ARGOMENTI PROPOSTI DA Mario PULIMANTI: 1) PENSIERI ESTIVI 2) ANCORA PENSIERI 3) LE AGEVOLAZIONI DELLA CHIESA

1) PENSIERI

Sabato mattina. Il sole già splende, il cielo è azzurro e un vento

fresco scuote rumorosamente le insegne degli stabilimenti. Sto

passeggiando verso il porto, dopo aver sorseggiato con calma una tazza di caffè sul balcone e dato una scorta ai quotidiani. Mi sono svegliato presto. Ieri sera, quasi all'una, dopo aver mangiato gli spaghetti cacio e pepe e aver bevuto un goccio di vino, sono andato a letto pieno di pensieri strani. E allora non sono riuscito a dormire. In parte era colpa del bruciore allo stomaco per aver mangiato a quell'ora tarda e in parte è stata colpa dei sogni inquietanti che ho fatto nei brevi istanti in cui mi sono appisolato. Mi sono svegliato diverse volte di

soprassalto, con il cuore che mi batteva all'impazzata e vaghe e brutte immagini che scivolavano lungo i viscidi pendii del mio subconscio. Sono rimasto sdraiato a fare respiri lenti e profondi, finché non sono riuscito ad addormentarmi prima che mi svegliasse una telefonata. Da favola: avevano sbagliato numero! Annuso l'aria, umida ma abbastanza fresca per questo periodo dell'anno, e dò un'occhiata all'orologio. Le sei e mezzo. Sembra che sarà un'altra bella giornata; e molto lunga, per giunta. Ricordi, sensazioni, cose così. Non so perché.

Ripenso a quando, da bambino, giocavo a Collevecchio. Un nostro vicino, amico di mio nonno, mi offriva sempre dei dolci appena sfornati dalla moglie. Era un uomo alto e tarchiato, largo quasi quanto era alto, ma muscoloso e sano. Indossava spesso uno stretto gilet sulla camicia e un paio di ampi pantaloni. Forse allora non avrà avuto più di quaranta anni, ma il lavoro dei campi lo aveva invecchiato, come dimostravano le rughe profonde e la pelle ruvida sul suo volto robusto. Penso al

lavoro. Ho lavorato in una direzione per venti anni. Poi sono stato trasferito in un altro ufficio. Da dieci. Dal momento che il

dirigente del mio vecchio ufficio era andato in pensione due anni prima, era stato mandato una reggente, una sostituta temporanea. Qualcuno aveva mormorato che avrei dovuto prendere io quel posto, ma so che non sarebbe mai potuto accadere. Forse agli occhi di chi comanda appaio come una mina vagante. O forse non ho sponsor. Inoltre non desidero

trovarli. L'attuale reggente è fredda e distaccata. Una donna ambiziosa che ha fatto carriera grazie a piani per le promozioni accelerate, corsi di informatica e, secondo alcuni, anche grazie alla politica delle conoscenze. Mi rammento che proprio di questo ho parlato ieri con un giovane collega. Uno che viene preso sempre in giro senza alcuna pietà. Hanno una vena maligna gli altri miei colleghi. Sarà probabilmente per il suo look. Ieri, per esempio. Indossava una giacca di velluto a coste verde bottiglia, con le toppe di pelle sui gomiti e un paio di pantaloni marroni un tantino consumati, sempre di velluto,

