Sondrio 2 X. CCCVa INFORMA: L'ASINO CHE VOLA: ELIMINANDO PROVINCE SI RISPARMIA (LA TOPICA DI CONFESERCENTI)

Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina riprende e diffonde questo significativo commento:

Un tempo, quando si era ragazzi, ogni tanto veniva evocato quel mitico 'asino che vola', che era una sorta di Buzzattiano 'Deserto dei Tartari' formato mignon. Ce lo ha fatto venire in mente la Confesercenti, chissà da chi e come ispirata, ed in particolare una sua nota che non sappiamo se frutto di abissale ignoranza oppure di consapevole presentazione di una strumentalizzazione all'insegna del fine che giustifica i mezzi. Per inciso una posizione che sottoposta a referendum degli associati verrebbe sicuramente sepolta da una quasi unanime rivolta.

In coincidenza con le riunioni dei Consigli delle Autonomie Locali, o organi simili nelle regioni che non hanno ancora istituito i CAL, che si terranno fra domani 2 ottobre e dopodomani, scende in campo l'organizzazione minoritaria dei commercianti a cui non va che 17 amministrazioni locali, tra Province e Regioni abbiano fatto ricorso con "un fronte che, peraltro, si salda con i non sopiti tentativi di rivedere il riordino per via politica, prospettando esenzioni ed eccezioni a fronte di pretese specificità territoriali",

"DI PRETESE"?

I responsabili di Confesercenti Sondrio spieghino la loro posizione ai valtellinesi e valchiavennaschi, in particolare ai loro associati ma spieghino anche ai loro capi romani quali siano le specificità territoriali che non hanno confronti in tutta Italia e neppure in altri Paesi europei.

Ciò premesso esilarante apparirebbe il seguito se non fosse che si tratta di questione seria che tutti noi abbiamo affrontato non per slogan ma con fior di pezze giustificative:

"Meglio sarebbe, come Confesercenti suggerisce ormai da anni, per evitare l'ennesimo pasticcio, procedere a un'abolizione in toto delle province, il cui disavanzo di circa 500 milioni di euro corrisponde al 12% del disavanzo complessivo delle amministrazioni locali. Facendo salvi i livelli occupazionali e ridistribuendo personale e funzioni svolte tra comuni e Regioni, l'abolizione delle province porterebbe a un risparmio di spesa immediato stimabile in 4,5 miliardi, concentrato nel taglio degli stipendi dei 3.853 politici, che ci costano 434 milioni di euro (in media 115mila euro ciascuno), nel comparto dei consumi intermedi e, indirettamente, nei drastici tagli ai 1.045 organismi partecipati dalle province. Altri ingenti risparmi si potrebbero realizzare attraverso un graduale riassorbimento dei 63.000 dipendenti provinciali, che attualmente pesano per 2,3 miliardi annui, nella pubblica amministrazione, per mezzo del blocco del turnover e di mancate o ridotte nuove assunzioni"

Non c'é neppure bisogno di fare commenti di fronte a un simile esempio di superficialità. C'é solo da dare un consiglio al rappresentantre locale della Confesercenti ( info@confesercenti.so.it ), posto che non si sia dimesso dopo avere letto la nota di cui sopra. Vada in Provincia e si faccia dare i dati. Del disavanzo, che non c'é. Del risparmio di spesa che non ci sarebbe. Del costo dei "politici" enormemente inferiore di quello dichiarato e chissà da chi suggerito. Del risparmio che si avrebbe degli organismi partecipati che non si sa da dove verrebbe. Le cariche degli amministratori sono infatti onorifiche , le funzioni sono le stesse, salvo che non si intenda, e sarebbe il colmo, tagliare i servizi. Quanto ai 63.000 dipendenti provinciali da ridurre e poi eliminare l'obiettivo potrebbe essere raggiungibile ma contemporaneamente, le funzioni richiedendo qualcuno che vi provveda, ce ne sarebbero non 63.000 ma di più in Comuni e Regioni per via della eliminazione dei vantaggi di scala.

Il tragico é che gli oppositori delle Province sono convinti di quel che dicono! Ma vadano una buona volta a vedere come stanno realmente le cose, in particolare distinguendo fra dove c'é la possibilità del risparmio (città metropolitane e magari qualche Provincia allegramente amministrata) e la maggior parte delle altre che sanno cosa vuol dire servire le comunità come Ennte intermedio.

Annotazione conclusiva. Vari soggetti anti-Provincia continuano a girare intorno al problema dei dipendenti, come se oggi stiano a scaldare le sedie. Stupisce al riguardo il silenzio dei sindacati ed anche la mancanza di iniziative quantomeno per esigere che del problema si parli seriamente, anche con tagli, se servono e se sono documentati smettendola però con questa manfrina secondo cui, appunto, la gente scalda le sedie, gira i pollici e legge il giornale.

CCCVa

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