CCCVa: TRENI INUTILI O QUASI. MA GLI ALTRI...

Uno studio della Provincia ritiene sopprimibili una decina di convogli locali sostituibili da corse di bus con notevole risparmio. In effetti al tempo del cambio dell'orario con l'introduzione di quello cadenzato avevamo messo in dubbio l'utilità di una serie di convogli, fra l'altro serviti con materiale rotabile decrepito (le ultime Ale 803 costruite tra il 1960 e il 1963. Ultime perché gran arte ha preso da tempo la strada della demolizione) fra Sondrio e Lecco o Sondrio e Calolziocorte spesso con sole persone a bordo, o quasi, il capotreno e il macchinista. Il numero e il cadenzamento non servono a granché visto che manca l'elemento essenziale, ossia l'utenza. Un'analisi attenta potrebbe individuare quelli, se ce ne sono, che quale viaggiatore riescono a vederlo salire sulle vecchie elettromotrici con livrea bianca e verde.

La situazione attuale

Vediamo la situazione , tratto discendente. Premettiamo che Trenord ha due categorie : linee RE e linee R.

RE viene chiamato servizio RegioExpress, R servizio regionale. Nella prima rientrano quelli che un tempo erano i treni 'diretti', due ore circa da Sondrio a Milano, due e mezza da Tirano, 415 corse al giorno in Lombardia. Nella seconda quelli che un tempo venivano chiamati accelerati con fermata in tutte le stazioni o quasi, 1000 corse al giorno in Lombardia.

La prima categoria vede un notevole utilizzo specie nelle ore di punta. Da Tirano partenze ai minuti 10 delle 6, 7, 9, 11, 13, 15, 17, 19, cui si aggiungono nei festivi altri due alle 18.10 e alle 19.50, e ancora due treni in partenza da Sondrio alle 5.32 e alle 21.23.

Sotto esame l seconda categoria, quella che di viaggiatori non é che ne veda molti. Ci sono oltre una decina di treni, una parte che va da Sondrio a Calolziocorte e una parte che si ferma a Lecco, tra le 5.54 e le 18.46. Diversità poi tra giorni feriali e festivi. Non riportiamo ore di partenza, di arrivo, se feriali o festivi eccetera perché sarebbe stucchevole. Diciamo solo che condividiamo la posizione espressa nello studio della Provincia, su cui comunque torneremo.

Cosa serve

Quanto all'interesse di Del Tenno - in relazione al suo incarico di assessore regionale alla Infrastrutture - per i problemi della linea sottolineiamo due aspetti: il materiale rotabile e la velocità.

Per quanto riguarda il materiale rotabile di passi avanti ne sono stati fatti parecchi e quindi si tratterebbe di completarli per comfort e per pulizia, peraltro migliorata rispetto allo sconcio di quale anno fa.

Quanto alla velocità al tempo della legge Valtellina in relazione al pacchetto di miliardi destinato alle Ferrovie in particolare, fra l'altro, per il completamento della variante di Airuno, si era parlato della possibilità di una percorrenza Milano-Sondrio in 100 minuti in salita, di qualcosa di più in discesa per problemi di ingresso in Centrale. Questa almeno l'ipotesi allora adombrata. Con variante di Airuno attivata é stato varato il nuovo orario con la novità del cadenzamento (a Sondrio si arriva ai minyuti 20 e si parte ai 38) utile per tutti ma soprattutto di interesse delle ferrovie. L'impostazionen non é però avvenuta sulla base dei 100 minuti ma dei 120. Oggi si va e si viene in due ore il tempo cioé che nei primi anni '60 i direttissimi impiegavano per salire. Esempio via alle 14.05 dalla Centrale e alle 16.05 ingresso nella più che centenaria stazione sondriese.

Da aggiungersi che il predecessore di Del Tenno, Raffaele Cattaneo, molto bravo, aveva pubblicamente detto che si potevano introdurre treni veloci ovviamente non alle stesse condizioni. Su altre linee si va dalle varie 'Frecce' agli Intercity, ai Regionali veloci, ai Regionali con una varietà di tariffe.

Il tempo é denaro. Non di ciamo che vi possa essere la stessa frequentazione dgli altri, e attuali, treni, ma consideriamone, circa, la metà. Far risparmiare a 300 persone venti minuti significa che ogni convoglio 'regala' 100 ore, ogni coppia 200 e se anche ce ne fosse una sola coppia correbbe dire un risparmio di 6000 ore in un mese e poi, forse soprattutto, molta benzina risparmiata invogliando la gente a lasciare l'auto in garage o, al più, nel park vicino al Campus fra l'altro spendendo col treno un terzo rispetto al puro costo del solo carburante.

GdS (segue)

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