UNESCO – PATRIMONIO DELL’UMANITA’ : LE CANDIDATURE DEL VERSANTE TERRAZZATO VALTELLINESE E DEL TRENINO DEL BERNINA - ANALISI E PROSPETTIVE
PREMESSA
Nella nota del 3.7.07 avente per oggetto: UNESCO – PATRIMONIO DELL’UMANITA’ si era anticipato che il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina sarebbe tornato sull’argomento per ricapitolare la questione. Si torna. Senza pretese - e se c’é qualcosa che non va lo si faccia presente – e nell’intento di contribuire a far capire quale importanza avrebbe ottenere il prestigioso riconoscimento.
L’ANNUNCIO
Nella nota del 3 luglio scorso, all’indomani della conclusione del “conclave” durato dal 28 giugno al 2 luglio, avevamo annunciato che il Comitato, o per meglio dire, la Commissione, composta da 21 membri di cui quattro europei (Lituania, Norvegia, Olanda, Spagna), due del Nordamerica (USA e Canada), sei dell’Africa (Benin, Kenia, Madagascar, Marocco, Mauritius,), cinque asiatici (Corea, India, Israele, Kuwait, Giappone), due del Sudamerica (Cile e Perù), uno del Centroamerica (Cuba) e uno dell’Oceania (Nuova Zelanda), riunita a Christchurch, in Nuova Zelanda, aveva scelto i 22 siti che si aggiungono a quelli già esistenti come "Patrimonio dell'umanità" nel 'Word Heritage Fund'. La lista così raggiunge quota 851 tra luoghi di grande rilievo culturale (660), naturalistico (166) e siti che si distinguono per entrambi i motivi (25). Tra le 45 candidature le 22 accettate si trovano quattro in l'Africa, una nel Nordamerica, nove in Asia e Oceania, sette in Europa e una nell'America del Sud. Ha escluso per la prima volta un sito dalla Lista: il Santuario dell'Antilope Araba in Oman. Quattro siti vengono tolti dalla Lista del "Patrimonio in Pericolo" mentre tre vi vengono introdotti (tra cui la Città Archeologica di Samarra, uno dei nuovi 22).
LO SPUNTO
Questa decisione che lasciava a mani vuote il nostro Paese, unitamente a un commento autorevolissimo, destando qualche preoccupazione hanno fornito lo spunto al Comitato Cittadini Consumatori Valtellina per considerare la situazione delle candidature del Versante terrazzato valtellinese e di quella del trenino rosso, per l’esattezza “La Ferrovia Retica e il paesaggio culturale della tratta Albula-Bernina”.
Il citato commento è quello della scrittrice Diletta Nicastro, ideatrice e autrice della serie editoriale per ragazzi "Il mondo di Mauro&Lisi", incentrata sul Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco ed edita dalla Passepartout Edizioni. "Ovviamente mi dispiace che l'Italia non abbia nessun nuovo sito all'interno della Lista, anche perchè so che ci sono delle pratiche molto avanzate per far introdurre siti importanti”, e ne cita un paio.
LA SITUAZIONE
Si è data, e si deve dare per scontata la conoscenza, quantomeno da parte degli addetti ai lavori visto anche il notevole battage sulla stampa locale, del grado di avanzamento delle due candidature:
- VERSANTE TERRAZZATO: ERA ED È NOTORIO CHE È IN CORSO LA FASE PRELIMINARE.
- TRENINO ROSSO: ERA ED È NOTORIO CHE, SUPERATA LA FASE PRELIMINARE. SI VA VERSO L’ESAME.
LA VALUTAZIONE DEL CCCVa
Riportiamo testualmente quanto scritto al riguardo del versante terrazzato:
“E il nostro versante terrazzato? Campane a morto? Campane a morto per il nostro versante terrazzato? Si, SALVO CHE non venga impostato un piano adeguato, come del resto a suo tempo avevamo, inutilmente, indicato. Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina tornerà sull'argomento. Il punto-base è quello di proporsi la presentazione di una candidatura, fortemente supportata, nel 2015. Perché il 2015? 2008 e parte del 2009 per la progettazione del piano e dei sub-piani di settore. Entro la fine del 2009 il varo definitivo. 2020/2013 realizzazione. 2014 verifiche e marketing (sponsorizzazioni comprese, istituzionali in primis). 2015 candidatura. La concorrenza sarebbe ugualmente agguerrita ma noi potremmo avere carte segrete da usare (tenendole, ovviamente, riservate fino all'ultimo). Il gioco varrebbe la candela, come hanno capito, altrove, in tanti. Per inciso: ci riferiamo alla candidatura del versante terrazzato. Il trenino è un'altra cosa e, lo si dovrebbe avere compreso, non possono stare insieme”.