nonostante il caldo. Aveva la cravatta annodata male e il colletto

della camicia ripiegato all'insù dalla parte destra. Dal taschino

della giacca spuntava una sfilza di penne e matite. Sul volto il colorito terreo proprio di chi non passa molto tempo all'aria aperta. Mi siedo su una panchina. Dal vicino bar arrivano le notizie del radiogiornale. Sta parlando Pierferdi. Ho chiesto il voto agli elettori per il centrodestra e per me questo è un dato sacro. Ma farò tutto il possibile perché il centrodestra cambi la leadership di Silvio Berlusconi. E' determinato Pier Ferdinando Casini durante questa intervista su GR1. L'ex presidente della Camera sta sottolineando che il ruolo dell'Udc è alternativo alla sinistra. Il Partito Democratico si rivolge ad un'altra casa, a quella del socialismo europeo. Noi abbiamo fatto una scelta ben diversa. In questo momento a Casini stanno chiedendo cosa pensi della teoria di Francesco Rutelli di sostituire l'ala radicale del governo con l'Udc. Non credo che Rutelli -risponde- sia così sprovveduto da sbagliare i numeri. In realtà, i nostri parlamentari non sarebbero sufficienti a sostituire quelli della

sinistra radicale. E ancora sulla leadership di Berlusconi del

centrodestra, Casini sottolinea che sono in molti a non volerla.

Il leader dell'Udc garantisce che il suo obiettivo immediato non è

quello di un governo di unità nazionale, bensì costruire due partiti alternativi moderati, uno di centrodestra, l'altro di centrosinistra che possono anche collaborare in fasi difficili. Bene. La penso così anch'io. Che dite? State cominciando a trovare il tutto un po' campato in aria? Tranquilli. Ho quasi terminato. Manca solo qualche frase. Ho una vecchia Opel Corsa. E' davvero ora di comprare un'auto nuova, lo so, ma ultimamente non ho avuto il tempo né i soldi per farlo. Presto ne comprerò una nuova,, ma, per il momento, L'Opel continua a portarmi dovunque voglia andare. Oggi, vicino al porto, c'è

una improvvisata vendita dell'usato, dove noto persone indecise se comprare o meno telefoni cellulari poco affidabili a pochi euro. Anche cartucce d'inchiostro di dubbio funzionamento a cinquanta centesimi. Si sono fatte le nove e mezzo. Ritorno verso casa. Arrivo al mercato dell'Appagliatore. Offre verdure coltivate nelle zona di Maccarese, formaggi tipici della campagna romana come il pecorino, carni di vitello e di maiale biologici. Ho sempre pensato che tutti i vitelli e i maiali fossero biologici -per non parlare del vino, della frutta e della verdura- prima che Simonetta mi spiegasse che in realtà si intendeva allevati biologicamente, ossia senza fare uso di pesticidi o prodotti

chimici. Mi chiedo: perché non dicono così, allora? Devo pensare a cosa farò da grande: e dovrà essere qualcosa che ne valga la pena. Beh, scrivere vale la pena, no? Se lo si fa seriamente. Anche perché in ufficio, negli ultimi tempi, ci sono state volte che riflettendo sulle cose che faccio mi si è quasi accapponata la pelle: ho provato un vero odio per me stesso. Tu, che mi stai leggendo, devi sapere che lavorare in questo modo non ti fa sentire esattamente a posto con te stesso, te l'assicuro. A peggiorare le cose, il caffè bevuto a un bar del vicino al porto ha cominciato ben presto a comprimermi la vescica. Giungo a una decisione: bisogna ritornare a casa. Intanto sudo. Mi asciugo il

viso con un fazzoletto. Incontro mio figlio Gabriele. "Oh, grande, papà! Allora sei a spasso pure tu". “Sembrerebbe di sì' replico "Potevi dirmelo, saremmo usciti insieme". "Quando sono uscito, tu dormivi" rispondo. "Ok, papà. Adesso però devo andare, ciao". E se ne va. Incontro un amico. "Che ci fai qui?" dice. "Passeggiavo. Tu? "Abito qui vicino. Da qualche mese". "Dai, vieni, ti prego. sempre bello

vederti" dice, invitandomi a salire a casa sua. Insiste. Ancora

confuso, mi limito a dire di sì e rimango lì impalato, mentre lui mi fa strada. Poi mi incammino anch'io verso di lui. Arriviamo. Mi fa cenno di entrare in casa. Entro. "Posso offriti qualcosa?”. Controllo l’

