Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina sulla insensata proposta di sopprimere Prefettura, Questura, Comando VV.FF. di Sondrio: LA PAZZIA DILAGA: LA FINANZIARIA VUOL SOPPRIMERE PREFETTURA, QUESTURA, VV.FF. DI SONDRIO. SERIE B PER NOI E ALTRE 13 PROV
Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina sulla insensata proposta di sopprimere Prefettura, Questura, Comando VV.FF. di Sondrio:
LA PAZZIA DILAGA: LA FINANZIARIA VUOL SOPPRIMERE PREFETTURA, QUESTURA, VV.FF. DI SONDRIO. SERIE B PER NOI E ALTRE 13 PROVINCE
Simultaneo attacco di tre virus: quello della mucca pazza, quello del burocratismo ottuso, quello di un vetero massimalismo centralista – Sondrio subordinato a Lecco, ma scherziamo? – Siamo Regione alpina in un arco alpino di 200 km con 3211,90 kmq di territorio, metà oltre i 2000 metri che alla serie B preferisce l’autonomia, quella tutto campo. E non è finita. Ma perché invece di queste idiozie a Roma non pensano a sfoltire i Ministeri dopo il decentramento di funzioni, e quindi di lavoro, che c’è stato? Il finale del giallo: chi è l’autore di questa pazzia?
I GERMI DELLA PAZZIA
Gran giorno il 13 maggio 1978! Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica viene pubblicata la “Legge 13 maggio 1978, n. 180 "Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori" che sancisce solennemente che i matti, in quanto tali, non esistono più. Chiusi i manicomi, parte notevole dei quali lo meritava in pieno, i non più matti fuori.
Ahimé, i germi della pazzia non conoscono il diritto e non seguono i dibattiti intellettual-scientifici in argomento. E così loro non vengono a sapere che non esistono. Non sapendolo continuano ad esistere e fino ai giorni nostri. La dimostrazione ci viene da qualche androne del Viminale dove si sono divertiti a combinarne una bella: l’art. 33 della Finanziaria, con qualche accenno in altri articoli.
L’ARTICOLO 33
Nei 217 articoli della Finanziaria c’è un po’ di tutto (molti sono …siluri al Premier!), ma questa volta ci fermiamo all’art. 33 che testualmente recita:
(Determinazione degli ambiti territoriali ottimali degli uffici periferici del Ministero dell'interno).
1. Con i regolamenti di cui all'articolo 32, comma 1, sono altresì determinati gli ambiti territoriali ottimali per l'esercizio delle funzioni di competenza degli uffici periferici del Ministero dell'interno, di cui all'articolo 15, comma 2, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, tenendo conto dei seguenti criteri direttivi:
a) semplificazione delle procedure amministrative e riduzione dei tempi dei procedimenti e di contenimento dei relativi costi;
b) realizzazione di economie di scala, evitando duplicazioni funzionali;
c) ottimale impiego delle risorse;
D) DETERMINAZIONE DELLA DIMENSIONE TERRITORIALE, CORRELATA ALLE ATTIVITÀ ECONOMICHE, AI SERVIZI ESSENZIALI ALLA VITA SOCIALE, ALLA TUTELA DELL'ORDINE E DELLA SICUREZZA PUBBLICA, ALLE REALTÀ ETNICO-LINGUISTICHE, NONCHÉ ALLA POPOLAZIONE RESIDENTE CHE NON DEVE ESSERE INFERIORE A 200.000 ABITANTI;
e) ponderazione dei precedenti criteri, con riguardo alle specificità dell'ambito territoriale di riferimento, anche in relazione alla prossimità dei servizi resi al cittadino.
Per quanto riguarda il riferimento all’art. 32, comma 1, si tratta di:
“
1. Al fine di razionalizzare e ottimizzare l'organizzazione delle spese e dei costi di funzionamento dei Ministeri, con regolamenti da emanare, entro il 30 aprile 2007, ai sensi dell'articolo 17, comma 4-bis, della legge 23 agosto 1988, n. 400, si provvede:
….omissis….
c) alla rideterminazione delle strutture periferiche, prevedendo la loro riduzione e, ove possibile, la costituzione di uffici regionali o la riorganizzazione presso le prefetture-uffici territoriali del Governo, ove risulti sostenibile e maggiormente funzionale sulla base dei princìpi di efficienza ed economicità a seguito di valutazione congiunta tra il Ministro competente ed il Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, attraverso la realizzazione dell'esercizio unitario delle funzioni logistiche e strumentali, l'istituzione dei servizi comuni e l'utilizzazione in via prioritaria dei beni immobili di proprietà pubblica;”
LE STRUTTURE MORIBONDE
Quali sarebbero le strutture periferiche condannate a morte? Il riferimento è al D. L.vo 300/1999 e quindi L'organizzazione periferica del Ministero è costituita dagli Uffici territoriali del governo di cui all'articolo 11 (dizione esatta: “La Prefettura assume la denominazione di Prefettura-Ufficio territoriale del Governo.”), anche con compiti di rappresentanza generale del governo sul territorio, dalle Questure e dalle strutture periferiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Prefetto, Questore, Comandante Vigili del Fuoco e loro uffici addio. Almeno l’autore ignoto del Viminale così vorrebbe, ma l’oste, quello dei conti, che ne pensa?
