PIGNATA D'ORO PER GLI INCREDIBILI LAVORI ALL'AUDITORIUM TORELLI DI SONDRIO 12.3.10.21

L'intervento più squinternato in città dall'Unità d'Italia ad oggi

Un concittadino dopo il concerto del CID all'Auditorium Torelli ci ha fatto pervenire il suo gustoso commento "per" - ha detto - "farlo girare". Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina ottempera non senza sottolineare come l'intervento di cui si parla meriti senza dubbio la pignata d'oro come l'intervento più squinternato in città dall'Unità d'Italia ad oggi.

Il testo:

Elogio all'architetto

Avevo prenotato due biglietti per il concerto del Circolo Musicale. Sudwestdeutsche Orchestra, Enrica Ciccarelli al pianoforte direzione M° Giovanni Mazza. Due concittadini che hanno una carriera di tutto rispetto alle spalle e altrettanta davanti, visto l'età.

Ci tenevo. La mia dolce metà era assente, volevo far felice la mamma che pur amante della musica, si lasciava impigrire sul "con chi vado", "chi mi riaccompagna a casa" e così via.

Volevo anche farle vedere il nuovo look dell'Auditorium. Verniciato di fresco, poltroncine di velluto, luci funzionanti...

Il primo impatto è stato con la coda mostruosa di gente che si snodava sullo scivolo "handicappati" al fresco della notte marzolina in attesa di fare il biglietto. Allora ho fatto rimanere al riparo nella macchina la mamma, in attesa del mio turno.

Intanto ringraziavo il cielo che questo inverno la neve ci abbia risparmiato. Non c'era ghiaccio sulla rampa, non pioveva nemmeno. Pensa che fortuna!

Il mio pensiero è corso all'architetto che ha il suo santo protettore o una grande organizzazione meteorologica dalla sua parte.

Perché progettare una entrata dall'uscita di sicurezza, non è cosa di tutti i giorni.

C'è una vicinanza con la natura. Hai il cielo sopra la testa, un venticello che ti fa stringere al vicino per un po' di calore umano, se per caso piove puoi usufruire dell'ombrello altrui o se proprio ti va male, hai il rivoletto d'acqua -sempre del suddetto ombrello- che ti scende nel collo, partecipi alle conversazioni altrui, puoi imparare anche nuove imprecazioni: non se ne sa mai abbastanza.

Ce l'ho fatta. Dopo alcune pestate sui piedi sono arrivato davanti al "botteghino". Ragazzi, che sciccheria! Schiacciato contro il muro, non potendo occupare più di un metro di profondità c'è un tavolino con una signora gentilissima che al buio - la luce non è prevista - distribuisce biglietti e conta i soldi.

Per fortuna l'architetto non ha fornito anche l'addetto alla cassa, non oso pensare cosa ci avrebbe proposto...

Ce l'ho fatta! Il concerto sta per iniziare, cerco di fendere la calca per tornare a prendere la mamma sventolando i conquistati biglietti.

Ce la facciamo anche a rientrare in tempo per sentire la fine della presentazione, ma a questo punto i posti rimasti sono un' altra conquista .

Siamo in cima, l'acustica è buona, pianoforte e orchestra si fondono in una straordinaria melodia.

Mamma è al settimo cielo. Ascoltare la musica dal vivo è sempre coinvolgente, i solisti sono straordinari, i nostri due concittadini sono grandi. Ci godiamo il piacere di averli qui, le loro carriere li portano lontano. La soddisfazione è maggiore, penso, per il Circolo Musicale che, come ha detto il M.° Mazza, ventisei anni fa li aveva presentati, combinazione, nella stessa Stagione musicale - Rassegna dedicata ai giovani concertisti.

Mamma comincia ad agitarsi. Mi sussurra "chissà dove sono i servizi" Oh, cavolo. Dove sono?

Una volta si scendeva lungo la scala di sinistra , possibilmente durante l'intervallo, ci si infilava dai camerini o da una delle porte antipanico e via!

L'orchestra di quaranta persone si sta quasi dando i gomiti negli occhi e occupa tutto lo spazio possibile.

Vado nel panico.

Mi informo. Mah!... Pare che ora si debba passare dall'esterno. Esco a fare un sopralluogo. Ci sono più avanti due scale illuminate, una a destra ed una a sinistra, ma le porte sono chiuse. Mi avvicina il custode, inviato alla mia ricerca dalla signora gentilissima. Mi accompagna. Ecco vede, l'architetto ha opportunamente "architettato" che se uno ha urgenza basta che segua il perimetro esterno di tutto l'Auditorium. In fin dei conti fra dieci minuti, anche meno ci siamo. Non c'è ghiaccio, neve, non piove, si cammina anche piuttosto bene no? Poi una passeggiata in notturna, al fresco-freddo, perché no? L'importante è sapere dove dirigersi e non lasciarsi andare alla tentazione degli alberi. Ce ne sono pochi e sarebbe un peccato, in fin dei conti mica siamo cani...

e potrebbero anche risentirsi della concorrenza.

Certo che chi viene all'Auditorium dovrebbe prima fare un sopralluogo di giorno, così sa dove andare in caso di emergenza. Al buio, da solo, proprio non ci arriverebbe.

Non oso immaginare con quale risultato.

Finalmente la scala! E' illuminata. All'interno ci sono concertisti che nel frattempo hanno fatto una pausa. Mi guardano un po' perplessi. Dove vado, chi sono, cosa voglio?

Sprechen Sie Deutsche ?

Penso intensamente alle leggi dell'architettura, alle sue interpretazioni, alla visione di come mettere in contatto l'uomo con la natura. C'è riuscito.

Penso all'immensa fiducia sulle sue scelte che Sindaco e giunta gli hanno dato.

Guardo le stelle. Come brillano. Che fortuna! non piove.

Possibile che sappiano prevedere tutto?

Mamma so dove si va.

Mamma:" cercherò di resistere fino a casa"

Architetto, che ti devo dire!

Non ha apprezzato.

CCCVA