orologio. ““Tra poco devo raggiungere mi moglie, ma prima possiamo prenderci un caffè". “Bene. Il caffè è perfetto”replica. “Vieni, andiamo in veranda". “In veranda? Perfetto”rispondo. “Le verande sono luoghi rilassanti. Sono una sorta di rifugio in cui estraniarsi dal mondo reale”dice. Dopo un po' rientriamo. “Hai una bella casa” dico, mentre mi siedo su una poltrona a fiori con il coprischienale di pizzo. “Grazie”risponde con un sorriso. Un orologio ticchetta sulla mensola del caminetto, accanto a una fotografia racchiusa in una cornice. Le

dieci e venticinque. Nella foto, che sembra essere scattata in

montagna, ci sono lui e sua moglie. E' un uomo duro, tutto d'un

pezzo, uno della vecchia guardia, che si sta avvicinando in fretta al pensionamento. Ha i capelli grigi, tagliati a spazzola in modo

austero, i lineamenti marcati, squadrati e negli occhi socchiusi un luccichio che intimorisce. La gente dice che non ha senso dell'umorismo, ma io, che lo conosco bene, sono certo che sia un bravo uomo. Mi dice: “I vescovi italiani sono favorevoli ad una legge che tuteli la libertà religiosa, ma tale legge non può mettere sullo stesso piano della Chiesa cattolica sette o movimenti religiosi che suscitano allarme sociale; né il matrimonio cattolico può essere equiparato a quello di altre religioni, come l'islam, che prevedono anche la poligamia".

“Certo”rispondo. “Difatti alla Chiesa cattolica non piace la

proposta di legge che introduce il principio della laicità addirittura quale fondamento della legge sulla libertà religiosa, poiché è un'affermazione forzata, in quanto, secondo pronunciamenti della Corte Costituzionale, è la libertà religiosa a concorrere a strutturare il principio di laicità ”specifica. “Giusto, faccio io, infatti, a differenza della Chiesa cattolica, ebrei e protestanti hanno manifestato la loro soddisfazione per il nuovo testo che difende la laicità dello Stato ed equipara sostanzialmente le diverse religioni tra di loro. Anche le organizzazioni musulmane che fanno parte della Consulta per l'Islam si sono mostrate piuttosto favorevoli, pur esprimendo qualche riserva sulla creazione di un albo dei ministri del

culto”aggiungo. “Hai ragione, Mario”osserva lui. “ So per certo che la Chiesa critica apertamente molti punti della proposta di legge a partire dai paragrafi sul matrimonio, dato che nella tradizione giuridica italiana si vede specificato il riconoscimento della derivazione degli effetti civili dal matrimonio cattolico. In questo testo di legge questo aspetto del matrimonio cattolico viene assunto come paradigma di tutti i matrimoni, passaggio che non ci è rispettoso della religione cattolica". “Spiegati meglio”dico. Allora lui esclama a gran voce “Mentre prima il rito celebrato dalle confessioni non cattoliche veniva considerato un matrimonio civile celebrato in forma speciale, con il nuovo testo di legge ogni tipo di nozze religiose finisce per equivalersi anche negli effetti civili". Si interrompe un attimo per bere. “Ciò rischia di divenire problematico per le unioni consacrate da fedi, come quella musulmana, che prevedono forme di poligamia. Non si possono riconoscere effetti civili a questi matrimoni senza un approfondimento di tali implicazioni”conferma. Vedendomi interessato, mi avverte che “anche l'intenzione di istituire

un registro delle confessioni religiose presenti in Italia, a

prescindere da chi ha un concordato o meno un'intesa con lo Stato e chi non ne ha, suscita seria preoccupazione tra i vescovi cattolici, perché si tratta di una novità, i cui esiti, per quel che si può prevedere al momento, potrebbero comportare un rischio di omologazione tra realtà religiose che rimangono invece fortemente differenziate. Ciò vale anche per l'accesso ai programmi televisivi o ai fini della destinazione del 5 per mille. L'esigenza di favorire l'integrazione di nuovi gruppi e quindi la pacifica convivenza non deve tradursi in forme di ingiustificato cedimento di fronte a dottrine o pratiche che suscitano

