INFORMAZIONE O DISINFORMAZIONE SUL TRAFFICO?

Lugano - Sondrio - Lugano

La scorsa settimana dovevo recarmi in Valtellina per fare qualche visita e gli ultimi auguri prima di Natale. Non è lontana Lugano da Sondrio, nemmeno cento chilometri, anche se la strada è trafficata e in parte tortuosa ed è complicatissimo trovare mezzi pubblici adeguati. Si costeggiano due laghi e si attraversano mille paesi. Una volta abbiamo provato a contare i cartelli stradali lungo la strada. Risultato? Un numero da quattro cifre, divieti, obblighi, proibizioni, indicazioni contraddittorie, ordini, contrordini che nessuno rispetta, confusione totale. Una quantità tale che se riciclati tutti fornirebbero il ferro per la costruzione del ponte sullo Stretto. Che affare vendere cartelli stradali, non ci avevo mai pensato. E per fortuna che conoscendo talmente bene la strada i segnali non li guardiamo più. Altrimenti si procederebbe a scatti, a strattoni e brusche frenate. Si dovrebbe passare dai 10 chilometri all'ora per un cantiere aperto e mai chiuso ma invisibile, ai 50 di norma per i centri abitati anche quando di case non se ne vedono proprio, ai 20 per l'uscita operai da una fabbrica dismessa, al passo d'uomo per la vicinanza di una scuola. Non si fa apposta a non guardare i cartelli, chi guarda la targhetta col proprio nome arrivando a casa o controlla se il nome della strada in cui si abita non è cambiato o se il numero civico è sempre lo stesso? Al massimo tornando da un viaggio si spera di ritrovare la casa così come l'abbiamo lasciata, che nel frattempo non sia bruciata o non sia stata svaligiata.

Questa volta però è successo un imprevisto . Una frana ha interrotto la strada statale Regina. Che bel nome vero? Una strada antica e importante come ci dicono le fonti. Era la via privilegiata del commercio coi Celti fra il nord e il Sud delle Alpi. Infatti ci informa l' infallibile Wikipedia che : "La SS 340 è una strada statale il cui percorso si snoda interamente nella provincia di Como in Lombardia seguendo ancora, pur modificato, il tracciato dell'Antica Via Regina. Oggi per Via Regina si intende la litoranea che da Como giunge al Ponte del Passo in cima al Lago di Como. (Per chi preferisse la storia alla geografia ricordiamo che Dongo - ricordate fuga, cattura ed esecuzione di Mussolini nel '43 - si trova proprio lungo questa strada. ) Da Menaggio parte una diramazione che abbandona il lago di Como e arriva a costeggiare il Lago di Lugano, con un percorso caratterizzato da sede stradale molto stretta e alcune gallerie. Raggiunge il confine di stato con il Canton Ticino (Svizzera) dopo aver attraversato i comuni di Porlezza e Valsolda." Dice ancora la voce dell'enciclopedia: "Sono previsti lavori di ampliamento della sede stradale e di costruzione di tunnel per soddisfare le esigenze di traffico turistico e dei lavoratori frontalieri. " (I lavori di ampliamento sono in effetti in corso da una trentina d'anni, e non credo farò in tempo a vederli finiti, chissà, forse ci riusciranno i miei nipoti.).

Ma ecco la parola chiave : "frontalieri". Per chi non lo sapesse i frontalieri sono tutti quei lavoratori che ogni giorno attraversano il confine per recarsi in Svizzera a lavorare. Ci sono frontalieri francesi, tedeschi, austriaci e italiani. Tanti. Ogni giorno un'ondata silenziosa di lavoratori attraversa la frontiera, spesso sobbarcandosi un lungo viaggio e ancora più spesso aspettando pazientemente in lunghe code ai valichi.

