L'AUTOSOSPENSIONE DEL COORDINATORE DI FORZA ITALIA PASSAMONTI
Fa parlare l'autosospensione del coordinatore provinciale di Forza Italia dr. Silvano Passamonti in relazione all'indagine sugli appalti sulla quale finora si sono avute esclusivamente informazioni - se tali o con deformazioni si vedrà - di natura giornalistica. C'è anche chi vorrebbe le sue dimissioni dagli incarichi istituzionali che ricopre, in particolare Presidente della C.M. di Morbegno e Vicepresidente dell'ALER.
Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina privilegia, come dovrebbe fare chiunque, la dignità delle persone. Qualora vengano acclarate responsabilità vi sia la gogna e magari l'ergastolo (in Valtellina con l'aggiunta dell'esilio), ma solo a responsabilità accertate o comunque in base a notizie ufficiali di Palazzo di Giustizia. Finora invece, e non è la prima volta, il processo è stato esclusivamente mediatico ed anche non privo di risvolti grotteschi come quello della Val Pola. Il relativo appalto, su progetto non valtellinese, ha visto ribassi che partivano dal 33% sino ad arrivare al 56%. Pur senza entrare nel merito resta difficile pensare che le imprese si mettano d'accordo per fare ribassi astronomici. Sarebbe credibile l'intesa SOLO se fossimo sì al 56% ma di aumento e non di grottesco ribasso…
- Fantasie a parte, le dimissioni da incarichi istituzionali sono un'esigenza etica ove e quando siano dimostrate responsabilità effettive.
- Sono una pretesa invereconda ove le dimissioni vengano richieste in base ai se, ai ma, ai si dice, ai presunti eccetera arrivati chissà come e comparsi sui giornali, alla Don Basilio di Rossini.
Esemplare e significativo in proposito il ricordo - sostiene il CCCVa - di quanto successo a Giuseppe Adamoli poi tornato in Consiglio Regionale, stimatissimo da tutti allora ed oggi. Venne incarcerato a dicembre del 1992 tre o quattro giorni prima di diventare Presidente della Regione per supposte irregolarità in una Casa di Riposo di cui era stato consigliere. Dimessosi dal Consiglio, ci vollero anni per il processo che accertò inequivocabilmente che era stata tutta una bufala. Gli fu restituito l'onore ingiustamente vilipeso ma dopo, e non certo tutto quello che aveva perduto allora.
E' bene ricordarsene. E vale per il dr. Passamonti come per chiunque altro oggi e domani.
Per il CCCVa: Alberto Frizziero