XI COSA INSEGNA LA FRANA DI MIGIONDO

Migiondo é una frazione del comune di Sondalo balzata martedì 6 novembre agli onori delle cronache per una consistente frana della razza di quelle intelligenti. Prima cosa ha evitato uno degli 85 Zubiani di Sondalo (secondi per numero solo ai Cossi e ai Ricetti) che visto quel che stava arrivando dall'alto si era messo a correre. In questi casi non bisogna correre in giù perché neppure Bolt, che i 100 metri li fa in meno di 10 secondi, riuscirebbe a sfuggire. Il guaio é che nella foga il nostro convalligiano era finito a terra pensando che di lì a poco sarebbe finito sottoterra. Il grande crap, sasso in italiano, dando prova di intelligenza non comune ha trovato il modo di passare senza massacrarlo, anzi senza neppure toccarlo. Un parente stretto del sassone, pure lui alquanto pesantuccio, ha voluto dare prova di non essere da meno. Si é dato agli edifici, dribblando le case e finendo in un fienile. Crap a parte il fronte della frana era di un 200 metri buoni per cui il Sindaco Grassi non ha trovato di meglio, giustamente, che di ordinare l'evacuazione. Una ventina gli evacuati, la maggior parte ospitata da partenti e amici.

Qualche riflessione.

Cominciamo a spiegare dove si trova Migiondo. Per chi sale verso l'Alta Valle prima di arrivare a Sondalo, a sinistra in alto, sul versante retico intorno a 1000 metri di quota ecco la frazione permanentemente abitata anche con qualche edificio nuovo. InfoSondalo lo descrive così: "Migiondo - situata nel punto in cui le forre si fanno più strette, è raggiungibile attraverso un ponte che supera il torrente Migiondo, vicino a quale si notano i resti di un antico mulino. La frazione è situata al limite vegetativo dei castagni, ed è circondata da boschi molto belli.

Sulla facciata di una casa, lungo la strada che porta alla Chiesa, vi è un affresco di Giovannino da Sondalo raffigurante la Madonna del latte e S. Antonio Abate. Gli appassionati di arrampicata sportiva possono cimentarsi in ardite scalate su una palestra di roccia naturale che domina la frazione.

I vecchi edifici testimoniano che non si é costruito con imperizia o incoscienza. Testimoniano anche che quel che non é mai successo nel passato può succedere domani. E questo non dal 1666 quando la mela in testa fece accendere la lampadina a Newton. Lui l'ha solo scoperta. La gravità c'era da prima, da molto prima, ed é quella che fa scendere le montagna al piano. Una lezione in definitiva per tutti quelli che ad ogni evento sono pronti a cercare il colpevole (che in alcuni casi c'é anche; in alcuni casi).

Alle spalle la Val del Migiondo di 4,150 Km chee dai 2100 metri scende sino agli 802.

C'é solo una cosa su cui é bene riflettere. Negli eventi, di qualsiasi tipo, da qualche anno capita di assistere a situzioni nuove. La chiesa che crolla, in toto o parzialmente, per una scossa neanche tanto forte lascia quantomeno perplessi. La frana che viene dove baite secolari attestano una storica immunità pure.

Un punto interrogativo.

Per i nostri convalligiani di Migiondo con lòa solidarietà la speranza che i tecnici accertino rapidamente la possibilità di rientro a casa.

Al signor Zubiani una domanda. Quando va, o é già andato, al Santuario della Madonna di Tirano ad accendere un cero, grosso, grosso?

CCCVa

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