Cosa ha significato allora un'interruzione della strada Regina per migliaia di lavoratori e per i loro datori di lavoro? Facile immaginarlo. I primi due giorni persino il traffico nella città di Lugano ne è stato sconvolto, e tutti ne hanno sofferto. I lavoratori - e sono ben pochi gli assenteisti, con buona pace del ministro Brunetta - si sono comunque sobbarcati viaggi lunghissimi e grandi disagi per presentarsi puntuali al lavoro. Alcuni hanno fatto il giro dei laghi, altri hanno fatto delle escursioni in montagna, piacevolissime e panoramiche col sole e tanto tempo a disposizione, non cosi se ci si è dovuti alzare alle quattro o alle cinque della mattina sotto una pioggia continua. Ma nessuno si è lamentato, e, come si dice, tutti hanno fatto buon viso a cattiva sorte.

Ho riflettuto su quanto sia fortunata a non essere più frontaliera e ho cercato di capire come avrei potuto raggiungere la Valtellina nonostante l'interruzione. Come? Ascoltando Onda Verde, naturalmente. Cos'è Onda Verde. "Informazioni sul Traffico" offerte dal Ministero del Traffico e degli ingorghi, da Ice Cat, Kit Kat, Tic Tac, Kiss Kiss Viaggiare disinformati, Digos, Aci, Cai e Agip." Di solito ascolto la radio mentre cucino o riposo, e non mi concentro molto sulle notizie sul traffico. In macchina è un'altra cosa, possono avere una loro utilità, ma ho imparato che bisogna avere fede. Infatti spero sempre che le code al valico con la Svizzera siano esaurite al momento del mio arrivo. Perché non sempre le informazioni sono in tempo reale, per fortuna!

Così ascolto, una volta tanto non mando al diavolo quest'onda verde che è quasi come la pubblicità in quanto a fastidio e interruzione di trasmissioni, per sentire cosa dicono della Strada Internazionale 340 Regina interrotta in Valsolda. Niente. Continuo ad ascoltare, scopro che a Roma una strada è interrotta per una voragine. Ho capito bene? Un'altra, in una località dal nome poetico, è interrotta per materiale vischioso che ha invaso la sede stradale. Che cosa sarà mai? Scena apocalittica da film horror. Ma a me cosa importa? I furgoni telonati non possono viaggiare sull'autostrada del mare a causa del forte vento. Ma come, potrebbero andare a vela, pensate che risparmio di carburante sarebbe. Attenzione in località Fossa la Vacca la sede stradale è occupata da allevatori coi loro bovini causa uno sciopero del latte.

Mi dicono anche che in montagna, se proprio non si può fare a meno di partire, è necessario l'equipaggiamento invernale al seguito. Cosa vuol dire, bisogna trainare una slitta dietro la macchina carica di scarponi, sci, passamontagna e giacche a vento? E il vin brulé? Subito dopo però una pubblicità di automobili tesse le lodi del viaggiare sulle strada tortuose di montagna, con neve e ghiaccio, tanto forniscono loro l'assistenza. Mettiamoci d'accordo.

Code, tante code, dappertutto, a volte però si risolvono, per fortuna. Cosa fanno, le tagliano? La gatta di una mia amica ha la coda mozza, può capitare, purtroppo. Colonne di autoveicoli in attesa. Ve la immaginate una colonna di autotreni? Altro che torri gemelle. Colonne infami sarebbero. Viabilità interrotta causa incendio in località Fra' Diavolo a Cassano. Nomen Omen. Altra via importante interrotta al km 125. Certo io so cosa c'è al km 125 di quella strada perché li ho contati uno per uno. E pensare che i nomi dei villaggi italiani sono così belli. La toponomastica italiana è tutta poesia, da Occhiobello a Lacco Ameno, da Dodici Morelli a Brisighella, famosa per le donne belle. Altro che toponomastica, topo poetica bisognerebbe chiamarla.

Ma io che cosa sto ascoltando? Un racconto surreale, dell'assurdo, o le notizie sul traffico e sulla viabilità? Per fortuna c'è la radio Svizzera che, con meno fantasia e poesia, compensa e mi dice che la strada dopo due giorni è stata riaperta solo in determinate fasce orarie per permettere il passaggio dei lavoratori frontalieri. Così sono potuta andare a Sondrio attraversando il valico di Valsolda alle ore 12 e ritornando passando da Como la sera. Ma io non sono frontaliera.

Cristina Cattaneo, 21 dicembre 2008

Cristina Cattaneo
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