ARGOMENTI PROPOSTI DA Mario PULIMANTI: 1) DEGRADO 2) INSONNIA 3) CAGNOLINO 4) PENSIONI

E’ una tranquilla giornata di giugno. Sono nato sotto il segno del Sagittario. A dicembre raggiungerò la veneranda età di 52 anni. Non mi ritengo né allegro, né spiritoso e se pensate che sia soddisfatto del mio stipendio da statale, potete allora definire Bagdad una meta turistica. Abito ad Ostia, il Lido della Città Eterna. Questo quartiere mi è sempre piaciuto, con le sue strade diritte, le case colorate e l’odore di salmastro diffuso nell’aria. In questi mesi di inizio estate è spesso illuminata da fuochi pirotecnici, tanto che di colpo, invece che ad Ostia, sembra di essere a Beirut. Bene, adesso, dopo aver degustato un ottimo caffè, guardo la TV. Ma cosa stanno dicendo i commentatori del telegiornale? Rabbrividisco. In Europa gli ospedali vanno a pezzi. In Cina campagne allo stremo. In America latina case confiscate. In Africa corpi di bambini avvelenati con cibi sospetti. Nei paesi integralisti menti all’ammasso. In Iran lo spirito vitale del paese straziato, ridotto all’ultimo respiro. Nei paesi dell’est i posti di lavoro si assottigliano. Basta, non ce la faccio più. Spengo la TV. Meglio leggere il giornale. Ma cosa c’è scritto in prima pagina? No, non è possibile! Giustiziati i tre cattolici indonesiani condannati a morte dopo scontri con gruppi musulmani nel 2000, in cui morirono centinaia di persone. Alcuni testimoni oculari, nei giorni scorsi, hanno insistito inutilmente sulla loro innocenza. Ah, adesso sì che mi sono rovinato la giornata. Questa notizia mi risulta molesta quanto il trapano di un dentista. Sul tavolo ho un bicchiere colmo di vino bianco. Gelato. Sorseggiandolo, continuo a leggere. Panico: i tassisti sono dei veri pescicani. Quando capiscono di avere un passeggero straniero triplicano il prezzo della corsa. Incredibile! Getto il giornale sul divano. Mi infilo frettolosamente camicia e pantaloni, indosso la giacca ed esco. Mi piace passeggiare sulla riva del mare, sprofondando nel labirinto della memoria. E riflettere. Su tutto quello che mi passa per la mente. Ostia ha recentemente acquistato un certo stile di vita bohémien, pieno di stimoli, quanto mai eccitante. Pittori, poeti, attori, artisti; una loquacissima vecchietta con un enorme cane, persino Elia, uno strano clochard accampato per strada in un modo non proprio conforme alle regole dell’igiene. Sembra che sia diventato così dopo tanti anni, in cui la grettezza, la meschinità, l’orgoglio piccolo borghese della vita provinciale hanno colmato la misura per un uomo del suo temperamento. Mah, sarà poi vero? Lascio la spiaggia e entro in un famoso bar, vicino al Pontile, per un caffè. Intorno a me agenti di borsa e i consulenti aziendali, e tutti gli altri lacchè del capitale. Sfoglio allora un giornale della free pass. Mi colpisce un articolo in prima pagina che evidenzia come negli ultimi tempi televisioni, giornali, riviste e Internet ci abbiano raccontato che le città sono sempre più sporche. Anche per colpa dei graffiti. Ma non sarebbe meglio dipingere a casa propria piuttosto che sui muri degli altri? Ma poi quanti sono i i ragazzi che dipingono graffiti? Forse il 10% della popolazione. E perché allora il restante 90% deve vivere costantemente in una città sporca? E lo stesso vale per i crescenti vandalismi: l'ultimo della serie, imbrattare con vernici i vetri frontali di tram e bus, così che la guida e quindi l'utilizzo sia impossibile. Si dice che questo è il modo dei ragazzi di esprimere il loro disagio. Ma ogni generazione ha avuto i propri disagi, anche ben più drammatici degli attuali. Basti pensare alle guerre alla fame, all'emigrazione massiccia. E allora basta con con l'accettazione passiva di un degrado estetico nonché etico. Converrebbe dire dei no chiari e motivati, e farli rispettare. Con uno sguardo attento, certo, anche a disagi e solitudini, per dare loro una direzione costruttiva. Ma attenzione alla vulnerabilità dell'adolescente. Non può essere confusa come lascia passare per oltraggi, vandalismi e atti di bullismo. Ma ha senso poi parlare di queste cose?. Mah. Certo, ultimamente ho preso la consuetudine di inviare lettere ai giornali, con le quali esprimo considerazioni per cercare di coinvolgere gli altri in un entusiasmo che temo siano invece riluttanti a condividere. Forse perché non tento di dar di gomito all’eventuale lettore con affermazioni sin troppo marcate. E agli amici che mi dicono che i termini con i quali ho a volte criticato la politica governativa colpisce solo per la timidezza del loro estremismo, rispondo che non sono certo un radicale in politica. Riuscendo, però, solo a guadagnare il loro definitivo disprezzo. Ammetto: il mio è un sarcasmo greve e non giocoso, le mie sono considerazioni di improbabile squallore. E’ anche vero che viviamo in tempi spietati. Nulla ci è perdonato. Nulla ci permesso. La verità, in fondo, è che le mie, come quelle di tutti, sono opinioni frutto dello sbandamento ideologico di cui, da qualche tempo, la nostra Europa è vittima.Sappiamo inquadrare le sue conseguenze in termini che ci suggeriscono che le risposte appropriate a tutto quello che ci circonda non sia solamente il lamento e la rabbia, ma una grande e sonora risata. Io, vecchio ciellino, non sarò mica diventato qualunquista? Preso da un attacco d’impazienza e di noia, decido di finire con qualcosa di pigro, con un cliché scontato, nella convinzione che lo consideriate un’ultima arguzia autoreferenziale, in carattere con il tema complessivo dell’argomento. Davvero non so più cosa dire. Detto questo, detto tutto. Dopodiché mi accorgo che tra un pensiero e l’altro sono finalmente tornato a casa. So long.

