CATANIA: DUE SUGGERIMENTI AL GOVERNO

On. Giovanna Melandri

Ministro per le Politiche Giovanili e Attività Sportive

La tragica vicenda di Catania ha provocato una generale giusta indignazione con la richiesta di provvedimenti che il Governo opportunamente si appresta ad adottare.

Nell’emotività del momento nei commenti viene fatto risalire tutto ai cosiddetti “ultras”, anche in questo generalizzando fra “tifosissimi” e violenti mascherati da “tifosissimi”.

Non è così. Le riprese televisive dimostrano un’ampiezza della vicenda che va ben oltre, in particolare con la massiccia presenza di minorenni che ha negativamente stupito molti.

Tre gli “ingredienti”: i delinquenti organizzati, gli ultras tifosi, gli aggregati. L’azione dei primi, volontariamente delinquenziale e quindi da reprimersi con estremo rigore dunque come elemento di trascinamento dei secondi e dei terzi scossi dalla sconfitta interna in una partita accesa come è qualsiasi derby. Secondi e terzi artificialmente motivati dal FATTORE E. Si indica FATTORE E l’enfasi oggi dominante in qualsiasi settore ma una vera e propria valanga nei commenti calcistici in particolare televisivi. Liti da copione tra commentatori, minuziosissime analisi alla moviola magari per scoprire che nell’azione del gol c’era – o non c’era – un fuorigioco per 10 centimetri, e quindi per dire peste e corna all’arbitro. Moviola avanti e indietro per stabilire se il giocatore A è stato punito giustamente o ingiustamente per lo scontro col giocatore B. E via di questo passo, dimenticando che l’arbitro, con i segnalinee, non ha una moviola interna da consultare e poi non in diversi minuti con diverse ripetizioni ma un fischietto da mettere in bocca, o non mettere, decidendo in due-tre secondi. Il FATTORE E è motivo magari anche di esasperazione per chi vive con passione le sorti della squadra del cuore e psicologicamente i supporters avversari possono diventare nell’immaginario collettivo anche nemici.

Primo suggerimento di intervento da parte del Governo: ostracismo al Unitamente agli altri provvedimenti annunciati (Società, Stadi ecc.) si valuti anche questo aspetto. Il diritto di cronaca ha e deve avere un limite. Se non si può impedire la libertà di espressione anche quando diventa licenza e rischia di essere istigazione si può, anzi si deve, provvedere ugualmente. In un protocollo di intesa fra Istituzioni e Governo dello sport si preveda il divieto per qualsiasi tesserato, dirigente o giocatore, non solo di partecipare ma anche di rilasciare dichiarazioni per trasmissioni nelle quali il FATTORE E risulta l’elemento-base di attrazione dell’audience. L’obiezione di delicatezza del tema, reale, è superabile con l’affidamento della valutazione al riguardo all’Authority per le Garanzie nelle Comunicazioni sulla base dei principi stabiliti dalla stessa nella Delibera n. 165/06/CSP pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 280 del 1° dicembre 2006.

Secondo suggerimento di intervento da parte del Governo: pene pecuniarie e risarcimenti

La repressione può non piacere a settori della società, e magari anche del Governo, ma quando ci vuole ci vuole e in questa situazione ci vuole, come del resto hanno fatto in altri Paesi. C’è un modo che funziona di più rispetto al rischio, considerato nullo sulla base dei precedenti, di finire dietro le sbarre. Toccare il portafoglio. In due modi: da un lato con pene pecuniarie salate, dall’altro con rimborsi-danni d’ufficio se riguardanti beni pubblici e su richiesta per beni privati. Coinvolgimento solidale sulla base dell’associazione a delinquere. La semplice partecipazione a eventi tipo quello di Catania comporta la compartecipazione al risarcimento dei danni. Non solo, ma nessuna prescrizione al riguardo: il pagamento a rate – per i minori in carico ai genitori – deve proseguire sino ad estinzione, anche per tutta la vita se occorre. Distinti saluti

Comitato Cittadini Consumatori Valtellina

Comitato Cittadini Consumatori Valtellina
CCCVA