ARGOMENTI PTOPOSTI DA Mario PULIMANTI: 1) FIDUCIA UNO 2) CAMPAGNA E MARE 3) PIOVE... GOVERNO LADRO! 4) FIDUCIA DUE

1) FIDUCIA UNO

Per via del freddo e del vento, mangiamo a casa. Simonetta apparecchia il tavolo. Mi tende il piatto. Tonnarelli cacio e pepe. Ottimi. Come quelli che faceva nonna Jole. Stappo una bottiglia di bianco. "Oh "

dice Simonetta "Falanghina dei feudi di San Gregorio". "Sì" la interrompo versandole il vino. Ha un sapore inusuale, zuccherino, leggermente frizzante. Poi rombo con patate. Perfetto. Dopo cena accendiamo la televisione. Commentatori politici stanno dicendo che dalla prova delle quattro fiducie in Senato il Governo è uscito vincitore, ma politicamente con le ossa rotte. Nonostante ciò, Romano Prodi intende resistere e governare ancora a lungo e il Pd lo supporta ("Ce l'abbiamo fatta fino ad oggi e continueremo a farcela", assicura il vicesegretario Dario Franceschini), ma, in attesa della verifica programmata per gennaio, decolla il dibattito sul governo istituzionale, dopo la cauta apertura a quest'ipotesi da parte di Silvio Berlusconi. Scrollo le spalle. La testa mi fa un male del diavolo. Sarà la digestione? O la situazione politica attuale? Mah.

Nel frattempo la tv mi sta mettendo aconoscenza che il leader dell'Udc Pierferdinando Casini, che della formula istituzionale è sempre stato sostenitore, apprezza ed azzarda un paio di candidature alla successione del Professore: il presidente del Senato Marini e il Governatore di Banca di Italia Draghi, ma i nomi possibili, assicura, sono "tanti". Per agevolare il passaggio, e l'iter di una riforma elettorale simil-tedesca, Casini "apre" sul voto congiunto, come chiedono i partiti maggiori, mentre la bozza Bianco lascia irrisolto il problema. Intanto i partiti piccoli, terrorizzati dalla prospettiva del referendum, ne minacciano l'esistenza. Il mal di testa sta aumentando. Vado al bagno, mi do una pulita, prendo una aspirina e poi mi stendo aul letto in attesa che il dolore si attenui. Chiudo gli occhi. Il silenzio é interrotto mezz'ora dopo da una domanda di Simonetta, che mi ha raggiunto in camera da letto. "Stai meglio?", mi chiede. "Sì. L'analgesico mi ha fatto bene" rispondo, parlando con voce calma. "A volte mi spaventi, Mario. Davvero. Hai i trigliceridi alti, dovresti mangiare di meno" dice a voce alta. Rido, poi accetto la tazza di tè che mi ha preparato. Quindi mi siedo sul bordo del letto, bevo un sorso e indico con un cenno del capo un quadro, rappresentante un natura morta dipinta da mia zia Felly, appeso alla parete di fronte.

"Bello. Mi è sempre piaciuto molto". Simonetta rimane qualche secondo in silenzio "Sì, questo lo so. Piace anche a me". Beve un sorso del suo tè. Mi alzo e metto sullo stereo un disco di Johnny Cash. Vestiva sempre di nero, suonava splenditamente la chitarra acustica. E aveva una voce stupenda. Simonetta mi tocca una mano. "Mio Dio, sei stato proprio uno scemo a intristirti con le nostre vicissetudini politiche."