POSIZIONE INEQUIVOCABILE
Una posizione inequivocabile a favore, ovviamente, della candidatura ma, ad un tempo stesso, sprone per un impegno corale. Nel momento che si pone la domanda se se debbano suonare le campane a morto la risposta è eloquente: “Campane a morto per il nostro versante terrazzato? Si, SALVO CHE non venga impostato un piano adeguato, come del resto a suo tempo avevamo, inutilmente, indicato”.
- Primo punto dunque l’auspicato piano. Va ricordato che ha “un’importanza decisiva la redazione del dossier di candidatura” e che “occorre inoltre redigere il piano di gestione, strumento obbligatorio”, del resto previsto dall’art. 3 della Legge 20 febbraio 2006, n. 77 “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella «lista del patrimonio mondiale», posti sotto la tutela dell'UNESCO” La nota del 3 u.s. parlava di “piano adeguato” (il dossier del trenino rosso è un volume di 700 pagine corredato da una serie di cartine). Perché il piano sia adeguato, a parte ovviamente la necessità di approfondimenti scientifici, generali e di settore, sia consentito, è necessario il concorso di tutti, che tutti cioè comprendano l’importanza della partita che si sta giocando, tenuto conto non solo della concorrenza a livello mondiale ma anche di quella a livello nazionale visto che sono, salvo eventuali aggiunte intervenute, ben 71 le proposte di candidatura.
- Un piano quindi anche al di là, per contenuti, e anticipato nei tempi, di quello previsto. Ipotesi del CCCVa, questa, ovviamente tutta da discutere e naturalmente senza minimamente porre in discussione il lavoro che si è fatto, che si sta facendo, e che deve ancora essere fatto. La preoccupazione del CCCVa, anche nei tempi di cui avanti, è solo legata all’assenza dell’Italia fra i siti scelti nei giorni scorsi e alla forte concorrenza interna.
- Per quanto riguarda il riferimento a indicazioni non accolte si va indietro, prima della nascita di Provinea, a quando il Presidente della Camera di Commercio Dassogno, con l’assessore provinciale all’agricoltura Della Briotta e il Presidente del BIM (il firmatario della presente nota) era stata esaminata la situazione del versante terrazzato. Indicati i tre elementi essenziali, quello paesaggistico, quello idro-geologico e quello economico, ne scaturiva tutta una serie di conseguenze, proprio in termini di gestione, utilizzando anche norme legislative magari cadute ne dimenticatoio ma tuttora operanti. Avrebbero aiutato, anni dopo, la candidatura, anche l’utilizzabilità oggi avrebbe bisogno di verifiche attente.
QUANDO? 2015?
Nella precedente nota si scriveva:
“Il punto-base è quello di proporsi la presentazione di una candidatura, fortemente supportata, nel 2015. Perché il 2015? 2008 e parte del 2009 per la progettazione del piano e dei sub-piani di settore. Entro la fine del 2009 il varo definitivo. 2020/2013 realizzazione. 2014 verifiche e marketing (sponsorizzazioni comprese, istituzionali in primis). 2015 candidatura. La concorrenza sarebbe ugualmente agguerrita ma noi potremmo avere carte segrete da usare (tenendole, ovviamente, riservate fino all'ultimo)”.
Come sottolineato avanti, la preoccupazione del CCCVa, anche quindi nei tempi, è solo legata all’assenza dell’Italia fra i siti scelti nei giorni scorsi e alla forte concorrenza interna. Poi, naturalmente, il 2015 può anche essere il 2012 o il 2010 o il 2009 come da dichiarazione del Presidente di Provinea.
Sia ovviamente tutto e solo il tempo necessario.