allarme sociale e che contrastano con principi irrinunciabili della

nostra civiltà giuridica”, conclude. “Appunto”commento. Con una smorfia guardo fuori dalla finestra. Sembra che sto rimuginando su quello che il mio amico ha appena detto. “Così pare”replico. “L'unica soluzione sarebbe cambiare governo. Con Casini come premier. Questa è la mia opinione, almeno". “Credo che tu abbia ragione”dice. “E questa non è l'unica cosa che non mi piace di questo Governo. A volte sembra proprio che facciano cose sgradevoli come questa proposta di legge; anche in questo caso si poteva evitare, secondo me". "già, non

dobbiamo trarne piacere” osserva. “Non capisco. Che vuoi dire?” gli chiedo. “Hai ragione, Mario. Non spetta a noi giudicare. Comunque, quello che voglio dire è che le cose potrebbero andare meglio ”ipotizza. Lo guardo con aria perplessa “Bè, e noi del resto cosa potremmo fare di preciso? Solo parlarne in giro. Per quello che può servire, poi”ribatto. “Direi di sì”replica. “Che facciamo noi, nel frattempo?”dico. “Non lo so”risponde. “Abbiamo avuto Governi peggiori ma, abbiamo elementi sufficienti per dire a occhio e croce, che questo Governo ha fatto il suo tempo”replico. Lui scoppia a ridere. “Non ti preoccupare, Mario. Beviamo una vodka fredda. Forse è la cosa migliore". “Bè, mi sentirò un po' meglio dopo aver bevuto” dico

distogliendo lo sguardo. “Mi sembri un tantino sconvolto. Spero che la vodka ti piaccia”“Certo. Mi piace parecchio. Penso, però, anche ai giovani dei centri sociali, come quelli del Vittorio occupato. Alcuni sono impegnati politicamente e la cosa può sfociare nella violenza se si mettono insieme a tipi sbagliati e ora che i trafficanti privi di scrupolo si sono inseriti nello spaccio della droga c'è un pericolo in più. Molti di loro sono disorientati a come va il mondo e cercano delle risposte. Ma sono tutti di buona famiglia. Perché diavolo vogliono scappare per andare a vivere in luride casa occupate e squallidi monolocali?” dico. “Non ci arrivo proprio” risponde. “Una via di fuga, magari. Qualcosa di nuovo. Qualcosa di diverso” aggiungo. “Interessante”commenta. Mi alzo. Lo saluto. Uscendo di nuovo nel vento di Ostia penso che in parole povere che non so dove sto andando. Tutto ciò che so è che devo camminare. Forse dovrei dare un'occhiata

al supermercato per vedere se c'è mia moglie. Comincia a piovere. Ma va! In piena estate! Allora mi volto dalla parte opposta. Mi avvio verso casa sotto la pioggia. Finalmente.