"Che cosa? Ma che stai dicendo? É stato il vino, non Prodi. E poi sul centro che Berlusconi e Veltroni tanto temono Casini ha quasi sorvolato." "Devo desumere che la pensi come lui, allora?" "Sì" le rispondo affettuosamente "lui è un uomo saggio." Sorseggiando il tè, replica "Certo, naturalmente. Ma Casini ha anche tagliato corto affermando che lo devono decidere gli elettori se c'è lo spazio per un grande centro". Sospiro, dandole una leggera pacca sulla mano. "É giusto quello che dice. Difatti tutto dipende dalla riforma elettorale." "Ma allora Casini è pronto, entro certi limiti, a rinunciare alla purezza del sistema tedesco?" dice. "Okay, cattivaccia. Ma come fai a saperlo?" Lei abbassa la voce, poi replica "La tivù l'ho guardata anch'io. E poi l'ho letto sul giornale". "Che cosa?" Simonetta sembra improvvisamente spaventata, come se si fosse spinta troppo in là. "Sì, le notizie che affermavano che il modello tedesco ha una soglia del 5 per cento" annuisce. "Proprio quello" aggiungo "tanto che Pierferdi si è detto disposto a trovare un compromesso per evitare che ci siano mille partiti. E anche affermato che si può dare il voto congiunto a Veltroni e Berlusconi, che lo chiedono con tanta insistenza. Ma non possono poi pretendere di avere anche un premio di maggioranza che avvantaggia solo i grandi". Simonetta scoppia a ridere. "É intelligente, lui, dice cose della politica che io condivido". Le lancio uno sguardo benevolo. Squilla il suo cellulare. Mi bacia e va in salotto. Io resto solo. Prendo un libro dal suo comodino. La Bibbia. Pensando al governo Prodi, prendo un capitolo a caso. Quale? La resurrezione dei morti. Un segno del destino?

2) CAMPAGNA E MARE

A mia moglie piace la vita in campagna. Le piace stare seduta a guardare il sole che tramonta. Ha sempre desiderato avere una casa con un panorama meraviglioso, vicino al campo di olivi, alle vigne, al giardino di rose, ai gelsomini che profumano l'aria della sera. Avrebbe gradito, infatti, crescere i nostri due figli alla maniera degli antenati. Lei stessa avrebbe insegnato loro a fare il vino e ad allevare le api. Ed i nostri figli -a suo dire- sarebbero cresciuti in pace e sarebbero vissuti in serenità all'ombra di grandi alberi solitari, ascoltando il pigolio degli uccelli che, dopo essersi rincorsi in cerimonie di corteggiamento, cercano il nido su querce così alte che sembrano reggere il cielo.

Al contrario, a me piace il mare. Il mare è lo specchio dei nostri pensieri, e sfortunatamente anche di quelli più profondi e malinconici. Riflette ciò che sta nascosto nelle profondità del nostro animo, le nostre paure inconfessate, perfino il volto della morte sembra trasparire, a volte, sotto la sua superficie liquida e mutevole, dietro l'orizzonte che fugge sempre più lontano, che non si fa mai raggiungere. Di sera, la luna sorge dal mare illuminandolo. E la superficie scagliosa del mare riflette i raggi della luna in mille sfaccettature tremolanti. É palese che io e mia moglie, in molti campi, abbiamo preferenze diverse. Nonostante questo, mi sento irresistibilmente attratto da lei come da una forza della natura. Ora abitiamo ad Ostia, giustamente definito "il mare di Roma". Ma le ho promesso che un giorno andremo a vivere in campagna. E lei sai che un Romano mantiene sempre la parola data! Ma voi vi fidereste della parola di Mario Pulimanti?

3) PIOVE... GOVERNO LADRO!

