Minestre Knorr (ma anche tanti altri prodotti): sulle etichette non basta dire chi distribuisce. Vogliamo sapere anche il luogo di produzione!
Spett. Knorr (Unilever Italia) Corso Europa 24 - 20010 Inveruno
(MI)
e, all’attenzione, personale, o di staff, di:
- Dott. UMBERTO RONDANI, Presidente UNILEVER ITALIA
- Dott. Pier Mario VELLO - Amministratore Delegato. UNILEVER
ITALIA SPA
Sondrio 30.10.2005
Oggetto: Indicazione luogo di produzione delle minestre Knorr
Premessa
In premessa le scuse “ai quartieri alti” per l’invio anche a
loro della presente su una questione per essi marginale (utile
comunque a chiarire cosa si fa ai vari piani aziendali), ma
l’esperienza del nostro Comitato non è felice se il destinatario
è il solito “ufficio clienti” o “l’ufficio RP” e simili, mentre
è sempre stata positiva, eccetto nel caso di una sola società,
la S.Benedetto spa, qualora i nostri destinatari siano anche
Presidente o Amministratore Delegato o Direttore Generale.
Analogamente nel settore pubblico, non solo Ministeri ma anche
Ministro o Sottosegretario o Direttore Generale competente, e
simili. Abitualmente non succede. E così alcune cose, anche
marginali ma in realtà importanti, restano sconosciute “in alto
loco”.
Il nuovo Codice del consumo
L’entrata in vigore del DECRETO LEGISLATIVO 6 settembre 2005, n.206,
Codice del consumo, a norma dell'articolo 7 della legge 29
luglio 2003, n. 229. (GU n. 235 del 8-10-2005- supplemento
ordinario n.162) richiede a molti soggetti, fra i quali,
modestamente anche il nostro Comitato, di acuire l’attenzione
non con un approccio di eccessiva fiscalità ma con la necessaria
determinazione là ove si registrino situazioni anomale, talora
apparentemente marginali e magari contrassegnate da un rispetto
formale di legislazione e normativa regolamentare che lascia
interrogativi invece sotto il profilo sostanziale.
La Vostra dizione
Nelle Vostre buste di minestre liofilizzate figura la dizione
“distribuito da Knorr C.so Europa 24 20010 Inveruno (MI)”. (Un
inciso marginalissimo ma segno di non grande attenzione: lo
spazio c’è per scrivere “Corso” e non un’abbreviazione che non
ha altra ragione se non quella di attestare un segno di
trascuratezza). Con tale dizione comunque siete formalmente in
regola con quanto prescrive la legge, sia essa la precedente o
l’attuale.
Per quale arcana ragione…
Il consumatore diligente si chiede – e noi chiediamo a Voi – per
quale arcana ragione non mettete il luogo di produzione, così,
ad esempio, come fate per i dadi da brodo, per i quali su un
loro involucro si legge: “Prodotto da Knorr Corso Europa 24
20010 Inveruno (MI) Stabilimento di Sanguinetto (VR) Via Roma,
23”.
Non è questione secondaria. Esempio Cina.
Non è questione secondaria. Consumatori da sempre delle Vostre
minestre, anche quelle con ricette diverse acquistate in Spagna,
Francia, Germania, Svizzera (in particolare la Coeur d’avoine
che stranamente manca in Italia) non esiteremmo un solo secondo
a cessarne il consumo, e a fare proseliti, ove emergesse, a
titolo di esempio, che alcune di queste, o loro ingredienti,
vengono dalla Cina. Sapendolo. Ma può essere la stessa cosa
anche non sapendolo, non avendo neppure l’indicazione precisa
del luogo di produzione.
Invece la Star…
Abbiamo acquistato le minestre Star di cui non siamo abituali
consumatori. Sulla busta, graficamente molto simile alla Vostra,
non c’è una dizione uguale o simile alla Vostra. Ce n’è una
maggiormente rispettosa nei confronti dei propri clienti: “Sede
e stabilimento Via Matteotti 142 20041 Agrate Brianza (MI)”. A
36 km di distanza dalla Vostra sede ma, sotto il profilo della
comunicazione, loro molto più vicini ai consumatori..
Gli stessi interessi
Superfluo precisare che i nostri interessi personali nella Star
sono esattamente uguali a quelli nella Knorr, vale a dire
nessuno. Abbiamo quelli di carattere generale. Da perseguire.
Non c’è solo l’aspetto formale
Sodalizi, associazioni, Circoli, Enti come il nostro Comitato
badano ovviamente al rispetto delle norme vigenti che
generalmente non manca, soprattutto dalle aziende con produzioni
e marchi consolidati, come il Vostro. Non c’è però soltanto
l’aspetto formale ma anche quello sostanziale, se vogliamo
quantomeno in termini di opportunità.
Si chiede cortesemente conto
In questa logica si chiede cortesemente conto di questa arcana
carenza.
Converrete che il consumatore responsabile, a parità di
affidabilità generale di due aziende concorrenti e di
sostanziale equivalenza in termini di qualità, può orientare la
scelta verso il prodotto che non ha la dizione generica
“distribuito da…” ma quella esauriente come è per i Vs. dadi
dianzi citati o per le minestre Star.
C’è chi preferisce i prodotti nazionali
Converrete che chi si dove occupare di queste cose abbia il
dovere di orientare i consumatori verso i prodotti più
approfonditamente illustrati. In fin dei conti c’è chi, ad
esempio, desidera acquistare soltanto prodotti nazionali: mele
di Valtellina o del Trentino e non quelle greche, ortofrutta di
Romagna o del Sud e non di Israele, Nuova Zelanda, Sudafrica (lo
si legge negli ipermercati; persino ravanelli della Florida!).
Magari anche minestre liofilizzate di Castiglione delle Stiviere
o di altre località sempre italiane. Se poi si volesse la dianzi
citata “Coeur d’avoine”, evidentemente la si compra solo in
Svizzera – ma dove sarà prodotta? A Thayngen c’è il Servizio
Knorr e non, così pare, lo stabilimento di produzione -.
Per indicare come la nostra posizione sia assolutamente seria e
obiettiva, nell’illustrare sul giornale che ospita il CCCVa (
www.gazzettadisondrio.it ) la questione oggetto della presente
nota non mancheremo di sottolineare, come verificabile da
chiunque, la leggibilità. Le ridotte dimensioni della confezione
dei dadi e quindi del corpo tipografico sul fondino in colore
non vanno a scapito della chiarezza come invece purtroppo è per
altri prodotti di largo consumo nei quali le combinazioni di
font, del loro colore, dei fondini sono tali da richiedere occhi
di falco e quindi in modo non compatibile con la legge.
Per doverosa correttezza
Per doverosa correttezza precisiamo che una eventuale Vostra
risposta verrà pubblicata e divulgata, così come l’assenza di
risposta entro un ragionevole tempo tecnico (anche se potrebbe
essere “a stretto giro di posta” si bada alla sostanza e non
alla forma e quindi i 2/3 giorni possono essere anche 10…).
In attesa di cortese riscontro, distintamente
CCCVa -
Comitato Cittadini Consumatori Valtellina (seguono
riferimenti)
GdS 30 X 2005 -
www.gazzettadisondrio.it