2) ANCORA PENSIERI

Vado in camera e dormo un paio d’ore, finché Gabriele non mi sveglia entrando e accendendo la luce centrale. Batto le palpebre, guardo la sveglia. E’ più presto di quanto credessi: appena l’una e un quarto. Non riesco a riaddormentarmi. Allora mi alzo e esco sul balcone. Ho sempre dormito poco. Ma negli ultimi tempi dormo ancora meno. Probabilmente è questo il motivo per cui vado soggetto a una sorta di spossatezza non comune: in un paio di occasioni mi è capitato addirittura di addormentarmi nel bel mezzo di una conversazione. Mia madre mi ha sempre consigliato di dormire di più. Ma non ci sono mai riuscito. Mia madre. Mia moglie mi accusa bonariamente di telefonarle troppo spesso. E con l’aria di trarre conclusioni sulla mia maturità; peggio sulla mia mascolinità. Mia moglie. Ricordo il turbamento che mi ha provocato una sua telefonata, quando ancora non eravamo sposati. Mi aveva chiamato per dirmi che Pelè, il gatto di famiglia, era rimasto ucciso quella mattina, investito da un furgone appena fuori del vialetto d’ingresso. Non mi vergogno a dire che avevo provato dolore per un fatto del genere. Esistono persone che non hanno bisogno d’impegnarsi fino alla morte. Io no. Sono sgobbone. Ho un serio problema di autostima? Sarà questa la ragione principale per cui al lavoro non ottengo mai niente, o quantomeno meno di altri? A proposito, mi chiamo Mario. Vero. E non ho mai avuto sponsor. Vero anche questo. Il mio cantante preferito è Bob Dylan. Anni sessanta. Libero amore, nastri sulla fronte, camicie a fiori. Woodstock. La mia attrice preferita è Nicole Kidman. Infilo distrattamente una mano sotto la sua vestaglia e gliela piazzo sul seno. Sospiro. Dal balcone intravedo parco giochi del Parco di Piazza delle Repubbliche Marinare. All’ombra degli ibiscus c’è un graticcio ad arco coperto di rampicanti. Vorrei che nei parchi di Ostia, all’ombra degli alberi, fiorissero rose e gelsomini. Mare. Sono abbonato allo Stabilimento Co.Tral Roma. Mi vengono alla mente due immagini di ieri: un gruppetto di bambini giocare nella sabbia con palette e secchielli e nel cielo azzurro la doppia scia di un jet. Penso a Collevecchio. Il cielo splendente di stelle misteriose. La luna avvolta in una foschia d’argento. I grilli friniscono nell’oscurità e il vento canta tra gli alberi. Collevecchio, la terra dei miei antenati. Mio padre è sepolto in questa terra. Mi manca. Urlo. In silenzio. Tanto da sentire il petto esplodere.

3) LE AGEVOLAZIONI

Accendo la TV. Che notizia. L'Unione Europea ha chiesto all'Italia nuovi chiarimenti sulle esenzioni fiscali concesse alla Chiesa cattolica. L'iniziativa della UE ha entusiasmato radicali e verdi, mentre è stata accolta con disappunto dai moderati, che hanno accusato Emma Bonino di aver ispirato l'azione di Bruxelles contro la Chiesa, definita da Formigoni "sconcertante". L'Unione Europea vuole chiarimenti soprattutto sull'estensione dell'esenzione Ici agli immobili di enti religiosi in cui siano presenti anche attività commerciali. La Chiesa si difende dicendo di "avere gli stessi vantaggi di qualsiasi ente no profit".

Accigliato, le mani infilate in tasca, rimango fermo in mezzo alla stanza. Tutto questo mi ricorda il teatro, dove alla fine dello spettacolo gli attori ringraziano il pubblico che ha dimostrato di aver apprezzato il loro lavoro e che, durante la recita, li ha sostenuti con la sua attenzione e con quelle reazioni -una risata, un mormorio, un applauso- che stabiliscono il magico contatto tra spettatore e protagonisti: e se in platea ci sono molte sedie vuote...beh, pazienza! Andrà meglio, forse, in futuro, perché è chiaro che, per i professionisti, ci sarà sempre una prossima volta, come vuole la legge dello spettacolo. Di quale commedia sto parlando? Ma di

questa: "Le stravaganze degli integralisti non finiscono mai". Esco sul balcone, osservando un gabbiano allontanarsi in direzione del mare nella luce morente del crepuscolo. Un odore di rombo arrosto aleggia nell'aria, ricordandomi che è sera e sto morendo di fame. Quando rientro sento il mio stomaco brontolare. Una cosa è

certa: non penso più alla Bonino. Per fortuna!

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