CASA DELLO STUDENTE: "DISCRIMINATORIO" (!!!) CHIEDERE NEL BANDO LA CITTADINANZA ITALIANA

Condannata la Provincia di Sondrio per il bando dell'anno scorso che comunque non aveva concorrenti di nazionalità straniera

Il CCCVa è costretto ad interrompere la pausa dovuta alle ferie per la notizia della grave 'discriminazione', - almeno secondo il Tribunale di Milano, prima sezione civile, adito da 'Avvocati per niente' e 'Naga', - secondo cui l'inserimento della cittadinanza italiana fra i requisiti richiesti costituiva illecita discriminazione nei confronti degli studenti universitari stranieri, nessuno dei quali peraltro aveva fatto domanda.- 'discriminazione' commessa dalla Provincia di Sondrio nel bando dello scorso anno per la concessione degli alloggi in Milano agli studenti universitari valtellinesi.

Una discriminazione che non ha nulla a che vedere con quella usata in molti Paesi ad esempio nei confronti delle donne (quella adultera, diversamente dal partner, viene lapidata) oppure, sempre ad esempio, nei confronti di chi compie un atto criminale come la semplice detenzione di una Bibbia punibile con la galera. Una discriminazione, quella della Provincia, ben più grave. Si pensi che nel bando anzidetto la Provincia ha osato criminalmente inserire fra i requisiti degli studenti aspiranti all'alloggio nientepopodimeno che 'la cittadinanza italiana' !!!

Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina ricorda che gli alloggi a Milano sono stati realizzati dalla Provincia con il provento della vendita della colonia marina di Borghetto S. Spirito e che la spesa annuale a suo carico è motivata dall'andare incontro agli studenti valtellinesi che sono fra i pochi lombardi distanti dalle università. Per contro se c'è qualcuno che risiede da anni qui ed è senza cittadinanza italiana il minimo che si può dire è che non abbia alcuna intenzione di integrarsi magari con l'intento di concludere gli studi e tornare nel suo Paese. Aspirazione legittima ma allora il conto lo paghi il suo Governo e non i valtellinesi. Episodi di questo genere non sono espressione della cultura dell'accoglienza bensì della deformazione ideologica della cultura dell'accoglienza. Ricordiamo le vivacissime reazioni al provvedimento del Ministro dell'Interno che aveva rispedito in Africa i clandestini appena arrivati a Lampedusa. A parte il fatto che la stragrande maggioranza degli italiani questa misura l'hanno intelligentemente condivisa sta davanti agli occhi di tutti lo stop intervenuto delle traversate, degli sbarchi a Lampedusa e, soprattutto, delle tragedie del mare.

Quanto ai giovani del PD che hanno espresso il plauso alla decisione pensino a quel loro coetaneo valtellinese cui magari capiterà di perdere l'alloggio perché prima di lui è arrivato quello che non si è integrato e che non si integrerà…

CCCVa

PS A chi plaude alla sentenza, e ce ne sono seppur non molti, la sfida a lottare sì ma non a senso unico contro le discriminazioni OVUNQUE esse si manifestino come da citazioni precedenti. La cultura dell'accoglienza è ben altra cosa. La loro è una ideologica deformazione della cultura dell'accoglienza. (Che la sentenza abbia applicato leggi esistenti non importa ai fini del giudizio che resta fortemente critico nel vedere che unilateralmente e senza diritto di reciprocità bisogna 'calare le braghe' al punto di non poter neppure mettere in campo la cittadinanze italiana - ndr)

Sorridendo un'aggiunta. Discriminazione è però anche una sorta di 'insofferenza', da parte dei soliti (non tanto) ignoti nei confronti del CCCVa perché evidentemente dà loro fastidio. Seraficamente il CCCVa continuerà, assicuriamo, dato che in democrazia pare proprio che contino le idee, da chiunque espresse (CCCVa).

CCCVa
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