IL PRESIDENTE DE STEFANI
Dalla nostra nota del 3.7 u.s.:
“Per quanto ci riguarda il neo-Presidente di Provinea, Severino De Stefani, ricorda che siamo inseriti nella Tentativ List con una previsione, nel 2009 se tutto fila liscio, nel senso di predisporre quanto necessario. E quindi, dice, il 2015 è una data invero pessimistica. "Sappiamo che la concorrenza sarà agguerrita, ma l'impegno è quello di provarci, preparando adeguatamente quanto serve".
Avevamo così commentato:
“Il dato negativo che ci ha lasciato perplessi è il risultato del nostro Paese, rimasto escluso dall'assegnazione di nuovi siti. Per quanto ci riguarda, certo, non eravamo ancora candidati, bensì "sul percorso di guerra", quello che porta alla candidatura e poi, se va bene, al riconoscimento. La data indicata, certamente non ottimistica ma prudenziale anche dopo la novità dell'Italia a rimasta a bocca asciutta questa tornata, è stata ricavata semplicemente adottando per analogia la strada percorsa dai vigneti del Lavaux che hanno impiegato otto anni per arrivare al risultato”
TIRANDO LE SOMME. TUTTI…
Tirando le somme, al di là delle interpretazioni della posizione del CCCVa che possono essere state date si conferma la motivazione della prima nota e cioè l’esigenza che intorno al progetto, chiamiamolo così, “Versante terrazzato”, si stringano tutti. E quando diciamo tutti intendiamo tutte le Istituzioni, tutti i soggetti collettivi, a vario titolo, della provincia e i privati cittadini. E questo perché, continuiamo a ripeterlo, la preoccupazione del CCCVa è stata stimolata dall’assenza dell’Italia fra i siti scelti nei giorni scorsi, dalle candidature che ora arrivano da molti Paesi dei cinque continenti e anche dalla forte concorrenza interna.
E IL TRENINO?
Dalla nostra nota precedente:
“La Svizzera era presente con cinque proposte a suo tempo approvate il 10 dicembre 2004 dal Consiglio Federale: l'opera dell'architetto Le Corbusier (Villa Jeanneret-Perret e Villa Schwob a La Chaux-de-Fonds, Petite villa au bord du lac Léman a Corseaux e Immeuble Clarté a Ginevra), la Ferrovia Retica e il paesaggio culturale della tratta
Albula-Bernina, i resti di insediamenti preistorici nei laghi e nelle paludi (progetto "Palafitte"), il paesaggio urbano dell'industria orologiera di La Chaux-de-Fonds/Le Locle e la regione vinicola del Lavaux
Nulla da fare per il trenino rosso, premiati invece i vigneti terrazzati della regione del Lavaux, sulla sponda vodese del lago Lemano tra Losanna e Vevey. superficie di 898 ettari, di cui 574 di vigneti. Una candidatura avviata nel 1999 ma partita negli anni settanta su iniziativa di un privato cittadino.
La Svizzera. Ha ottenuto anche un ampliamento di oltre il 50% del sito Jungfrau - Aletsch - Bietschhorn e ha accettato il nuovo piano di gestione della zona. Il perimetro della regione alpina, dichiarata patrimonio naturale dell'umanità nel 2001, passa così da 539 a 824 km quadrati e interessa 26 comuni dei cantoni Berna e Vallese”.
- Trenino. Iter. Per quanto riguarda il “nulla da fare per il trenino rosso” ci si riferisce alle diverse velocità delle candidature. Ricordiamo che la previsione è che l’esame della candidatura da parte del Comitato del patrimonio mondiale dell'UNESCO avvenga A LUGLIO 2008 ma ricordiamo anche i precedenti.
- E’ del 10 dicembre la decisione del Consiglio Federale (il Governo svizzero) di fare propria la scelta della Commissione nazionale svizzera per l’UNESCO, nominata dal Consiglio Federale stesso (30 membri in carica sino al 31.12.07, Presidente Francesca Gemnetti, avvocato e notaio in Bellinzona).
- E’ del 4 settembre 2006 la consegna della documentazione di candidatura entro i termini prescritti all’UFC per l’iscrizione all’UNESCO.
- E’ del 21.12.2006 la consegna a nome di Svizzera e Italia da parte di due classi della Valposchiavo al Centro del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO a Parigi della candidatura transnazionale della Ferrovia retica nel paesaggio culturale Albula/Bernina".