LE PROVINCE MORIBONDE
Se devono essere le province con meno di 200.000 abitanti – e chi ha stabilito e come questo limite? - eccole in fila, partendo dal basso, dalla meno popolata che è Isernia con 89.852 abitanti. Seguono, all’insù Aosta, Gorizia, Rieti, Oristano, Verbano-Cusio-Ossola, Vibo Valentia, Crotone, Vercelli, Sondrio, Enna, Biella, Massa Carrara, Lodi. Per un pelo se la cavano Matera, Imperia, Asti, Belluno.
SONDRIO SOTTO LECCO? MA PER PIACERE!!!
Sondrio dovrebbe far capo a Lecco. Nulla contro i lecchesi, per carità, ma pensare al Prefetto di Lecco, o al Questore, o ai VV.FF. che devono fare circa 200 km per arrivare in cima alla provincia di Sondrio è un insulto all’intelligenza. A Roma oltre al buon senso evidentemente latita anche la conoscenza della geografia e del territorio, ma ci sarà occasione di parlare, a voce molto forte.
CONTRO I PREFETTI
Ricordiamo che contro i Prefetti c’era un tempo, e in maniera secca, la sinistra in genere. Da quando è sorta era contro anche la Lega. Diverse motivazioni e finalità. La sinistra in quanto per sua natura ed esplicita linea politica centralista. La Lega in quanto federalista e quindi per il decentramento, i Prefetti rappresentando il potere centrale. Erano però posizioni generaliste. Se ci sono strutture da abolire le si aboliscano tutte non 14 e 89 restano.
I TRE VIRUS DEL VIMINALE
Gli autori di questa invereconda maialata possono essere di tre tipi ma dell’unica famiglia dei virus.
Il primo Quello della mucca pazza con i germi penetrati al Viminale.
Il secondo virus è quello del burocratismo ottuso, naturalmente sordo a tagliare personale nei Ministeri dopo che le funzioni, e quindi il lavoro, è stato decentrato a Regioni ed Enti Locali ma pronto a tagliare – ma non sarà così data la modestia degli addetti nelle 14 sedi “moribonde”
Il terzo è quello di un vetero massimalismo centralista che viene da lontano ma resiste disperatamente a sinistra.
Quale di queste tre cause è la più probabile? Potrebbe esserci un mix di tutte e tre
LA LEGGE 180
Vien buona la legge 180. Individuati gli autori procedere con i TSO (trattamenti sanitari obbligatori) e il primo interessato in questo senso sarebbe lo stesso Prodi, perché cose come queste e come tante altre della Finanziaria (compresa la misura di cui nessuno si è accorto che dà ai ricchi e ricchissimi e toglie ai poveri e poverissimi, e lo dimostreremo), sembrano proprio dei siluri mirati, in un momento particolare per il Premier e la sua unica speranza: il Partito democratico.
IL FINALE DEL GIALLO
Il finale del giallo. Osiamo sperare che nessuno dei “Capi”, dal Ministro Amato al Vice Ministro, ai Sottosegretari abbiano visto questa schifezza. Meglio passare per superficiali che per complici o addirittura per autori. Gli indiziati cui inviare il virtuale avviso di garanzia perché possano difendersi se non c’entrano comunque sono il Ministro Giuliano Amato, il Vice Ministro: Marco Minniti (funzionario di partito DS di Reggio Calabria), i Sottosegretari: Marcella Lucidi (avvocato di Roma, DS), Ettore Rosato (assicuratore di Trieste, Margherita), Alessandro Pajno (consigliere di Stato), Franco Bonato (Tesoriere nazionale del PRC).
Svelino chi è l’assassino/a delle, per stare alla legge, strutture periferiche del Ministero dell’Interno. Siamo tutti curiosi di saperlo, anche per metterlo, giustamente, alla gogna.
AUTONOMIA
In quel di Tirano, venerdì 6 ottobre, un gruppo di valentuomini ma anche con il gentil sesso si è scambiato le idee per come impostare un discorso sull’autonomia se la folle idiozia dell’art. 33 andasse avanti.
NON E’ FINITA
Non si creda che sia finita. L’articolo successivo ne ha anche per altri settori. Ed è pazzesco pensare che una così ampia ristrutturazione della macchina dello Stato venga fatta improvvisando, senza adeguata preparazione, senza confronti di ogni tipo, con spirito di un centralismo dirigista che pensavamo, a torto, defunto.
Proseguiremo nel merito.
Per il CCCVa: Alberto Frizziero
Sondrio 7 ottobre 2006