2) INSONNIA

Vado in camera e dormo un paio d’ore, finché Gabriele non mi sveglia entrando e accendendo la luce centrale. Batto le palpebre, guardo la sveglia. E’ più presto di quanto credessi: appena l’una e un quarto. Non riesco a riaddormentarmi. Allora mi alzo e esco sul balcone. Ho sempre dormito poco. Ma negli ultimi tempi dormo ancora meno. Probabilmente è questo il motivo per cui vado soggetto a una sorta di spossatezza non comune: in un paio di occasioni mi è capitato addirittura di addormentarmi nel bel mezzo di una conversazione. Mia madre mi ha sempre consigliato di dormire di più. Ma non ci sono mai riuscito. Mia madre. Mia moglie mi accusa bonariamente di telefonarle troppo spesso. E con l’aria di trarre conclusioni sulla mia maturità; peggio sulla mia mascolinità. Mia moglie. Ricordo il turbamento che mi ha provocato una sua telefonata, quando ancora non eravamo sposati. Mi aveva chiamato per dirmi che Pelè, il gatto di famiglia, era rimasto ucciso quella mattina, investito da un furgone appena fuori del vialetto d’ingresso. Non mi vergogno a dire che avevo provato dolore per un fatto del genere. Esistono persone che non hanno bisogno d’impegnarsi fino alla morte. Io no. Sono sgobbone. Ho un serio problema di autostima? Sarà questa la ragione principale per cui al lavoro non ottengo mai niente, o quantomeno meno di altri? A proposito, mi chiamo Mario. Vero. E non ho mai avuto sponsor. Vero anche questo. Il mio cantante preferito è Bob Dylan. Anni sessanta. Libero amore, nastri sulla fronte, camicie a fiori. Woodstock. La mia attrice preferita è Nicole Kidman. Infilo distrattamente una mano sotto la sua vestaglia e gliela piazzo sul seno. Sospiro. Dal balcone intravedo parco giochi del Parco di Piazza delle Repubbliche Marinare. All’ombra degli ibiscus c’è un graticcio ad arco coperto di rampicanti. Vorrei che nei parchi di Ostia, all’ombra degli alberi, fiorissero rose e gelsomini. Mare. Sono abbonato allo Stabilimento Co.Tral Roma. Mi vengono alla mente due immagini di ieri: un gruppetto di bambini giocare nella sabbia con palette e secchielli e nel cielo azzurro la doppia scia di un jet. Penso a Collevecchio. Il cielo splendente di stelle misteriose. La luna avvolta in una foschia d’argento. I grilli friniscono nell’oscurità e il vento canta tra gli alberi. Collevecchio, la terra dei miei antenati. Mio padre è sepolto in questa terra. Mi manca. Urlo. In silenzio. Tanto da sentire il petto esplodere

3) CAGNOLINO

Incredibile! Leggo sul giornale che a Frosinone un cagnolino è stato legato e appeso a muso in giù sul fuoco, come uno spiedo, da giovani teppisti, come se volessero farlo arrosto. Poi, credendolo morto, lo hanno trascinato per molti metri sull'asfalto. Una tortura inaudita che fortunatamente non lo ha ucciso. Il cucciolo è stato infatti soccorso da un veterinario. Ha orribili scottature. Ci vorrà un po’ prima che si riprenderà. Senza commenti.

4) PENSIONI

Strano. Il governo improvvisamente trova i soldi per le pensioni che serviranno a finanziare, all'interno del sistema previdenziale, un addolcimento dello scalone pensionistico attraverso scalini e quote. Interessante. Poi nella trattativa con i sindacati è stata raggiunta l'intesa su un piano di aumenti delle pensioni più basse, dei quali beneficeranno circa due milioni di persone. L'ipotesi prevede un anticipo di circa 250 euro a settembre e, dal 2008, un aumento a regime di 40 euro al mese. Oggi l'esecutivo dovrebbe proporre alle parti sociali una proposta che prevede l'aumento dell'età minima di pensionamento, dal 2008, da 57 a 58 anni, l'accorpamento delle finestre per le uscite di anzianità e un sistema di incentivi e disincentivi da applicare non in relazione all'età anagrafica, ma al periodo di contribuzione. A dire il vero, non era ciò che mi aspettavo. Cercate di capire: speravo in qualcosa di completamente diverso. Mmh. L’abilità politica dei nostri politici è leggendaria. Forse tireranno fuori dal cassetto piacevoli sorprese. Certo, sperando che non calchino troppo la mano. Non si può mai sapere.

Approfondimenti