- Vigneti di Lavaux. Iter.
- La documentazione di candidatura di Lavaux era invece stata inoltrata all'UNESCO a Parigi nel dicembre 2005, e in agosto del 2006 un esperto del Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti, organo consultivo dell’UNESCO, aveva visitato la regione. In seguito a questo sopralluogo il 14 maggio di quest’anno era venuto il parere favorevole all'iscrizione dei vigneti di Lavaux alla lista del Patrimonio mondiale
Se fosse stato possibile avere gli stessi tempi ed arrivare contestualmente, Vigneti e Trenino, sarebbe stato probabile, nel caso di una sola scelta, che il prescelto fosse il trenino. E’ evidente che a favore dei vigneti hanno giocato gli otto anni di preparazione oltre ad altri precedenti di sensibilizzazione
DOCUMENTAZIONE
Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina raccoglie in appendice una documentazione in argomento e precisamente: L’iter di candidatura - La legge sui siti –I criteri per entrare nel Patrimonio dell’Umanità – I siti italiani – La legge sui siti
per Comitato Cittadini Consumatori Valtellina: Alberto Frizziero
A P P E N D I C E
L’ITER DI CANDIDATURA
L’inserimento di un sito nella lista dei beni riconosciuti dall’UNESCO come “Patrimonio dell’Umanità” è frutto di un iter procedurale notevolmente impegnativo. La proposta per la candidatura parte di norma dalle amministrazioni locali e deve coincidere con la volontà politica e sociale della popolazione del territorio che, attraverso i suoi rappresentanti, individua nel riconoscimento un’occasione di sviluppo locale e un incremento del prestigio del territorio.
Il passo successivo è rappresentato dalla domanda specifica da inoltrare al Gruppo di lavoro permanente per la lista del Patrimonio mondiale, struttura interministeriale cui partecipano rappresentanti del Ministero per i Beni e le Attività culturali, del Ministero degli Esteri e del Ministero dell’Ambiente. Il Gruppo di lavoro è il soggetto autorizzato a accogliere le candidature per conto dell’organismo sovrannazionale, l’UNESCO: operativo dal 1995 e istituito formalmente e in via permanente dal 1997, è incaricato di coordinare le istanze nazionali connesse con gli adempimenti derivanti dalla Convenzione.
Il Gruppo ha l’incarico di redigere la Lista propositiva (tentative list) dei beni italiani che si intende sottoporre al vaglio del Comitato per il patrimonio mondiale UNESCO. A oggi sono 71 i siti inseriti nella tentative list. Successivamente all’inserimento del sito nella tentative list, assume un’importanza decisiva la redazione del dossier di candidatura, documento di estrema rilevanza e complessità. Il dossier di candidatura deve fornire al Comitato per il Patrimonio mondiale la documentazione necessaria per analizzare approfonditamente il territorio o il monumento oggetto di valutazione, al fine di raggiungere l’obiettivo dell’iscrizione nella Lista del Patrimonio mondiale.
Occorre inoltre redigere il piano di gestione, strumento obbligatorio – e di ardua stesura - che dovrà assicurare nel tempo la conservazione dei valori per i quali il bene viene identificato e iscritto, “definendo, in modo particolare, modelli di governo del territorio in grado di coniugare tutela e sviluppo socio-economico”.
Ogni anno il Gruppo di lavoro ministeriale individua nella tentative list un solo sito e lo propone al Comitato per il Patrimonio mondiale che ha il compito di esaminarlo ed eventualmente selezionarlo. L’ultimo passo verso il riconoscimento è, quindi, la decisione da parte dell’UNESCO di inserire un sito nella Lista del Patrimonio mondiale, decisione che viene presa in occasione delle riunioni annuali dell’organismo. Ogni anno, a seguito di accordi internazionali, l’UNESCO accoglie da tutto il mondo 30 nuovi siti, in particolare da paesi che non hanno ancora avuto alcuna iscrizione.
I CRITERI PER ENTRARE NEL PATRIMONIO DELL’UMANITA’
Per essere inclusi nei patrimoni mondiali i siti devono avere un valore universale e devono soddisfare almeno uno dei criteri fissati per la selezione.
Fino al 2004 i criteri erano solo sei in ambito culturale e quattro in ambito naturalistico. Dal 2005 esiste un insieme di 10 criteri.
