SONDRIO, COSI' NON VA: I lampioni spegnimoccolo - Settimo ponte - Il sottopasso - Le strisce rosse - Dulcis in fundo i 500.000 €uro - Disastrosa chiusura del Lungomallero 12.6.30.25

Il lettore

"E. S. Frizziero.

Ho letto sul Giorno la sua critica ai nuovi lampioni che hanno cambiato faccia al Mallero. C'è una cosa più importante. Il sottopasso di Via Ventina andrebbe chiuso per evitare i pericoli. Passavo di là con la precedenza che dà la freccia bianca quando è arrivato dall'altra parte un motociclista che è riuscito a fermarsi a 10 cm dal mio paraurti. Nessun danno ma un grosso spavento per chi era in macchina con me. Non si capisce perchè sia stato fatto un bellissimo ponte lasciando il sottopasso com'era cinquanta anni fa quando, dice mia mamma, di lì passava chi andava "a Riccione" e non più di tre veicoli al giorno. Lasciare la situazione com'è è un rischio. L'Associazione dei consumatori di cui è lei il presidente dovrebbe intervenire sul Comune chiedendo la chiusura fino a che non si provvederà.

Distinti saluti

(lettera firmata)"

Premettiamo si tratta di un Comitato di cui non ne sono Presidente. Poi un dato generale. Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina è stato recentemente sollecitato da diverse persone, quasi da corona del rosario, per diverse cose che hanno una loro oggettiva importanza. Sta bene e ne diamo ampio risalto, ma le lamentele andrebbero indirizzate agli amministratori comunali, no?

I lampioni spegnimoccolo

Questione lampioni sul Lungomallero. Era stato un giornale a chiederci una valutazione e lì avevamo scoperto di essere in buona e numerosissima compagnia. La sostituzione degli splendidi globi fatta dall'ASM, Presidente Campodoni e d'intesa con la Soprintendenza oltre che con il Sindaco Buzzetti, infatti non piace. Si tratta di "spegnimoccolo", del tipo di quelli che erano usati in chiesa per spegnere le candele in alto, così come nel palazzi prima dell'avvento della elettricità. C'é stato chi ha difeso il Comune dicendo che è un obbligo di legge. Intanto una legge nazionale non esiste e solo qualche Regione ha dato delle regole con il fine di ridurre l'inquinamento luminoso. Ora se si fa un impianto nuovo è giusto farlo bene. Se un impianto c'é si può anche lasciarlo visto che l'inquinamento prodotto è minimo e ci sono in giro ben altre fonti inquinanti. Quei soldi potevano essere impiegati per altro. Di cose da fare ce ne sono tante, e prioritarie.

Settimo ponte

Il giorno dopo l'apertura del settimo ponte una abitante della zona ci ha fermato lamentando la segnaletica dello stop su Via Torelli in posizione arretrata per far passare la pista ciclabile trascinandoci là quasi a viva forza. Pericolo grave perchè dallo stop non c'era nessuna visibilità. Ne abbiamo scritto subito ma il pericolo è stato segnalato da molti Il Comune è intervenuto, questa volta tempestivamente, cambiando tutto, A parte le critiche ("ma non potevano pensarci prima?"" e simili) quantomeno il problema è stato sistemato. Parzialmente. Non è il massimo.

Il sottopasso

La proposta di chiusura appare eccessiva. Sono arrivate le barre riflettenti a strisce verticali ma ci vorrebbe ben altro. Qualcuno suggerisce addirittura un semaforo "intelligente", di quelli con le spire che danno priorità ai veicoli provenienti dalla parte più trafficata.

E' pacifico che occorre allargare. Il progetto, persino con l'autorizzazione delle Ferrovie, c'è. Basta adeguare i prezzi. Poi i soldi. E ancora la gente: "non era proprio possibile trovarli prima visto che la decisione di fare il ponte risale a parecchi anni fa?".

Le strisce rosse

Siamo stati interessati anche noi sul tema trattato da "Il Giorno" delle strisce rosse all'angolo tra Via delle Prese e il Lungomallero Diaz. Una vistosissima segnaletica orizzontale a strisce bianche e rosso incrociate segna il passaggio di pedoni e ciclisti. Siamo infatti sulla direttrice centro-Parco Bartesaghi. Ci viene segnalato, e l'abbiamo verificato, che il tratto zebrato, attraversata la via, non prosegue perchè lo spazio residuo è riservato al traffico veicolare in salita, transito riservato ai numerosi residenti. Altre soluzioni, si dice, non se ne vedono salvo tagliare la pianta e sloggiare le cinque auto che parcheggiano (sollevando le ire degli interessati!).

Dulcis in fundo i 500.000 €uro

Dulcis in fundo: è ancora il lettore che ci ha mandato la sua lettera che torna alla carica. Il motivo: non l'aveva ancora vista pubblicata, come gli avevamo garantito, ma ne ha approfittato per rincarare la dose: "Ho trovato i soldi! Ho scoperto che il Comune vuole spendere 500.000 €uro per fare una pista ciclabile fino al Trippi. A fianco della strada una pista è già segnata e abitualmente percorsa dai ciclisti. Si mettano delle protezioni che richiedono pochi soldi ed ecco che ci sono quelli che servono per allargare il sorttopasso".

Più che a noi la proposta va fatta al Comune, anche perchè magari quei soldi ci sono per piste ciclabili e non per altro. Se una riflessione ha da farsi qualche pensierino viene spontaneo. Nella crisi in cui siamo destinare mezzo milione di €uro a un opera non certo prioritaria, non certo essenziale, lascia perplessi. Van bene le bici (ci andiamo anche noi) ma ci sono anche pedoni e automobilisti visto lo stato delle strade cittadine piene di ripristini che neanche tanto alla lunga cedono, di buche ecc. (in Via Meriggio qualcuno ci ha rimesso qualcosa della sua auto e, fra l'altro, non sapeva che avrebbhe potuto chiedere il risarcimento al Comune che peraltro è assicurato).

Disastrosa chiusura del Lungomallero

L'ultima cosa l'accenniamo solo. Nei programmi a breve c'è leliminazione del passaggio a livello del Lungomallero Cadorna. Se si facesse come, in ordine cronologico, è stato fatto in passato bene (Caimi, nuovo. Fiume, allargato. Sottopasso pedonale di stazione nuovo, Parolo allargato, Sottopasso pedonale di collegamento della stazione con il Campus nuovo). In Via Bonfadini è stato chiuso il PL realizzando un sottopasso pedonale ma con un'alternativa a latere. Si vuole invece fare soltanto un sottopasso pedonale. A parte l'assenza di alternative e la chiusura cieca del Lungomallero oltre Via Mazzini la ruttura di continuità del Lungomallero appare improvvidamente disastrosa. Basta che si pensi alla calamità del 1987. Siamo curiosi di vedere quali professionisti si prendano la responsabilità di firmare il progetto, quali funzionari, secondo competenze, di autorizzarlo! Ma anche quali amministratori di approvarlo. Diciamo questo perchè i soldi, quelli che ci sono, hanno da servire per eliminare la strozzatura di Via Ventina.

CCCVa

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