Leggo il giornale con la faccia colma di disapprovazione. Il rilancio bloccato dalle politiche economiche del Governo che invece di guardare avanti sembrano riportare l'Italia ai tempi del primo dopoguerra. Pane e pasta sono ormai alle stelle, il petrolio pure. Le speculazioni nel settore alimentare sembrano essere diventate una regola. Ma se mangiare rischia di diventare un lusso, lo é anche scaldarsi. Mi passo una mano sul viso. "Ti senti male?" mi chiede Simonetta. Mi stringo nelle spalle meglio che posso e mi tolgo la mano dal viso. "Non sono mai stato così bene come in compagnia di questo governo, che ho conosciuto quando ero ancora un uomo con un conto in banca. Mai stato meglio. Godo della vista di Bersani che minaccia un’allarme gas, ho bisogno di sentire che Tommaso Padoa Schioppa annuncia una nuova finanziaria di sacrifici e che Bianchi si inventa nuovi rincari nel settore dei trasporti." "É la qualità della discesa del tasso di disoccupazione al 5,6 per cento che conta, non il sorpasso del reddito pro-capite dell'Italia da parte della Spagna" replica simonetta e, sebbene pronunci le parole in modo confuso per la rabbia, capisco e sorrido. Amaramente. "Nessuno può governare l'Italia da solo, senza il consenso popolare" le dico. Trasale a queste aprole e mi rivolge un'occhiata pungente. "Indicami allora i motivi dell'avvertimento del Presidente della Repubblica che ha esclamato che senza riforme l'Italia corre seri rischi. Non sono questioni strettamente legate tra loro?" chiede Simonetta. Chino le spalle, sono stanco, ma lei non prova nessuna solidarietà nei miei confronti. Non ha gradito il mio ingenuo tentativo di difendere l'indifendibile. Non si é resa conto del mio sarcasmo. E infine parlo, con amarezza.Turbato, continuo. "É fuori dubbio che l'aumento della disoccupazione non sia legato all'aumento del reddito, ma alle mutate condizioni di trattamento del lavoro introdotti dalla Legge Biagi, e questo fatto giustifica la netta dichiarazione del Presidente Napolitano. I Paesi che hanno fatto le riforme, come il Regno Unito, hanno goduto di un più elevato tasso di crescita. Paesi che hanno fatto scelte di profilo elevato, come il nucleare in Francia, hanno visto una maggiore resistenza alla competizione delle loro economie e una più elevato saggio di sviluppo. I paesi che hanno provveduto a investire massicciamente nelle infrastrutture, come la Spagna, hanno potuto risalire rapidamente la graduatoria mondiale.

I Paesi che hanno costantemente migliorato la pubblica amministrazione, come la Francia, o proceduto a tenere basse le tasse, come l'Irlanda, o hanno ridotto la pressione fiscale, ultima la Germania, hanno registrato andamenti produttivi migliori di quelli italiani." "E va bene, Mario -dice lei-.Ormai è inutile parlarne. Conosco la situazione quanto te. Ritornare al nucleare per poterci rendere indipendenti dai ricatti di prezzo e di quantità dei produttori di petrolio ripagherebbe ampiamente i rischi che comunque corriamo, circondati di centrali nucleari come già siamo e ancor più saremo nel futuro,Migliorare la pubblica amministrazione significa recuperare risorse per lo sviluppo e incidere direttamente e positivamente in esso. Ridurre le imposte e tasse non è solo un corollario delle riforme indicate, ma un'impostazione politica che darebbe vita a un nuovo corso dell'economia e della società." "Sono in ritardo per la riunione del condomionio" dico e la voce mi si rafforza a mano a mano. "É rimasta qualcosa che potrebbe essere ancora tassata?" Non é una frase divertente, ma Simonetta ride e mi fa una carezza. Ci raggiunge Alessandro. Lo guardo con affetto. Sta crescendo bene, sebbene abbia i modi un pò indecisi di un tredicenne. Lo guardo ridere di qualcosa che sta dicendo Gabriele, il fratello maggiore, diventato il beniamino di molte ragazze. Mi auguro che la semplicità giovanile non venga loro tolta troppo bruscamente. Non é bello pensarci, ma so che sono questi Governi a formare il carattere. Mi asciugo il sudore dalla fronte.

Guardo Simonetta. "Ho visto di peggio" esclama con un sorriso. La luce del tramonto si riflette nei suoi occhi orgogliosi. "Non credo. Ci stanno tassando tutto, ma non possono governarci così. Nessuno ci é mai riuscito. Dobiamo aspettare finché la primavera non li rimanderà indietro. Adesso vado. É tardi. La riunione sta iniziando" le dico.

"Và, và subito", bisbiglia dolcemente. Entro in macchina e stringo il volante così forte che le nocche delle dita mi diventano bianche.

4) FIDUCIA DUE

Il 2007 politico finisce per il Governo Prodi con l’ennesimo sì conquistato sul Welfare a colpi di fiducia e grazie all’aiuto dei senatori a vita. Scuoto la testa, un pò dispiaciuto.

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