Criteri di selezione:
I. rappresentare un capolavoro del genio creativo umano;
II. testimoniare un cambiamento considerevole culturale in un dato periodo sia in campo archeologico sia architettonico sia della tecnologia, artistico o paesaggistico;
III. apportare una testimonianza unica o eccezionale su una tradizione culturale o della civiltà;
IV. offrire un esempio eminente di un tipo di costruzione architettonica o del paesaggio o tecnologico illustrante uno dei periodi della storia umana;
V. essere un esempio eminente dell'interazione umana con l'ambiente;
VI. essere direttamente associato a avvenimenti legati a idee, credenze o opere artistiche e letterarie aventi un significato universale eccezionale (possibilmente in associazione ad altri punti);
VII. rappresentare dei fenomeni naturali o atmosfere di una bellezza naturale e di una importanza estetica eccezionale;
VIII. essere uno degli esempi rappresentativi di grandi epoche storiche a testimonianza della vita o dei processi geologici;
IX. essere uno degli esempi eminenti dei processi ecologici e biologici in corso nell'evoluzione dell'ecosistema;
X. contenere gli habitat naturali più rappresentativi e più importanti per la conservazione delle biodiversità, compresi gli spazi minacciati aventi un particolare valore universale eccezionale dal punto di vista della scienza e della conservazione. Dal 1992 le interazioni tra uomo e ambiente sono riconosciute come paesaggi culturali.
I SITI ITALIANI
“Incisioni rupestri della Valcamonica (1979) – “ Chiesa e convento domenicano di Santa Maria delle Grazie con L'ultima cena di Leonardo da Vinci, Milano (1980) - * Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e la Basilica di San Paolo fuori le mura (1980 -1990) - * Centro storico di Firenze (1982) . * Venezia e la sua Laguna (1987) - * Piazza del Duomo di Pisa (1987) - * Centro storico di San Gimignano (1990) - * Estensione del patrimonio di Roma ai beni compresi entro le mura di Urbano VIII (1990) - * Sassi di Matera (1993) - * Città di Vicenza e le Ville palladiane del Veneto (1994 - 1996) - * Centro storico di Siena (1995) - * Centro storico di Napoli (1995) - * Crespi d'Adda (1995) - * Ferrara città del Rinascimento e delta del Po con le delizie estensi (1995 - 1999) -* Castel del Monte (1996) - * Trulli di Alberobello (1996) - * Monumenti paleocristiani di Ravenna (1996) - * Centro storico della città di Pienza (1996) - * Palazzo Reale del XVIII secolo di Caserta, con il Parco, l'Acquedotto Carolino e il complesso di San Leucio (1997) - * Residenze sabaude di Torino e dintorni (1997) - * Orto botanico di Padova (1997) - * Duomo, Torre Civica e Piazza Grande di Modena (1997) - * Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata (1997)- * Villa romana del Casale, presso Piazza Armerina (1997) - * Su Nuraxi di Barumini (1997) - * Portovenere, le Cinque Terre e le isole di Palmaria, Tino e Tinetto (1997) - * Costiera amalfitana (1997) - * Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento (1997) - * Area archeologica e Basilica patriarcale di Aquileia (1997) -* Centro storico di Urbino (1998) - * Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano con il sito archeologico di Paestum e Velia, Roscigno Vecchia e la Certosa di Padula (1998) - * Villa Adriana a Tivoli (1998) - * Città di Verona (2000) - * Isole Eolie (2000) - * Assisi, la Basilica di San Francesco e altri siti francescani (2000) - * Villa d'Este a Tivoli (2001) - * Città tardo barocche del Val di Noto (Sicilia sud-orientale) (2002) - * Valle del Ticino Riserva della Biosfera (2002) - * Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia (2003) - * Necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia (2004) - * Val d'Orcia (Siena) (2004) - * Canto a tenore - Sardegna (2005) - * Il centro storico di Siracusa e la necropoli di Pantalica (2005) - * Le Strade Nuove e i Palazzi dei Rolli di Genova (2006)
LA LEGGE SUI SITI
LEGGE 20 febbraio 2006, n.77
Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella «lista del patrimonio mondiale», posti sotto la tutela dell'UNESCO.
Gazzetta Ufficiale N. 58 del 10 Marzo 2006