per kmq che risulta ancor minore nelle due testate laterali. Una percentuale elevata di cittadini non potrà quindi usufruire dell’eventuale vantaggio di natura concorrenziale derivante dalla vendita libera per evidente insufficienza di fatturato tale da sconsigliare a imprenditori commerciali l’apertura del reparto parafarmaceutico.
- La richiesta. Ci si rende conto che nel contesto nazionale si tratta di problema, (peraltro sollevato anche dal Coordinamento Nazionale dei Piccoli Comuni), marginale rispetto al contesto nazionale, probabilmente riguardando solo qualche milione di cittadini italiani. Si tratta però dei cittadini più deboli, di quelli cui mancano in tutto o in parte i servizi di cui godono i cittadini delle, grandi e piccole, aree urbane. Non Le può sfuggire, signor Ministro, al di là dell’entità stessa del mancato risparmio, quanto cruda sia questa discriminazione che ne aggrava ulteriormente la figura di cittadini di serie B. Può darsi che questo problema non sia emerso negli uffici del suo Ministero o dai Suoi consulenti. La politica serve a rimediare a queste disattenzioni per cui ci si attende, signor Ministro, che Ella trovi il sistema per parificare in fatto di farmaci da banco gli attuali cittadini retrocessi dal Decreto, e legge di conversione, in serie B a quelli di serie A che hanno a portata di mano ipermercati, coop, centri commerciali.
Ringraziando per l’attenzione si confida in una ragionevole soluzione.
Distintamente
Comitato Cittadini Consumatori Valtellina